Avvocato per rapina: tutto quello che c'è da sapere e come fare per richiedere una consulenza.
02 Novembre 2022 - Redazione
Avvocato per rapina, l'importanza di avere un professionista al proprio fianco
Tra i vari reati presenti nel nostro ordinamento giuridico la rapina è sicuramente uno dei più conosciuti. Più precisamente, il reato in esame è disciplinato dall’art. 628 del Codice Penale il quale dispone che "chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, mediante violenza alla persona o minaccia, s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 927 a euro 2.500”. Può essere inoltre accusato di reato di rapina ai sensi del secondo comma della stessa norma “chi adopera violenza o minaccia immediatamente dopo la sottrazione, per assicurare a sé o ad altri il possesso della cosa sottratta, o per procurare a sé o ad altri l’impunità.
La pena prevista dal legislatore quindi è la stessa per entrambi i casi citati. Tuttavia occorre aggiungere che il giudice può inasprire ulteriormente la pena applicando le aggravanti speciali di cui al terzo comma dell’articolo citato. In questi casi la pena detentiva va dai sei fino ai vent'anni e la multa oscilla dai 2.000 euro fino ai 4.000.
- Indice contenuti
- Cos'è PRECISAMENTE il reato di rapina
- Chi sono i soggetti attivi e passivi della rapina
- Quando sussite il tentativo di rapina e quando invece si considera avvenuta?
- Quali possono essere le circostanze considerate aggravanti?
- Quando e perché rivolgersi ad un avvocato
Cos'è precisamente il reato di rapina
Fatte le debite premesse occorre ora analizzare la definizione di rapina. Innanzitutto Si tratta di un reato contro il patrimonio realizzato con minaccia o violenza. Pertanto, si tratta di un reato complesso ai sensi dell’art. 84 del Codice Penale, il che significa che la fattispecie di reato è costituita da fatti che, ove considerati atomisticamente, potrebbero costituire reati diversi. Il reato di rapina, infatti, deriva dal reato di furto, disciplinato dal Codice Penale ai sensi dell’art. 624. Ancora, con il passare degli anni la giurisprudenza ha definito il reato di rapina come plurioffensivo.
La condotta posta in essere dal soggetto attivo del reato offende una pluralità di beni giuridici: il patrimonio del soggetto che sta subendo la rapina, la sua morale, la sua libertà fisica tra gli altri. Per approfondire la questione si consiglia la lettura della sentenza n. 288852/2013 della Suprema Corte di Cassazione, con la quale i giudici ermellini hanno statuito che: “il reato di rapina ha carattere plurioffensivo, sicché oltre al valore del bene sottratto andava considerata la lesione del bene giuridico dell’integrità fisica e morale della persona aggredita”.
Il reato di rapina arreca quindi un danno sia al patrimonio che alla persona, e per questo è possibile distinguere due fattispecie ben distinte: mentre una apporta un danno patrimoniale e si configura come reato di furto propriamente detto, l'altra si configura come violenza diretta alla persona ed a sua volta si distingue in violenza fisica, quindi percosse, e violenza psicologica, o minaccia.
Questo è anche l'aspetto fondamentale che permette di delineare la differenza tra furto e rapina, spesso termini utilizzati come sinonimi ma che designano in realtà due fattispecie di reato molto differenti.
La rapina infatti, presuppone proprio che il bene in questione venga estorto al suo legittimo possessore con l'ausilio di violenza e/o minaccia, mentre il furto avviene senza che questi due elementi sussistano.
Chi sono i soggetti attivi e passivi della rapina
Ovviamente il soggetto attivo del reato di rapina è colui il quale pone in essere la condotta prevista dall’art. 628 del Codice Penale sopra richiamato. Occorre altresì precisare che diversamente da altri tipi di reato, come può essere ad esempio il peculato, l’agente può essere chiunque. Si tratta in parole povere di un reato comune. Per quanto concerne l’elemento soggettivo tipico di questo reato, si tratta di un delitto necessariamente doloso.
Pertanto, l’agente deve agire con rappresentazione e volizione dell’evento previsto dalla legge come reato. In sintesi, è necessario che il rapinatore voglia rapinare il soggetto e agisca con quel preciso scopo. Viceversa, il soggetto passivo del reato, detta comunemente “vittima” è chi detiene o possiede la cosa oggetto dell’azione violenta o minacciata, che viene sottratta dalla sua disponibilità.
