Il fotovoltaico conviene? Sì! Ecco quando (e quanto)
12 Luglio 2024 - Redazione
Il fotovoltaico conviene? Sì! Ecco quando
Il fotovoltaico conviene? E quanto? Sono domande che in tanti prima di decidere di installare un impianto fotovoltaico si pongono.
E sono domande legittime considerando che si tratta comunque di un investimento importante. La risposta è sicuramente positiva – il fotovoltaico conviene! – ma ci sono diversi aspetti da considerare.
Uno dei principali motivi di convenienza e attenzione verso questa tecnologia è dato dal fatto che si tratta di una soluzione capace di produrre energia rinnovabile.
Il fotovoltaico, infatti, sfrutta i raggi del sole per produrre energia elettrica e alimentare le abitazioni in cui i pannelli sono installati.
Questo tipo di soluzione ha notevoli implicazioni: economiche, innanzitutto, per il risparmio in bolletta assicurato, ma anche ambientali e geopolitiche, considerando come l’energia svolga un ruolo cruciale anche all’interno delle dinamiche tra i vari Paesi dai quali e verso i quali importiamo ed esportiamo energia.
Anche alla luce di queste considerazioni il fotovoltaico è oggi in una fase di grande crescita ed espansione ed è uno dei motivi per cui è doveroso interrogarsi sulla sua effettiva convenienza.
- Indice contenuti
- Perché considerare il fotovoltaico
- Come funziona il fotovoltaico
- Com’è fatto un impianto fotovoltaico
- I fattori che influenzano la convenienza economica
- Metodi per calcolare il ritorno sull'investimento (ROI) e il tempo di ammortamento
- Normative vigenti sull'installazione di impianti fotovoltaici
- Perché il fotovoltaico è una scelta che conviene
Perché considerare il fotovoltaico
Abbiamo anticipato come il fotovoltaico assicuri diversi vantaggi. Ma cosa si intende per impianto fotovoltaico?
Parliamo di una tecnologia che, in modo pulito e sostenibile, utilizza la luce solare per produrre energia elettrica risultando quindi una valida alternativa ad altre forme di produzione che hanno seri impatti negativi in termini di inquinamento (utilizzo di combustibili fossili, centrali termoelettriche, utilizzo del carbone, eccetera).
I vantaggi di questo tipo di sistema sono, come anticipato, molteplici. Vi è innanzitutto un interessante e significativo risparmio sui costi delle bollette.
Specialmente per quegli impianti fotovoltaici autonomi (chiamati anche ad isola , stand alone o off grid) che consentono di raggiungere l’indipendenza energetica, non vi è più necessità di essere collegati alla rete elettrica nazionale non dovendo così sottostare alle variazioni dei prezzi né agli oneri di sistema.
L’altro grande vantaggio è legato alla riduzione delle emissioni inquinanti proprio perché il fotovoltaico utilizza una fonte di energia rinnovabile e pulita, ma anche inesauribile, come il sole. Vi è quindi un impatto positivo sull’ambiente e sul contrasto all’inquinamento.
Tornando agli aspetti economici è utile anche considerare come il fotovoltaico aumenta, da una parte, il valore dell’immobile e, dall’altro, permette potenzialmente di guadagnare denaro dall’energia prodotta in eccesso e non utilizzata, reimmettendola nella rete e ricevendo da parte del distributore un corrispettivo economico.
Come funziona il fotovoltaico
Semplificando possiamo spiegare il funzionamento di un impianto fotovoltaico ricordando come i pannelli posti solitamente sui tetti degli edifici sono composti da una serie di celle fotovoltaiche realizzate con materiali semiconduttori, come il silicio.
Quando la luce solare colpisce queste celle, si realizza un flusso di elettroni che generano corrente elettrica. Questa corrente continua (DC) viene poi convertita mediante un inverter in corrente alternata (CA) così da poter essere impiegata all’interno delle abitazioni.
