ASP Don Cavalletti
30, Frazione Poiago,- Carpineti - Reggio Emilia
Presentazione
Il Centro Residenziale per Anziani Don Cavalletti è ubicato nel piccolo borgo di Poiago, frazione del comune di Carpineti. Sistemata tra il verde, la frazione occupa una posizione territoriale strategica, trovandosi al centro del comune e nel bel mezzo della singolare corona di monti che domina l’intero territorio carpinetano.
La Struttura si articola su più di 3000mq e comprende due nuclei residenziali dislocati su tre piani, un Centro Diurno, un’ampia palestra, i servizi di cucina interna e lavanderia e un piccola Cappella per le preghiere e funzioni religiose. Ogni nucleo residenziale si compone di camere a tre e due letti con bagni attrezzati, un ampio salone adibito a sala da pranzo e alcuni spazi più appartati utilizzabili per incontrare amici, parenti o fare delle attività in piccoli gruppi. La struttura è dotata di tutti i presidi previsti dalla normativa per garantire la sicurezza e il comfort oltre ad una particolare attenzione ai supporti per le disabilità alle persone che la frequentano.
Complessivamente è in grado di accogliere 72 anziani non autosufficienti. I posti disponibili si suddividono in 58 posti convenzionati (ovvero che hanno il contributo economico del fondo regionale per la non autosufficienza) e 14 posti a libero mercato (senza contributo) che possono accogliere anche anziani autosufficienti.
Nelle aree antistanti i due ingressi è disponibile un ampio parco attrezzato sia per percorsi protetti per gli anziani con problemi di Alzheimer e demenza sia per svolgere piccole attività di giardinaggio e di cura dell’orto.
Specializzazioni
Il centro residenziale per anziani persegue l’obbiettivo di garantire una buona qualità di vita delle persone anziane assistite, anche in presenza di malattie e disabilità. Attraverso un processo di valutazione multidimensionale, cioè attraverso l’analisi dei tanti fattori che incidono sulla condizione di salute dell’anziano (fattori di carattere sanitario, assistenziale e sociale), è predisposto un piano di lavoro assistenziale individuale. La volontà di conservare e sviluppare le autonomie degli anziani assistiti, dai gesti più semplici a quelli più complessi accompagna l’agire quotidiano di tutti gli operatori. Ogni ospite con la sua storia personale, sociale e clinica è considerato singolarmente.
Affinché tutti i professionisti possano prendersi cura del nuovo residente in modo unitario e coordinato, dopo circa quindici giorni di osservazione viene redatto il Piano di Assistenza Individualizzato un unico documento che racchiude la valutazione del potenziale residuo della persona, i suoi problemi, gli interventi che l’equipe progetta per risolverli e più in generale per migliorare la condizione globale (fisica, psichica e socio/relazionale) della persona. In esso sono inoltre indicate le modalità di verifica del progetto, il responsabile, le modalità e i tempi delle verifiche di ogni singolo piano/progetto. La documentazione relativa all’esito dell’incontro per la stesura del piano assistenziale, gli obiettivi e gli interventi ivi contenuti vengono condivisi con i familiari referenti.
La pianificazione assistenziale viene rivista almeno ogni sei mesi, o in occasione di ogni cambiamento significativo nella situazione sociosanitaria della persona (ad esempio un aggravamento improvviso). Il piano assistenziale individuale che raccoglie le valutazioni di diverse figure professionali circa l’autonomia e lo stato di salute dell’anziano, ha lo scopo di indirizzare e calibrare l’assistenza verso obbiettivi di recupero, mantenimento e miglioramento del benessere fisico e psicologico dell’ospite.