Casa di riposo Giovanni XXIII
Via S. Lorenzo, 8- Baiso - Reggio Emilia
Presentazione
La Casa di Riposo Giovanni XXIII sorge in una zona centrale di Baiso in alta collina (Reggio Emilia), di fianco alla Chiesa di San Lorenzo Martire. L'edificio, costruito orientativamente negli anni 60, è stato sottoposto, nel corso degli anni, a diversi lavori di ristrutturazione. È composto da due piani collegati con ascensori ed è circondato da un immenso giardino alberato e ben attrezzato.
Il centro ospita 71 anziani autosufficienti e non. Le stanze sono singole con bagni adiacenti, bagni assistiti, riscaldamento ed attrezzate per il primo soccorso. Le sale comuni sono costituite da una sala pranzo, diversi saloni e salette distribuite in diversi punti della struttura.
Le attività riabilitative vengono effettuate da un fisioterapista, tutti i giorni, nella piccola palestra interna. La cucina è interna ed è gestita da cuoche. Oltre un menu di base vengono preparati menu differenziati che rispondano alle singole necessità e patologie degli ospiti. Le attività ricreative sono predisposte da un operatore socio assistenziale esterno che organizza tombolate, tornei di giochi con le carte, lavoretti con pasta di sale, bamboline e iniziative in collaborazione con l'Unicef.
Specializzazioni
Quando si parla di attività ricreative si parla innanzitutto di comunicazione con gli anziani. E quando si parla di comunicazione, non si può fare a meno di considerare una serie di elementi come:
· Il contatto corporeo: è la più antica forma di comunicazione, ed è la più importante per i bambini. Esso può aiutare a stabilire relazioni amichevoli o a esprimere aggressività, mentre alcune forme di contatto non implicano alcun particolare sentimento verso l’altro (i saluti, le congratulazioni).
Esso viene utilizzato in terapia per aumentare le capacità di comunicazione ed esprimere le proprie emozioni in soggetti fortemente inibiti.
· Il comportamento spaziale: comprende la vicinanza, l’orientamento, il comportamento territoriale e il movimento nell’ambiente.
Se, per esempio, una di due persone tende a diminuire la distanza con l’altra, significa che vorrebbe aumentare l’intimità. Se, poi, un soggetto intende iniziare un incontro con un altro, gli si avvicina; se, però, si avvicina troppo, l’altro si sentirà a disagio e si allontanerà.
I malati mentali, per esempio, hanno bisogno di un maggiore spazio personale, rispetto ad altre persone.
· Le vocalizzazioni non verbali: l’aumento del tono della voce, per esempio, è valutato come una manifestazione di allegria, mentre un abbassamento è negativo (la maggior parte delle persone depresse usa un tono basso). Un aumento eccessivo può esprimere rabbia ed ostilità.
· Abiti, fisico ed altri componenti dell’aspetto esteriore: il tipo di abbigliamento dà precise informazioni riguardo alla personalità, allo status sociale, l’aggressività e così via. Alcuni oggetti ed accessori, poi, servono ad indicare il gruppo di appartenenza o la professione (l’anello di matrimonio o di fidanzamento indica il legame affettivo). Addirittura il taglio dei capelli ha un significato sociale: per gli uomini, per esempio, i capelli lunghi indicano una sorta di trasgressione.
L’aspetto esteriore, insomma, comprende molti aspetti e messaggi che trasmettono alcune caratteristiche della personalità della persona.