Avvocato per appropriazione indebita: tutto quello che c'è da sapere e come fare per richiedere una consulenza.
30 Agosto 2022 - Redazione
Avvocato per appropriazione indebita: l'importanza di avere al proprio fianco un legale
Il reato di appropriazione indebita è disciplinato dall’articolo 646 del Codice Penale. Si verifica quando un soggetto non restituisce un bene mobile al legittimo proprietario, per ottenere un beneficio per altri o per se stesso. In poche parole, non restituire un bene al legittimo proprietario è un reato. Tuttavia, occorre precisare fin da subito che esiste una netta differenza tra rapina ed appropriazione indebita.
Nel primo caso il soggetto sottrae ad altri un bene, anche in modo violento; viceversa, nell’appropriazione indebita il soggetto è già in possesso del bene altrui solo che decide di non restituirlo più al proprietario per procurare ad altri o alla propria persona un vantaggio economico.
- Indice contenuti
- Cos'è e come si dimostra l'appropriazione indebita
- Cosa si rischia con una denuncia per appropriazione indebita
- Quanto dura un processo per appropriazione indebita
- Quando si può denunciare per appropriazione indebita
- Avvocato per appropriazione indebita
Cos'è e come si dimostra l'appropriazione indebita
Come sopra anticipato, il reato di appropriazione indebita viene commesso da chiunque si appropri del bene di un soggetto terzo che è momentaneamente in suo possesso al fine di ricavarne un profitto. Si tratta di un reato comune, cioè può essere realizzato da chiunque sia in possesso materiale di un bene altrui. Inoltre il reato in esame è comunemente considerato plurioffensivo poiché lede sia l’altrui diritto di proprietà sia il legame di fiducia che c’è tra il possessore ed il legittimo proprietario del bene.
Per quanto concerne il profilo probatorio, invece, potrebbe non essere semplice dimostrare in giudizio il reato di appropriazione indebita. Si dovrebbe dimostrare innanzitutto che il possesso del bene è divenuto illegittimo e che il possessore non ha intenzione di restituire il bene al legittimo proprietario al fine, appunto, di ottenere un vantaggio per sè stesso o per terzi.
Cosa si rischia con una denuncia per appropriazione indebita
Il reato di appropriazione indebita prevede sanzioni piuttosto gravi: l’articolo 646 del Codice Penale prevede sia la pena detentiva dai due fino ai cinque anni, nonché una pena pecuniaria dai 1.000€ fino ai 3.000€. Tuttavia è bene ricordare che la pena prevista viene inasprita "se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario", cioè quando una persona A cede il suo bene a persona B "costretto da un evento eccezionale come, ad esempio, un incendio, una rovina, un saccheggio, un naufragio o altro avvenimento non prevedibile." In tale circostanza infatti, il soggetto attivo che si macchia quindi del reato di appropriazione indebita, dimostra di avere una maggiore capacità a delinquere e conseguentemente il legislatore commina una sanzione più aspra.
Quanto dura un processo per appropriazione indebita
Purtroppo la durata media dei processi in Italia è piuttosto elevata. Non è un mistero che il tema della giustizia nel nostro Paese sia un tasto dolente. A dimostrazione di tutto ciò basti pensare ai molteplici richiami provenienti dall’Unione Europea a causa della eccessiva lentezza processuale nel nostro ordinamento. Pertanto, alla luce di tutto ciò, non è semplice dare una risposta precisa al quesito. Tuttavia, è possibile affermare che esiste una durata “ragionevole” dei processi, che tutte le cause dovrebbero rispettare.
Si tratta del termine ragionevole di cui alla Legge Pinto, ovvero tre anni per il primo grado, due anni per l’appello e un anno per il giudizio di legittimità. Ad ogni modo la durata di un processo, anche quello per appropriazione indebita, potrebbe variare anche a causa di molteplici fattori: corredo probatorio presente in giudizio, carico del ruolo, comportamento processuale delle parti ecc...
Quando si può denunciare per appropriazione indebita
Il reato di appropriazione indebita è procedibile solo su querela della persona offesa. Il Decreto legislativo n. 36 del 2018 ha infatti cancellato l’eccezione per la quale era possibile procedere anche d’ufficio, ovvero quando il reato veniva commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, oppure se il fatto veniva commesso con abuso di autorità, di relazioni domestiche o di relazione d’ufficio, coabitazione o di ospitalità. Infine, la querela deve essere presentata entro e non oltre 3 mesi dal momento in cui si viene a conoscenza della notizia di reato.
Avvocato per appropriazione indebita
Se un proprio bene si trova nell’altrui possesso e il possessore decide, con coscienza e volontà, di non voler restituire il bene, è fondamentale rivolgersi ad un avvocato. In questi casi, infatti, avere un professionista al proprio fianco è cruciale. Solo rivolgendosi ad un avvocato esperto si può organizzare una linea difensiva e riuscire a recuperare il proprio bene.
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