Quando sussite il tentativo di rapina e quando invece si considera avvenuta?
La rapina si considera avvenuta anche nel momento in cui il bene sottratto dovesse restare in possesso della persona che lo ha sottratto solo per un breve periodo di tempo; quindi, se pure questi si vedesse costretto ad abbandonare il bene in questione per intervento del suo legittimo possessore o di terzi, o per una qualsiasi altra motivazione, la rapina si considera comunque consumata. Si parla invece di tentativo di rapina quando nonostante l’uso di minaccia e/o violenza il soggetto agente non è riuscito a entrare in possesso del bene altrui. La sottrazione criminosa non è tuttavia circoscritta al proprietario o possessore. La rapina può essere effettuata anche a danno di chi dispone della cosa a qualsiasi titolo e anche solo temporaneamente. Se in un’unica circostanza vengono rapinati più soggetti, si configurano tante rapine quanto sono i soggetti che hanno subito il danno patrimoniale e fisico.
Quali possono essere le circostanze considerate aggravanti?
La rapina è un reato complesso, poichè per stabilire correttamente la sua gravità devono essere presi in considerazione e valutati diversi aspetti relativi alle modalità con cui è stata compiuta, al soggetto agente, al luogo in cui è avvenuta; per questo il Legislatore ha stabilito pene diverse. Nell'articolo 625 del codice penale vengono considerate circostanze aggravanti ai fini dell’applicazione della pena:
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Il possesso di un’arma, quindi quando la violenza o la minaccia di essa viene attuata tramite un’arma. Per arma s’intende qualsiasi oggetto che consente di arrecare danno fisico, compresa l’arma giocattolo quando sia stato rimosso il dispositivo che la individui come tale, quindi non sia immediata l’identificazione di arma giocattolo.
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L'introduzione in un edificio o altro luogo destinato ad abitazione per il compimento della rapina stessa
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L' esercitazione di violenza su cose o l'utilizzo di mezzi fraudolenti
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La sottrazione effettuata con destrezza, cioè con un’abilità tale che dimostri la natura predeterminata e non occasionale del gesto
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La presenza non occasionale di compartecipanti all’azione criminosa, o quando il singolo rapinatore usi travestimento da pubblico ufficiale o incaricato di servizi
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La commissione della rapina stessa a bordo di mezzi pubblici o all’interno di esercizi pubblici, quando la sottrazione riguarda il bagaglio di viaggiatori e venga effettuata in luoghi che somministrano cibo o bevande, alberghi, stazioni, scali o banchine
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La rapina è attuata a danno di chi si trova presso sportelli automatici come Bancomat, o in uffici postali o banche e stia entrando in possesso del proprio denaro o lo abbia appena ricevuto
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La rapina abbia come oggetto componenti metallici o di altri materiali che comunque siano in grado di determinare l’interruzione di servizi pubblici come energia elettrica, i trasporti o le telecomunicazioni, indipendentemente da chi sia il gestore dell’utilità
Quelle sopraelencate sono tutte circostanze che lasciano intendere che il comportamento delinquenziale sia stato portato a termine con esperienza e/o con premeditazione. Per questo nel denunciare una rapina è necessario dettagliare con minuzia i particolari per aiutare l’individuazione del rapinatore e per ottenere il riconoscimento dell’effettivo danno subito.
Quando e perché rivolgersi ad un avvocato
Potrebbe essere necessario rivolgersi ad un avvocato sia quando si subisce una rapina sia quando la si commette. In entrambi i casi, infatti, è fondamentale avere un professionista su cui fare affidamento. Da un lato perché si vuole ottenere giustizia, viceversa, dall’altro perché può rendersi necessario avere una difesa tecnica. Per entrambi i soggetti, dunque, è necessario rivolgersi ad un avvocato, meglio se esperto nel diritto penale. Se sei alla ricerca di un avvocato a cui chiedere consigli o una consulenza dettagliata, Quotalo.it è la piattaforma perfetta per le tue esigenze. Col nostro servizio è infatti possibile mettersi in contatto con tantissimi professionisti, tra cui gli avvocati penalisti migliori e più vicini alla propria zona di residenza.