Consulenza legale per il mantenimento dei figli: Diritti e obblighi
10 Aprile 2025 - Redazione
La disciplina del mantenimento dei figli
Il mantenimento dei figli può rappresentare un momento importante nella vita di un genitore e per questo è necessaria l’assistenza di un legale che fornisca la dovuta consulenza per gli interessi di tutte le parti coinvolte.
Il diritto al mantenimento trova il suo fondamento nella stessa Costituzione all’art. 30 dove è diritto e dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli.
Altre norme di riferimento si ritrovano nel codice civile agli articoli 315bis dove è diritto del figlio quello di essere mantenuto ed educato dai genitori nel rispetto delle sue capacità e inclinazioni e all’art. 316bis dove è prescritto che i genitori debbano concorrere al mantenimento della prole.
Al fine di determinare l’entità di quanto corrispondere è necessario rivolgersi al giudice che adotterà i provvedimenti nell’interesse dei figli e per farlo è necessario fornirsi di un supporto legale per affrontare la conclusione di un matrimonio. Tali situazioni possono riguardare infatti separazioni, anche consensuali, divorzi e affidamenti esclusivi o condivisi.
- Indice contenuti
- Cos'è il mantenimento dei figli?
- Come viene determinato l'importo del mantenimento?
- Modifica dell'assegno di mantenimento: quando è possibile?
- Conseguenze per il mancato pagamento del mantenimento
- Ruolo dell'avvocato nella gestione del mantenimento dei figli
- Mantenimento in caso di affidamento condiviso o esclusivo
- Conclusione
Cos'è il mantenimento dei figli?
Il mantenimento è una somma di denaro da corrispondersi periodicamente verso il figlio minore al fine di consentirgli di poter vivere secondo il proprio tenore di vita e che consenta di raggiungere le aspirazioni del figlio come istruzione o educazione.
La sua finalità principale è quella di garantire il benessere del figlio minorenne: le spese ordinarie sono quelle periodiche e fisse e rientrano nell’assegno di mantenimento che ha una valenza periodica e mensile.
Le spese straordinarie fuoriescono dall’importo mensile del mantenimento e quindi potrebbero essere a carico solo in parte a genitore obbligato a corrispondere il mantenimento e possono essere stabilite in proporzione a carico di entrambi.
La proporzionalità delle capacità economica dei genitori è un criterio che viene preso in considerazione dal giudice al fine di determinare l’entità di queste spese.
Come viene determinato l'importo del mantenimento?

L’importo del mantenimento è determinato secondo vari parametri tra cui il reddito dei genitori, il tenore di vita familiare, esigenze del figlio e dove questi ha la propria residenza.
Il reddito può consistere oltre al reddito da lavoro anche quello inerente un reddito derivante da immobili in locazione o interessi. Le esigenze del figlio consistono invece alla propria aspirazione come attività sportive o interessi extra-scolastici.
Esistono inoltre delle linee guida nazionali o regionali che servono da parametro per stabilire la corretta quantificazione tra spese ordinarie e straordinarie.
Modifica dell'assegno di mantenimento: quando è possibile?

L’assegno può essere soggetto a revisione nel caso in cui il genitore su cui grava l’onere perda il lavoro o si trovi in una situazione che non permette più di poter corrispondere quanto dovuto, che sarà sempre a suo carico da dimostrare.
Altre ipotesi che possono portare a revisione comprendono anche le nuove aspirazioni del figlio che possono portare ad una maggiorazione dell’assegno a carico. Allo stesso modo, qualora il genitore dimostri che il figlio non segue le proprie aspirazioni o non sia interessato a provvedervi questo assegno potrà essere ridotto.
Per poter agire e richiedere una modifica dell’assegno è necessario procedere nelle forme già previste per la separazione e divorzio ex art. 710 c.p.c. rivolgendosi al giudice con l’assistenza di un legale.
Conseguenze per il mancato pagamento del mantenimento
Il mancato pagamento del mantenimento non è esente da conseguenze, infatti ricorre la fattispecie di reato dell’art. 570bis c.p. che è la violazione degli obblighi di assistenza familiare che prevedono la reclusione sino ad 1 anno e la multa fino a 1032 euro.
Qualora si voglia agire legalmente per far valere i propri interessi alla corresponsione dell’assegno occorre procedere a querela della persona offesa ed agire per chiedere anche il risarcimento del danno subito sul piano civilistico.
L’art. 570bis c.p. rinvia all’art. 570 c.p. che elenca le fattispecie inerenti alla violazione come chi si appropria dei beni del minore, quali l’assegno di mantenimento che è titolarità di quest’ultimo e non del genitore, o chi fa mancare i mezzi di sussistenza ai figli non autosufficienti.
Qualora il genitore continui a non adempiere è possibile ricorrere a strumenti esecutivi in quanto il provvedimento contente il mantenimento ha efficacia di titolo esecutivo ed è possibile agire in sin da subito con il sequestro o il pignoramento di beni mobili o immobili di sua titolarità.
Ruolo dell'avvocato nella gestione del mantenimento dei figli

In caso di mantenimento l’avvocato svolge un ruolo di prim’ordine in quanto è capace di assistere le parti nella redazione degli accordi di mantenimento in favore dei figli e di calcolare quanto di spettanza a carico del genitore.
Gli accordi di mantenimento possono essere stabiliti già dalle parti e fissati dal giudice, per questo è necessaria l’assistenza di un avvocato al fine di fissare quanto necessario ed evitare le lungaggini della giustizia.
Qualora non si riesca a raggiungere un accordo questi rappresenterà la propria parte in caso di giudizio innanzi al giudice. Le parti possono anche decidere di evitare di andare a giudizio mediante lo strumento della mediazione che prevedere un accordo per risolvere i conflitti.
Mantenimento in caso di affidamento condiviso o esclusivo
Il mantenimento può assumere varie caratteristiche e può essere in affidamento condiviso o esclusivo. Nel primo caso prevede una frequentazione dei genitori in egual misura da parte del figlio che può tramutarsi anche in un impegno economico paritario, sempre nell’esclusivo interesse del minore.
L’affidamento esclusivo ricorre solo in ipotesi particolari in cui vi è un totale disinteresse di un genitore ad accudire il figlio, o comunque ricorrano ipotesi che possono danneggiare il figlio stesso, come la violenza domestica o l’abuso di sostanze stupefacenti.
Il genitore non affidatario dovrà quindi contribuire versando il mantenimento all’altro genitore che si prende cura del figlio. È compito del giudice emettere il provvedimento con l’assistenza degli avvocati nell’interesse delle parti.
Come trovare un avvocato specializzato
In conclusione la consulenza legale garantisce che il mantenimento venga corrisposto con le dovute proporzioni nei confronti del figlio e può fornire anche l’assistenza necessaria affinché l’assegno sia corrisposto, tutelando quindi le parti anche in caso di situazioni più delicate.
Se hai bisogno di un avvocato specializzato, puoi rivolgerti a Quotalo, dove troverai professionisti esperti pronti ad aiutarti. Richiedi subito un preventivo gratuito e trova l’assistenza legale più adatta alle tue esigenze