Fondazione Emilia Muner de Giudici
Via della Libertà, 19 - Pradamano - Udine
Presentazione
La Fondazione Emilia Muner De Giudici ebbe origine con il testamento olografo della signora Emilia Muner, vedova del cavaliere Leonardo De Giudici di Tolmezzo, risalente all'anno 1909. La Struttura è suddivisa in quattro nuclei omogenei per utenza ognuno dei quali è dotato di una sala da pranzo, una zona soggiorno e di ampi spazi comuni interni e all'aperto.
Il Nucleo 1 presenta 7 camere doppie, 2 camere singole e 1 camera a quattro letti.
Il 2 7 camere doppie, 7 camere singole e 1 camera a quattro letti. Il 3 dispone di 5 camere doppie e 2 camere singole. Il Nucleo 4 di 4 camere doppie e 6 camere singole. Sono inoltre presenti nel Nucleo per soggetti autosufficienti altre 5 stanze singole.
Specializzazioni
Tra i SERVIZI OFFERTI: centro diurno, fisioterapia, riabilitazione, assistenza medicina generale e geriatrica, animazione, trasporti per visite specialistiche con mezzo attrezzato.
Lavorare per stimolare le abilità cognitive e socio-relazionali significa produrre esercizi e adattare determinate attività in modo che la maggior parte degli anziani possa farle. Se, per esempio, voglio far giocare a tombola gli utenti e voglio rendere questo gioco mirato al lavoro di stimolazione cognitiva, utilizzerò la tombola specifica per l’attività di animazione professionale, cioè una tombola fatta totalmente con fogli di carta, con cartelle grandi per poter essere ben viste, con numeri non ordinati in modo da indurre una ricerca sempre attiva ed eterogenea e con la possibilità, da parte dell’anziano, di barrare i numeri estratti molto facilmente con un pennarello in modo che anche chi ha problemi di manualità, non severi, riesce a giocare autonomamente. Allo stesso tempo, l’animatore dovrà supervisionare l’attività per far notare all’anziano un numero non barrato sollecitandolo a trovarlo da solo o aiutandolo indirettamente, evitando quindi di vicariarlo come spesso accade con le persone di una certa età da parte di operatori e familiari che temono altrimenti di provocare una frustrazione. In molti casi, gli anziani stanno spesso seduti vicino, ma senza parlarsi. Effettuare un lavoro mirato significa anche svolgere attività in modo da facilitare il confronto sereno e costruttivo fra i soggetti, stimolando le relazioni interpersonali quando sono insufficienti.