Costruzioni edili: quando una casa o un condominio possono dirsi eco-friendly
09 Giugno 2016 - Redazione
Le costruzioni edili possono essere differenziate in base ad una serie di criteri, tra cui la tipologia (case unifamiliari, case a schiera o a corte, case a ballatoio, palazzine plurifamiliari, condomini, etc.), o in base ai materiali adoperati (legno, pietra, mattoni, cemento armato), o per diverse caratteristiche di resistenza e relazione ambientale: (antisismica, eco-friendly, etc.).
Ed è proprio su quest’ultimo aspetto, l’anima green che possono avere le costruzioni edili, che ci si soffermerà.
Per costruire una biocasa è necessario soddisfare tre elementi: la connessione con l’ambiente circostante (inteso sia come contesto naturale che come complesso architettonico all’interno del quale una costruzione si inserisce), le FONTI DI SOSTENTAMENTO ENERGETICO adoperate (pannelli solari e fotovoltaici, pompe geotermiche, etc.), i MATERIALI utilizzati (privi di radioattività e di emissioni tossiche e nocive; durevoli e riciclabili; possibilmente locali; traspiranti; coibentanti acusticamente e termicamente; resistenti a terremoti e forti venti; ignifughi, etc.).
Case ecologiche sin dalle fondamenta sono quelle che vengono realizzate con materiali edilizi ricavati da scarti industriali e civili, o con materie prime a impatto zero: si va dalla lana di pecora (ecosostenibile, che richiede l’utilizzo di poca energia per la produzione, e trasforma uno scarto dell'industria tessile in una risorsa) agli scarti di pietra calcarea, bottiglie di plastica e sacchetti alimentari (coi quali ottenere coperture e rivestimenti interamente riciclati); dai pannelli portanti in paglia essiccata o in fibra di cellulosa o in una miscela di birra e argilla (che migliora le prestazioni termoisolanti dei laterizi e riduce le emissioni di CO2), alle vernici minerali (lavabili, prive di sostanze chimiche tossiche, ipoallergeniche, permeabili, antibatteri e antifungine).
In costruzioni edilizie di questo tipo non possono mancare elettrodomestici ecologici.
Per quanto concerne la scelta del frigorifero meglio privilegiare quelli a due o più porte (con l’apertura singola e differenziata la dispersione del freddo è limitata e così anche i consumi energetici), ma è anche necessario accertarsi che le pareti dell’apparecchio siano ben isolate e che il frigo-congelatore non venga posizionato troppo vicino a fonti di calore.
Per la lavastoviglie invece è opportuno che la capienza sia effettivamente proporzionata ai bisogni, che l’apparecchio sia corredato di cicli rapidi o ridotti oltreché di un impianto di decalcificazione (addolcitore), e che abbia un doppio attacco.
Per le televisioni da preferire indubbiamente il LED, che consuma elettricità 3 volte meno rispetto al Plasma.
La lavatrice è importante che abbia, come la lavastoviglie, il doppio ingresso per il carico dell’acqua, oltreché comandi elettronici (che consentono di programmare i lavaggi nelle fasce orarie in cui sono previste le agevolazioni tariffarie), e che sia sottoposta ad un’attenta manutenzione (che ne allunga la vita).
Condizionatori? Tra le novità nel settore della climatizzazione i dispositivi capaci di ridurre i consumi dell’80%, unendovi la possibilità del comando in remoto per mezzo dello smartphone o del tablet.
E questo ci conduce dritti dritti in una casa intelligente…talmente tanto che permette pure di controllare il funzionamento di elettrodomestici e dispositivi, al fine di risparmiare sulle bollette e sulle emissioni!
Così, ad esempio, un impianto elettrico intelligente può autoregolare l'accensione degli elettrodomestici (per non superare la soglia che porta al blackout), può prevedere uno spegnimento automatico del calorifero o un’autoprogrammazione del preriscaldamento invernale.
L’automatismo consente, attraverso specifiche App, smartphone e tablet, che tutto questo sia realizzabile anche da remoto, cioè senza che si sia fisicamente presenti in casa.
Dunque, la domotica è quella disciplina che si occupa dello studio delle tecnologie atte a rendere intelligente la casa, per migliorare la qualità della vita e la sicurezza, ma anche per ridurre i costi di gestione della casa in questione.
Ma ad una condizione (ed è una condizione grossa come una casa, è proprio opportuno dirlo!): che il tutto sia già chiaro in fase di progetto (si ricordi che nell’incipit si sottolineava l’importanza della progettazione propedeutica alla realizzazione di tutte le costruzioni edilizie), in modo tale che vengano per tempo predisposti cavi, canalizzazioni, vani tecnici (molto più economici da realizzare in questo step, che non come integrazioni successive, nonostante il mercato metta a disposizione dei dispositivi wireless, che costituiscono comunque una soluzione tecnica solo parziale e con un costo ancora maggiore in termini di componentistica e soprattutto di manutenzione).
Ma l’ecocompatibilità di una casa si declina, oltre che negli interni, pure negli esterni: se ad esempio si ha lo spazio sufficiente si potrebbe pensare ad una biopiscina, evoluzione della piscina tradizionale, la cui innovazione consiste nel trattamento delle acque non più legato all’utilizzo di cloro, ozono o altri agenti chimici ma alla fitodepurazione, cioè all’impiego di piante che creano un habitat idoneo alla crescita della flora batterica che procede alla depurazione (esattamente come avviene in natura).
Non solo il singolo individuo può decidere di ridurre l’impatto della sua vita quotidiana sul Pianeta, ma anche interi condomini, attraverso una serie di lavori che prevedono ad esempio la realizzazione di un cappotto termico o il rifacimento del tetto, che consentono già di risparmiare sulla quantità di combustibile per riscaldare l’edificio e di energia elettrica per raffreddarlo, a cui si possono poi associare pompe di calore, pannelli e pavimenti radianti, celle fotovoltaiche sulla copertura dei box, etc.
Tuttavia, secondo il 55% degli amministratori italiani, gli interventi per migliorare le prestazioni energetiche generano - molto o abbastanza frequentemente - liti. Tra le cause, oltre i fattori economici, anche la scarsa informazione delle persone circa i benefici in termini di risparmio e rispetto alle tecnologie da adottare. Tra queste, le più apprezzate sono le caldaie a condensazione, le soluzioni di termoregolazione e contabilizzazione del calore, e i serramenti ad alta efficienza energetica.