Danno biologico: come ottenere il risarcimento

19 Febbraio 2025 - Redazione

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Danno biologico: che cosa si intende e come essere risarciti

A cosa ci si riferisce esattamente quando si parla di danno biologico? In questo articolo cercheremo di chiarire tutte le tematiche ad esso correlate, come le differenze che intercorrono tra danno biologico permanente o temporaneo, danni macropermanenti, lesioni micropermanenti. 

Affronteremo le questioni relative al calcolo del danno biologico, ci soffermeremo sulla perizia del medico legale e faremo esempi concreti relativi a casistiche specifiche e cosa queste comportano in termini di invalidità e risarcimento.

Infine daremo uno sguardo alla norma di riferimento, descritta all'interno dell'articolo 139 del codice delle assicurazioni. Ma andiamo con ordine.

  Caratteristiche generali del danno biologico

Si dice che sussista un danno biologico se si verificano una lesione di tipo fisico, una lesione di tipo psichico, una compromissione delle attività vitali oppure un nesso di causa-effetto tra il primo elemento ed il secondo.

È opportuno specificare che quando si parla di parla di compromissione delle attività vitali, si intende una situazione in cui un individuo subisce una modificazione dell'aspetto esteriore, una riduzione della capacità di relazionarsi con altri individui oppure della sua attitudine al lavoro; ancora, si parla di danno biologico quando il soggetto in questione perde possibilità lavorative o quando vede inibita o compromessa totalmente la propria capacità sessuale, oltre che quando riporta conseguenze sulla sfera psichica, per quanto questo risulti di difficile valutazione.

Trattandosi di un danno non patrimoniale, cioè che non intacca direttamente le proprietà del soggetto ma piuttosto il suo diritto costituzionalmente garantito alla salute e all'integrità fisica, è risarcibile secondo quanto previsto dal diritto civile all'articolo 2059, che si differenzia dall'articolo 2043 poichè questo concerne solo i danni di natura economica.

L'articolo 2043 rispecchia bene il fatto che, in passato, la giurisprudenza ritenesse risarcibili solo danni emergenti in chiave prettamente economica ed il lucro cessante inteso come perdita di possibilità di guadagno; col tempo si è poi iniziato a valutare e quantificare le ripercussioni sull'integrità fisica a prescindere dalla capacità lavorativa del soggetto, per tutelare tutti quei soggetti non lavoratori.

foto danno biologico   Lesioni micropermanenti e macropermanenti

La Legge infatti fornisce dei criteri certi di liquidazione del danno biologico in caso di lesioni micropermanenti, ovvero che non superano i 9 punti di invalidità e siano danni conseguenti ad un sinistro stradale, un infortunio sul lavoro, o una responsabilità medica.

Una volta individuata la somma corrispondente al danno biologico, è possibile quantificare agevolmente anche il danno morale, considerando che esso ammonta da circa un quarto fino alla metà del danno biologico.

Al totale, sommando quindi danno biologico e danno morale, andrà poi aggiunto il calcolo degli interessi legali e della rivalutazione monetaria.

Per quanto concerne invece il calcolo del danno biologico in presenza di lesioni macropermanenti, quando il calcolo del danno biologico è quindi superiore al 9% di invalidità, le cose si complicano.

Si possono tenere come riferimento le tabelle inerenti a Milano che sono le più usate, e a Roma, che tuttavia presentano alcune differenze rispetto a quelle milanesi: ad esempio, per l’invalidità permanente vengono prese in considerazione tre voci, mentre il capoluogo Lombardo ne annovera solo due.

Riportiamo qui sotto delle tabelle a titolo esemplificativo circa le liquidazioni dei danni non patrimoniali da morte di un congiunto:

  Tabelle di Milano per il danno biologico

 

 LIQUIDAZIONE DEL DANNO NON PATRIMONIALE DA MORTE DI UN CONGIUNTO - VALORE PUNTO:  3.365,00 €
  Relazione parentela Punti
Relazione parentela con il de cuius (il punto può essere diminuito fino alla metà in relazione alla situazione concreta correlata alla sussistenza di un serio rapporto affettivo) Genitore 20
Figlio 18
Avo 6
Fratello 7
Nipote 6
Zio 6
Cugino 2
Coniuge 20
Convivente (Previa prova dell'effettiva esistenza di un serio e prolungato vincolo di natura tara familiare) 20
Età della vittima Età della vittima Punti aggiuntivi
0-20 5
21-40 4
41-60 3
61-80 2
Oltre 80 1
Età del congiunto Età del congiunto Punti aggiuntivi
0-20 5
21-40 4
41-60 3
61-80 2
Oltre 80 1
Convivenza composizione del nucleo familiare Convivenza Punti aggiuntivi
Convivenza tra congiunto e de cuius 4
Assenza di altri familiari conviventi 3
Assenza di altri familiari rientranti nella parentela fino al secondo grado Aumento da un terzo alla metà del punteggio complessivo
Non convivenza (la riduzione è destinata a consentire una diversificazione tra non conviventi) Possibilità di riduzione fino a 1/2 del punteggio complessivo  