Com’è fatto un impianto fotovoltaico
Quando si parla di fotovoltaici è doveroso considerare che esistono diverse tipologie di impianti che differiscono per il funzionamento e il tipo di vantaggi offerti. Possiamo trovare:
- Impianti fotovoltaici connessi alla rete;
- Impianti fotovoltaici autonomi (Stand-alone);
- Impianti fotovoltaici ibridi.
Tipologia impianto fotovoltaico |
Funzionamento |
Quando conviene |
Fotovoltaico connesso alla rete |
È un impianto nel quale l’energia prodotta viene utilizzata per soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio e la rete elettrica nazionale subentra in caso di eventuale maggiore necessità che il fotovoltaico non è stato in grado di coprire.
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È una scelta utile nelle località in cui il costo dell’energia è elevato e dove la produzione di energia solare non è tale da consentire di coprire l’intero fabbisogno energetico. |
Fotovoltaico autonomo |
Questi impianti non sono collegati alla rete e prevedono sistemi di accumulo (batterie) che immagazzinano l’elettricità prodotta di giorno per utilizzarla nelle ore serali e notturne. |
È una scelta conveniente nelle località dove l’accesso alla rete elettrica non è disponibile o dove si ha un maggior consumo energetico nelle ore serali. |
Fotovoltaico ibrido |
Si tratta di impianti particolari che oltre a produrre energia elettrica permettono di produrre o aria calda o acqua calda. |
È una soluzione valida per ridurre i costi delle bollette anche a fronte di un costo minore e un ingombro ridotto rispetto alle altre tipologie di fotovoltaico. |
A prescindere dal tipo di tecnologia un impianto fotovoltaico è composto da diversi componenti, tra cui:
- Pannelli solari – la struttura composta dalle celle fotovoltaiche, dal vetro temperato e dalla cornice di alluminio che è esposta al sole per consentire la produzione di energia elettrica.
- Inverter – il dispositivo che consente di convertire l’energia da continua (DC) in alternata (AC) così da renderla utilizzabile per le utenze domestiche.
- Cablaggi e connessioni – per consentire la distribuzione dell’energia e il funzionamento dell’intero impianto sono previsti una serie di cablaggi e connessioni realizzati con materiali resistenti alle alte temperature e agli agenti atmosferici.
- Dispositivi di sicurezza – ogni impianto fotovoltaico prevede interruttori magnetometrici, interruttori differenziali, scaricatori di sovratensione e fusibili per preservare l’impianto e i suoi componenti in caso di sovraccarichi o altri problemi.
- Batterie e sistemi di accumulo – per immagazzinare l’energia prodotta e non immediatamente consumata è possibile prevedere delle batterie per accumularla e utilizzarla in un secondo momento.
- Sistemi di monitoraggio – per garantire sempre la massima efficienza dell’impianto fotovoltaico sono previsti dei dispositivi che raccolgono e analizzano i dati sul funzionamento dei vari componenti dell’impianto così da segnalare tempestivamente eventuali anomalie.
I fattori che influenzano la convenienza economica
L’aspetto economico è uno dei principali motivi di convenienza di un impianto fotovoltaico. Ma questo può essere condizionato da diversi fattori, tra cui quelli che possono influenzare negativamente l’efficienza dell’impianto stesso.
Quando si analizza la convenienza di un investimento di questo tipo bisogna innanzitutto partire dal proprio fabbisogno energetico e, quindi, dal costo dell’impianto fotovoltaico di una potenza adeguata a soddisfarlo.
L’efficienza di un impianto fotovoltaico – ovvero la sua capacità di produrre energia – è determinata dalla posizione geografica dell’edificio (zona climatica, altitudine, temperature, eventi climatici avversi, eccetera) così come dalla posizione dell’edificio e dall’esposizione e l’inclinazione dei pannelli.
Nell’analisi della convenienza economica vanno poi messi in conto anche gli eventuali incentivi cui si può accedere che riducono il costo iniziale dell’investimento.
Va poi posta attenzione ai costi legati alla manutenzione ordinaria (indispensabile per mantenere elevata l’efficienza dell’impianto) e alla durata dei singoli componenti.
