Danni medici: ottenere il risarcimento dai danni sanitari
13 Dicembre 2017 - Redazione
“26 ottobre 2017, Milano
Un Uomo muore dopo il trapianto di cuore: medici indagati per omicidio colposo”.
Il decesso era avvenuto due giorni dopo il trapianto che era stato realizzato in un ospedale milanese con un organo proveniente dal San Raffaele di Roma. Dalla perizia è risultato come l'organo fosse compromesso, e dunque non idoneo a quel genere di intervento, e per questo i dottori sono stati iscritti nel registro degli indagati.
“13 marzo 2017, Roma
Entra in ospedale per una frattura alla gamba e muore di polmonite”.
Anche in questo caso l’errore medico ha determinato il decesso del paziente che però, a differenza del caso milanese, non è avvenuto nel giro di 2 giorni, ma di diversi mesi, con un calvario fatto di continui pellegrinaggi tra ospedali e casa di cura.
Il 3 dicembre 2016 in seguito ad una brutta caduta il 64enne Aldo Scione lamenta forti dolori alla gamba sinistra e viene condotto dal figlio prima al Pronto Soccorso di Anzio, e poi in quello della Casa di Cura Sant'Anna di Pomezia, che decretano entrambe l’assenza di frattura alla gamba, contrariamente a quanto asseriscono in seguito una fisioterapista e un fisiatra, contattati dai familiari a causa del perdurare dei dolori, che notano la posizione scorretta del bacino.
All'ospedale di Anzio viene data ragione a questi secondi pareri medici. Si stabilisce un intervento chirurgico: la prima operazione fallisce a causa di un "errore umano", mentre il secondo pare andare a buon fine, tanto che il paziente viene trasferito presso una casa di cura per la riabilitazione.
Qui, tuttavia, l’uomo si aggrava misteriosamente: una bronchite, un'infezione alla gamba contratta all’occorrenza dell’intervento, e poi il coma diabetico e i problemi respiratori ne determinano la morte. I congiunti hanno presentato un esposto in Procura per addivenire all'acquisizione della cartelle cliniche integrali e ad un esame autoptico sulla salma, per verificare eventuali profili di responsabilità penale in capo ai medici che hanno preso in cura l’uomo.
“13 settembre 2017, Napoli
Morto a 23 anni dopo un incidente: condannati due medici”.
La vicenda di Andrea Colace, morto nel luglio 2010, si conclude in primo grado con la condanna per due dei chirurghi che l'ebbero in cura al Fatebenefratelli, dove il 23enne giunse in seguito ad un incidente in motorino, prima di essere trasferito in condizioni ritenute ormai disperate al Cardarelli. Non sono ancora state depositate le motivazioni della condanna, ma l'accusa per i medici dell'ospedale di via Manzoni è di omicidio colposo, avvenuto per presunti ritardi e omissioni nell’assistenza sanitaria fornita al giovane.
“23 settembre 2017, Palermo
Morta per l'aggravarsi dei calcoli renali, ospedale Civico condannato a risarcire 600 mila euro”.
Risarcimento per danni sanitari accordato alla famiglia per la morte della loro congiunta avvenuta nel 2013, e che, secondo un medico legale e un urologo, ai quali il pm ha richiesto una consulenza, poteva essere salvata. Infatti è risultato come la paziente, recatasi al pronto soccorso per una colica renale, non fosse affetta da un solo calcolo, come diagnosticato, ma da numerose formazioni che avevano addirittura aumentato di volume il rene sinistro, come emerso dalla perizia che ha stabilito che la causa della morte appare riconducibile a uno ‘shock settico’ irreversibile da dilatazione dell’uretere, per cui le dimissioni vengono qualificate come “atto di imperizia e imprudenza che ha determinato una perdita di tempo prezioso”.
La famiglia della donna, assistita da un legale di fiducia, cercherà di ottenere giustizia anche in sede penale contro i medici che hanno provocato un danno alla salute e violato il diritto alla vita costituzionalmente sancito.
Dopo aver riportato alcuni casi di malasanità nelle maggiori città italiane, ricordate che per farsi indennizzare per danni medici deve sussistere responsabilità medica, vale a dire che il dottore deve aver omesso le linee guida sanitarie e le buone pratiche assistenziali (cioè deve essersi macchiato di negligenza medica, imprudenza, e imperizia); si hanno a disposizione dieci anni prima che intervenga la prescrizione per il reato di danno medico; che ricade su di voi l’onere della prova in merito alla responsabilità medica (dovrete quindi sottoporvi a visite ed esami specialistici).
Proprio per questo, e come si è avuto modo di appurare in questa nostra analisi, è necessario farsi seguire da legali di fiducia, che siano esperti della tematica dei risarcimenti ospedalieri: nel nostro database ne trovate in tutte le principali regioni italiane, per cui non vi resta che contattarli tramite il form (e vi consigliamo in quella sede di richiedere un incontro vis a vis).
Approfondimenti
Risarcimento per danno estetico
Danno medico
Risarcimento per danni ospedalieri