Caldaie a condensazione e termosifoni in ghisa: odio o amore? I classici termosifoni convivono bene con la tecnologia a condensazione?

28 Dicembre 2017 - Redazione

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Foto articolo caldaie a condensazione e termosifoni in ghisa Foto articolo caldaie a condensazione e termosifoni in ghisa Foto articolo caldaie a condensazione e termosifoni in ghisa

Se è vero, come sappiamo, che gli impianti che sfruttano la condensazione dei fumi adoperano anche il calore latente che invece nelle caldaie tradizionali viene perso, questo vantaggio permane pure se alle caldaie a condensazione sono abbinati termosifoni in ghisa? Vediamolo…

Come spiegato più dettagliatamente parlando del funzionamento della caldaia a condensazione, il maggiore rendimento di queste rispetto a quelle di vecchia concezione è garantito da un generatore di calore, posto all’uscita della camera di combustione, il cui compito è quello di raffreddare i fumi prodotti e recuperare così energia termica (ad esempio, per il metano la condensazione inizia quando la temperatura scende sotto i 57°C, completandosi a 48).
Considerando ciò, il rendimento complessivo sale fino al 108-109% contro un 90% medio delle caldaie di passata generazione, aumentando proporzionalmente alla diminuzione della temperatura di ritorno.


Questo significa che, più bassa è la temperatura di esercizio, più calore viene sottratto al vapore acqueo di combustione e ceduto agli ambienti; tuttavia la temperatura di funzionamento di un impianto di riscaldamento a condensazione dipende da tre fattori:
  • la temperatura esterna: più fa freddo fuori più la caldaia va impostata a livelli di start elevati
  • l’isolamento termico dell’immobile: minore è l’isolamento, maggiore è la temperatura dell’acqua richiesta per il funzionamento
  • i radiatori adoperati per l’impianto: maggiore è la loro capacità di cedere rapidamente il calore, minore è il livello della temperatura richiesta per operare. 


A sua volta la rapidità dello scambio di calore dal radiatore all’ambiente dipende dalla dimensione e dall’inerzia termica dei radiatori: la prima deve crescere e la seconda diminuire.


Detto in altri termini: radiatori con grandi superfici scaldano più velocemente l’ambiente; e lo stesso vale per quelli a bassa inerzia, cioè quelli che per i materiali coi quali sono realizzati, passano velocemente dall’essere freddi all’essere caldi una volta acceso l’impianto, e viceversa quando lo si spegne.


E questo ci riconduce alla domanda iniziale: i termosifoni in ghisa possono coesistere con una caldaia a condensazione?


La risposta è… sarebbe meglio di no!


La Ghisa è infatti una lega ferro-carbonio estremamente resistente e durevole, le cui peculiarità sono di diffondere il calore in modo uniforme, essere dotata di un peso specifico rilevante, mantenere la temperatura raggiunta per lungo tempo ma impiegare intervalli considerevoli per scaldarsi (non essendo un buon conduttore): è proprio l’elevata inerzia termica che rende i termosifoni in ghisa disfunzionali in abbinamento alle caldaie a condensazione, a meno che non siano installati in ambienti dotati di un buon termo-isolamento.


E quindi, se i corpi scaldanti in ghisa abbattono il risparmio economico ed energetico conseguito con l’ausilio delle caldaie con funzionamento a condensazione, quali termosifoni è meglio adoperare?


L’alluminio e l’acciaio sono già più soddisfacenti: il primo è un buon conduttore termico e ha il grande pregio di essere riciclabile, con un peso specifico contenuto e una certa economicità; il secondo, pur non essendo un buon conduttore di calore, si caratterizza per una notevole robustezza.


L’accortezza nel caso in cui si abbinino termosifoni in alluminio o acciaio e caldaie a condensazione è di optare per dimensioni “maggiorate”, e cioè superiori a quelle dei radiatori utilizzati con le caldaie tradizionali.


Il non plus ultra restano però i pannelli radianti.
Anche in questo caso, le varie tipologie di corpi radianti presenti sul mercato abbinate a caldaie di ultima generazione inducono risultati differenti in termini di risparmio energetico ed economico: la riuscita migliore è data dall’abbinamento tra caldaia a condensazione e pannello a soffitto.
Infatti, pur se tutte le soluzioni previste -pannelli a pavimento, a parete, e a soffitto- risultano esteticamente meno invasive dei classici termosifoni (rimanendo nascosti rispetto a questi), i pannelli radianti a soffitto si dimostrano più funzionali di quelli a pavimento, la cui inerzia termica s’innalza a causa dello spessore che li ricopre, che rallenta lo scambio di calore con l’ambiente.


Ma quante sono le case dotate di sistemi radianti?


Assai poche, considerando l’edilizia degli anni passati, nella quale era molto più facile imbattersi in impianti con corpi scaldanti sovradimensionati: per questo, se state considerando eventuali interventi di riqualificazione energetica dai quali trarre anche vantaggi economici, sappiate che contattare gli esperti che fanno parte del nostro network di collaboratori e fornitori professionali è un vero e proprio investimento…

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