Mediamente un impianto fotovoltaico è di circa 30 anni e l’analisi economica va fatta su un arco temporale lungo nel quale l’impianto, anche al netto di un inevitabile perdita di efficienza, è in funzione.
Metodi per calcolare il ritorno sull'investimento (ROI) e il tempo di ammortamento del tuo impianto fotovoltaico
Per valutare la convenienza dell’acquisto e dell’installazione di un impianto fotovoltaico bisogna parlare del ritorno sull’investimento (ROI) e dell’ammortamento.
Il ritorno sull’investimento misura la redditività di un investimento in quanto esprime il rapporto tra il guadagno che si ottiene in rapporto al costo sostenuto. Viene solitamente espresso in percentuale e indica qual è il guadagno rispetto all’importo investito.
L’ammortamento, invece, fa riferimento alla distribuzione del costo di un bene nel corso della sua vita utile. Oltre agli aspetti prettamente fiscali è utile per comprendere quanto tempo (anni) ci vorrà per recuperare l’investimento iniziale e, quindi, iniziare a percepire il guadagno vero e proprio.
La formula per il calcolo del ROI è espressa come il rapporto tra il risparmio annuo netto e il costo iniziale dell’impianto, il tutto moltiplicato per 100.
Il tempo di ammortamento, invece, si calcola con la formula opposta, ovvero il rapporto tra il costo iniziale dell’impianto e il risparmio annuo netto.
Nelle valutazioni economiche non bisogna trascurare una serie di elementi che possono influenzare tanto il risparmio annuo netto tanto il ritorno sull’investimento.
Le analisi condotte fanno riferimento a delle proiezioni che si basano sullo storico di dati, ma non si possono escludere variazioni sia in termini di cambiamenti climatici (stagioni particolarmente piovose che riducono la quantità di energia elettrica prodotta) che di fluttuazioni del costo dell’energia.
Normative vigenti sull'installazione di impianti fotovoltaici
In Italia per l’installazione di un impianto fotovoltaico bisogna fare riferimento al Glossario per l’edilizia libera, il Decreto Legge 17/2022, il Decreto Legislativo 42/2004 e le normative CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).
Il glossario indica quali opere non richiedono un titolo abitativo (CILA, SCIA, Permesso di Costruire), mentre il D.L. 17/2024 prevede le semplificazioni in materia di installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Il D.Lgs. 42/2004, invece, regolamenta l’esecuzione di lavori all’interno di particolari zone (aree protette, centri storici, eccetera). Esistono poi una serie di norme europee (certificazione CEI EN 61215, norma CEI EN 61646, norma CEI EN 61730-1, norma CEI EN 61730-2 e norma CEI EN 62108) che definiscono le norme di buona tecnica per l’installazione e l’utilizzo di diversi prodotti e impianti.
Va inoltre considerato l’aspetto burocratico legato all’allaccio alla rete elettrica e quello per la vendita dell’energia elettrica prodotta.
Nel primo caso va predisposto il Modello Unico da inviare a Enel Distribuzione che entro 20 giorni dovrà inviare la relativa comunicazione al comune per avviare le pratiche per l’allaccio. Quindi bisogna fare richiesta al GSE, il Gestore Servizi Energetici.
Per l’allaccio è necessario innanzitutto prevedere l’installazione di un contatore fotovoltaico bidirezionale. Se l’impianto ha una potenza massima superiore ai 20 kWh bisogna ottenere la relativa autorizzazione dall’ente di riferimento (Comune, Provincia, Regione o Soprintendenza) per poi prevedere l’allaccio vero e proprio da parte dei tecnici.
Perché il fotovoltaico è una scelta che conviene
Abbiamo visto quanto l’acquisto e l’installazione di un impianto fotovoltaico possa rivelarsi potenzialmente conveniente, anche e soprattutto dal punto di vista economico. È una scelta che se ben progettata e sviluppata mostra enormi vantaggi che è bene considerare per risparmiare sui costi dell’energia, migliorare l’efficienza della propria casa e contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti.
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