L'importanza di una consulenza legale in caso di accertamento fiscale
30 Aprile 2018 - Redazione
Una verifica fiscale è un controllo sostanziale effettuato dagli ispettori dell'Agenzia dell'Entrate o dalla Guardia di Finanza per verificare che il contribuente non abbia tentato di occultare dei profitti, oppure abbia dichiarato spese e costi fittizi, piuttosto che abbia prodotto documenti falsi.
L’accertamento fiscale, che può essere eseguito nei confronti di qualunque persona fisica, giuridica, società di persone o ente che abbia posto in essere attività in relazione alle quali le norme tributarie pongono obblighi o divieti, rappresenta una vera e propria "indagine", durante la quale i documenti (finanziari, bancari o postali) vengono sottoposti a ispezione e verifica.
Si tratta nella maggior parte dei casi di un momento di concitazione estrema e di grande pressione psicologica per il contribuente, nonostante secondo le norme che disciplinano la verifica fiscale essa innanzitutto va avviata al solo fine di tutelare l’interesse pubblico mediante la ricerca e la repressione degli illeciti tributari, e in secondo luogo deve essere improntata a criteri di legalità, economicità, efficienza e trasparenza, nel pieno rispetto dei diritti e delle garanzie riconosciute al contribuente sottoposto al controllo.
Proprio per garantire una più efficace tutela del contribuente dinanzi ai sempre più frequenti comportamenti "arbitrari" tenuti dall'Amministrazione Finanziaria durante gli accertamenti fiscali è bene essere a conoscenza dei propri diritti e doveri nel rapporto con l’A.F., tra i quali: essere informati durante le ispezioni tributarie del diritto di potersi far assistere da un professionista di fiducia, di veder verbalizzate le proprie osservazioni nel Processo Verbale di Contestazione, e di potersi rivolgere al Garante del contribuente ove si ritenga che i verificatori abbiano proceduto con modalità non conformi alla legge.
Avvalersi della consulenza di un ufficio legale che annoveri al proprio interno anche avvocati tributaristi può servire ad evitare tutte quelli errori che in un'eventuale e successiva fase contenziosa potrebbero diventare rilevanti per la decisione finale della Commissione Tributaria, anche perché le frequenti modifiche legislative e la complessità di certe norme sicuramente non aiutano ad evitare inesattezze.
Si pensi ad esempio, a tal proposito, che durante la fase ispettiva di un accertamento fiscale, il contribuente potrà chiedere che l'esame dei documenti amministrativi e contabili venga effettuato presso la sede del professionista di fiducia (si tratta però di una mera richiesta e non un vero e proprio diritto riconosciuto, che potrà dunque essere soddisfatto o meno, a discrezione dei verificatori).
Alla stessa stregua, una consulenza legale che affianchi in caso di accertamento fiscale può essere utile per comunicare al contribuente che per l’apertura coattiva di pieghi sigillati, borse, casseforti, mobili, ripostigli, software protetti da password e simili è obbligatoria la presenza di un’autorizzazione del Procuratore della Repubblica o dell'autorità giudiziaria più vicina (a meno che non si rilasci un consenso per iscritto): per server e pc, i verificatori potranno prendere visione della documentazione presente sui supporti informatici solo alla presenza del contribuente, mentre le mail potranno essere visionate solo se già aperte e lette da questi (per quelle ricevute e non ancora visualizzate è necessaria un’autorizzazione del PM).
Un ufficio legale esperto in questioni tributarie può altresì chiarire al contribuente come perquisizioni personali e dell'abitazione possono verificarsi solo previa regolare autorizzazione del Procuratore della Repubblica, ma soprattutto esclusivamente in caso di gravi indizi di violazione delle norme tributarie e qualora sia ragionevole ritenere che in quel luogo siano presenti le prove della violazione tributaria per cui si procede (libri, scritture, registri, ecc.): addirittura la Suprema Corte ha chiarito che qualora non sussistano tali “gravi indizi” la verifica potrà dichiararsi nulla e con essa il relativo avviso di accertamento, e che l’autorizzazione del PM in nessun modo determina l’accesso al domicilio di persona fisica diversa dal contribuente.
Ma dove trovare un tributarista esperto e quanto preventivare come sua parcella?
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