 
LIQUIDAZIONE DEL DANNO NON PATRIMONIALE PER MORTE DI UN CONGIUNTO: 
A favore di ciascun genitore per la morte di un figlio da 163.990 a 327.990
A favore del figlio per la morte di un genitore da 163.990 a 327.990
A favore del coniuge (non separato) o del convivente sopravvissuto da 163.990 a 327.990
A favore del fratello per morte di un fratello da 23.740 a 142.420
A favore del nonno per morte di un nipote da 23.740 a 142.420
 

Per gli altri danni è necessario fare riferimento a tabelle elaborate da diversi tribunali, ma le più adoperate per il calcolo del danno biologico sono comunque le tabelle riferite a Milano

danno biologico tabelle   Diritti e benefici per le persone con invalidità totale e permanente

Le persone con invalidità totale e permanente hanno diritto a una serie di agevolazioni e supporti volti a garantire loro una migliore qualità della vita, l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

Tra i principali benefici rientrano le agevolazioni fiscali e tributarie, che includono esenzioni e riduzioni su alcune imposte, oltre a bonus e contributi economici destinati a favorire l’autonomia e il benessere delle persone con disabilità.

Un altro aspetto fondamentale è la tutela del lavoro e l’integrazione lavorativa. Le normative vigenti prevedono misure per agevolare l’accesso e la permanenza nel mondo del lavoro, attraverso iniziative come corsi di riqualificazione professionale, programmi di inserimento lavorativo e incentivi per le aziende che assumono persone con disabilità.

Tali interventi mirano a garantire pari opportunità, valorizzando le competenze individuali e contrastando le discriminazioni sul posto di lavoro.

Oltre agli aspetti economici e occupazionali, un ruolo centrale è svolto dai servizi di assistenza sociale, che comprendono l’assistenza domiciliare e sanitaria.

Questi servizi forniscono supporto a chi ha bisogno di aiuto quotidiano nelle attività di base, garantendo cure adeguate e migliorando la qualità della vita sia delle persone con disabilità che delle loro famiglie.

L’insieme di questi diritti e agevolazioni rappresenta un passo fondamentale verso un’inclusione reale e concreta, promuovendo il benessere e la partecipazione attiva delle persone con invalidità totale e permanente nella società.

  Come ottenere il riconoscimento dell’invalidità totale e permanente

Il riconoscimento dell’invalidità totale e permanente avviene attraverso un preciso iter medico-legale, che prevede la valutazione delle condizioni di salute da parte di una commissione medica competente.

Il processo inizia con la presentazione della domanda all’INPS tramite il proprio medico curante, il quale rilascia un certificato introduttivo attestante la patologia o la condizione invalidante.

Successivamente, il richiedente è convocato per una visita medica di accertamento, durante la quale una commissione composta da medici specialisti valuta la documentazione sanitaria e le condizioni cliniche del paziente per stabilire il grado di invalidità.

I tempi per la conclusione dell’iter possono variare, ma generalmente l’INPS fornisce un responso entro 120 giorni dalla data della richiesta. Nel caso in cui l’invalidità venga riconosciuta, il richiedente può accedere ai benefici previsti in base alla percentuale di invalidità attribuita.

Se la domanda viene respinta o il richiedente non concorda con la valutazione effettuata, è possibile presentare un ricorso. Entro 180 giorni dalla notifica del provvedimento negativo, si può avviare un’azione legale per richiedere una revisione della decisione, allegando ulteriore documentazione medica a supporto della richiesta. In alcuni casi, può essere necessaria una nuova visita medica presso un consulente tecnico d’ufficio (CTU) nominato dal tribunale.

Affrontare il processo di riconoscimento dell’invalidità può essere complesso, ma è fondamentale essere ben informati sulle procedure, i diritti e le possibilità di ricorso, in modo da ottenere il giusto riconoscimento e l’accesso ai benefici previsti dalla legge.

  Esempi concreti di danno biologico

1 - Frattura della branca ischio pubica: generalmente causata dalla caduta su un terreno piano, determina la rottura dei rami pubici e ischiatici, che agiscono come archi secondari; sono presenti dolore inguinale e dolore durante la camminata; la guarigione tipicamente non causa invalidità funzionale permanente, ma sono consigliati analgesici e antinfiammatori non steroidei per alleviare il dolore, e riposo a letto per evitare complicanze; la sufficiente autonomia viene raggiunta dopo 1-2 mesi di riabilitazione. I punti per danno biologico in questo caso ammontano al 3.00%

2 - Frattura del malleolo tibiale: il danno biologico si palesa con improvviso e forte dolore alla caviglia o alla gamba nel momento in cui si verifica l’infortunio, zoppia, impossibilità di appoggiare il peso sulla gamba lesa, gonfiori, ematomi; Se la frattura è composta o è molto limitata può essere trattata senza intervento chirurgico, immobilizzando con un gesso o un tutore ed evitando l’appoggio; in caso di frattura scomposta non curata i postumi sono invece più importanti e comprendono deformità, dolore cronico, zoppia, rigidità o limitazione del movimento, gonfiore. 

Per questo spesso si consiglia l’intervento chirurgico, poichè in base alla frattura i frammenti ossei possono essere fissati con un fissatore esterno, una placca e alcune viti, oppure con delle bacchette metalliche chiamate fili di Kirschner; il ritorno all’attività lavorativa o sportiva avviene dopo un periodo di tempo che può andare da otto settimane a diversi mesi e dovrebbe essere sempre guidato e controllato dal fisioterapista e dal medico specialista.

Riassumiamo i punti per danno biologico in due schemi:

 
FRATTURA PERONE:
DIAFISARIA 3,00%
ESTREMITA' INFERIORE (malleolo laterale o faccetta articolare) 5,00%
ESTREMITA' INFERIORE (malleolo mediale o faccetta articolare) 5,00%
 
FRATTURA TIBIA:
DIAFISARIA 2,00%
ESTREMRTA' SUPERIORE (capitello o faccetta articolare tibiale) 3,00%
ESTREMITA' INFERIORE (malleolo mediale o faccetta articolare inferiore) 5,00%
FRATTURA BIOSSEA TIBIA E PERONE COMPOSTA 5,00%
FRATTURA BIOSSEA TIBIA E PERONE SCOMPOSTA 6,00%
 

3 - Asportazione del rene: la rottura del rene con nefrectomia viene quantificata con il 15,00% di punti per danno biologico; la nefrectomia è un tipo di intervento estremamente delicato che interessa i reni, sia entrambi che uno solo, in tutto o in parte, e che espone, tra gli altri, al rischio di emorragia, embolia polmonare e infezioni ai polmoni.

4 - Danno biologico da incidente stradale: in questo caso bisogna chiaramente valutare le lesioni riportate, e a questo proposito alleghiamo un schema parziale dei punti per danno biologico che vengono di conseguenza attribuiti:  

LESIONI APPARATO SCHELETRICO:
FRATTURA OSSO FRONTALE O OCCIPITALE O PARIETALE O TEMPORALE O LINEE DI FRATTURA INTERESSANTI TRA LORO TALI OSSA 7,00%
FRATTURA CORPO (PER OGNI VERTEBRA) 8,00%
FRATTURA DI UNA COSTA (SCOMPOSTA) 1,50%
FRATTURA BIOSSEA RADIO E ULNA SCOMPOSTA 5,00%
MIGNOLO 2,00%
 
LESIONI PARTICOLARI:
ROTTURA MILZA CON SPLENECTOMIA 10,00%
EPATITI TOSSICHE O INFETTIVE (con test enzimatící e sieroproteici alterati e con bilirubinemia oltre i valori normali) 10,00%
PERDITA TOTALE DELLA FACOLTA' VISIVA DI AMBEDUE GLI OCCHI 100,00%
PERDITA LINGUA (oltre i due terzi) 70,00%
USTIONI ESTESE A PIU' DEL 25% DELLA SUPERFICIE CORPOREA (documentate fotograficamente) 30,00%
LESIONI DEL CROCIATO ANTERIORE O POSTERIORE O DEL PIATTO TIBIALE (trattate chirurgicamente) -non cumulabili tra loro- 8,00%
AMPUTAZIONE OLTRE I DUE TERZI DELLA FALANGE UNGUEALE DEL POLLICE 13,00%
 
LESIONI DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO:
PARALISI COMPLETA NERVO MEDIANO 40,00%
PARAPARESI CON DEFICIT DI FORZA MODERATA E POSSIBILITÀ DI DEAMBULAZIONE CON APPOGGIO 40,00%
USTIONE 2° O 3° GRADO DI 31-50% DELLA SUPERFECIE DI ARTO SUPERIORE O INFERIORE 15,00%


  Disciplina normativa del danno biologico

Per avere invece un’ idea chiara del risarcimento del danno biologico conseguente al sinistro stradale, è bene riferirsi all’articolo 139 del Codice delle Assicurazioni Private, che stabilisce che:

A) A titolo di danno biologico permanente, è liquidato per i postumi da lesioni pari o inferiori al 9% un importo crescente in misura più che proporzionale in relazione ad ogni punto percentuale di invalidità; tale importo è calcolato in base all'applicazione a ciascun punto percentuale di invalidità del relativo coefficiente secondo la correlazione stabilita dal comma 6.

L'importo così determinato si riduce con il crescere dell'età del soggetto in ragione dello 0,5 per cento per ogni anno di età a partire dall'undicesimo anno di età. Il valore del primo punto è pari a 795,91 euro;

B) A titolo di danno biologico temporaneo, è liquidato un importo di 39,37 euro per ogni giorno di inabilità assoluta; in caso di inabilità temporanea inferiore al 100%, la liquidazione avviene in misura corrispondente alla percentuale di inabilità riconosciuta per ciascun giorno.

 

 

Perché è importante rivolgersi a un avvocato per l’ottenimento dell’invalidità

Affrontare il processo di riconoscimento dell’invalidità totale e permanente può essere complesso e richiedere una conoscenza approfondita delle normative e delle procedure amministrative. In questo contesto, rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto previdenziale e assistenziale può fare la differenza, offrendo un supporto fondamentale in ogni fase della richiesta.

Un avvocato può innanzitutto guidare il richiedente nella preparazione della domanda, assicurandosi che tutta la documentazione sanitaria necessaria sia completa e correttamente presentata all’INPS.

Questo riduce il rischio di errori formali che potrebbero portare a ritardi o al rigetto della richiesta. Inoltre, se la commissione medica non riconosce il grado di invalidità richiesto o rilascia una valutazione inferiore alle aspettative, l’avvocato può consigliare le migliori strategie per il ricorso, assistendo il paziente nella raccolta di nuove prove mediche e nella presentazione di un’istanza di revisione.

Nel caso in cui sia necessario avviare un procedimento legale, l’avvocato rappresenta il richiedente davanti al tribunale, collaborando con periti medici per dimostrare la reale entità dell’invalidità.

Grazie alla sua esperienza, può anche negoziare con gli enti previdenziali e accelerare l’iter burocratico, garantendo che i diritti del paziente vengano tutelati nel miglior modo possibile.

Affidarsi a un professionista del settore significa quindi aumentare le probabilità di ottenere un riconoscimento corretto e tempestivo dell’invalidità, evitando ostacoli e complicazioni che potrebbero compromettere l’accesso ai benefici previsti dalla legge.

  Precisazioni e conclusioni

  • La legislazione prevede il risarcimento del danno in caso di menomazione secondo l'articolo 5 del Codice Civile;
  • È escluso il risarcimento del danno biologico permanente di natura psichica (non diagnosticabile strumentalmente)
  • La Legge n. 27/2012 art. 32 comma 3-ter e 3-quater esclude il risarcimento per danno biologico permanente per danni di lievi entità che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, vale a dire la perizia medico legale.

In caso di totale responsabilità altrui nella produzione del sinistro, tutte le spese per accertamenti medici e cure saranno rimborsate dalla compagnia tenuta a risarcire i danni, a patto che la relazione di parere medico legale, cioè la valutazione scritta del medico legale incaricato dal danneggiato in base alla documentazione medica da questi fornita, risulti convincente e vincente.

Va chiarito infine che l’osservazione dei problemi che residuano dopo un incidente stradale, come anche l’analisi della documentazione medica, non sono “operazioni matematiche”, e infatti una stessa lesione può valere un numero di giorni di inabilità temporanea e una certa quantità di punti di invalidità permanente per un medico, e un’altra per un altro medico: ecco perché è importante rivolgersi ad un medico legale di fiducia e ad un professionista legale specializzato in diritto civile che sia preciso e competente.

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