Rottura del femore: come aiutare l'anziano a riabilitarsi?
29 Settembre 2019 - Redazione
Frattura del femore: modi e tempi di recupero
Sebbene il femore sia una delle ossa più resistenti del corpo umano, la frattura del femore è una minaccia per la salute delle persone ed anche per il Servizio Sanitario Nazionale. Sono soprattutto gli anziani ad essere colpiti dalla frattura e con maggior frequenza a livello del collo del femore.
L’incidenza della frattura di quest’osso aumenta con l’avanzare dell’età ed una frattura femorale può comportare un peggioramento della qualità di vita del paziente ed in alcuni casi può anche essere responsabile di complicanze potenzialmente mortali.
Oltre ad avere delle conseguenze negative sul singolo paziente, le fratture del femore costituiscono anche un problema di sanità pubblica. L’invecchiamento della popolazione sta portando ad un progressivo aumento dei pazienti over 65 – l’Italia tra l’altro è uno dei paesi del mondo con la più alta età media della popolazione – e dunque intervenire con la prevenzione è di vitale importanza, perché le fratture costituiscono un costo elevato per le casse dello stato.
Rottura del femore nell’anziano: tipologie di fratture
La rottura del femore nell’anziano può avvenire in diversi modi. Conoscere le tipologie di fratture è utile per capire come impostare la riabilitazione femore anziani. Esistono diverse classificazioni che possono essere sfruttate per differenziare le fratture femorali.
Sulla base della localizzazione anatomica si può parlare di:
- Epifisi prossimale: è la sezione che si trova prossimalmente, ovvero vicino al busto. La frattura in quest’area può colpire la testa del femore, il collo del femore o il massiccio trocanterico.
- Diafisi: è il corpo femorale, sezione centrale dell’osso. Anche in quest’area può avvenire una frattura.
- Epifisi distale: è la zona distale che prende rapporto con la gamba. A questo livello si possono avere delle lesioni dei condili (mediale e laterale).
In base ai margini della frattura, si può parlare di frattura:
- Composta: i frammenti ossei formatisi dopo la frattura non si spostano in una posizione non fisiologica.
- Scomposta: i frammenti ossei si spostano in posizione differente da quella iniziale e l’osso risulta più chiaramente deformato.
- Esposta: uno o più monconi ossei sono visibili dall’esterno, a seguito di una lacerazione dei tessuti molli. Si viene a creare una soluzione di continuo con l’ambiente esterno e questo porta ad un netto incremento del rischio di infezione.
In base al rapporto con la capsula articolare si può infine parlare di frattura:
- Intracapsulare: viene coinvolta la capsula dell’articolazione femorale.
- Extracapsulare: la frattura non interessa la capsula articolare e colpisce il massiccio trocanterico.
- Sottocapitata: sono le lesioni che riguardano il collo del femore, tra le più frequenti in assoluto.
Frattura del femore: cosa comporta nell’anziano?
La frattura del femore può avere delle conseguenze anche gravi nell’anziano e queste possono essere sia di tipo fisico che di tipo psicologico.
E’ utile innanzitutto conoscere la sintomatologia che si associa di frequente alla frattura femorale. Il quadro clinico si caratterizza per dolore – questo può essere limitato all’anca, ma può anche irradiarsi e localizzarsi a livello dell’inguine, del ginocchio e della caviglia – accorciamento dell’arto – più o meno evidente a seconda del tipo di frattura – ed infine gonfiore localizzato a livello dell’articolazione coxofemorale.
Intervenire sulla frattura femorale è importante innanzitutto per limitare la sintomatologia acuta ed in secondo luogo per evitare le possibili complicanze cui i pazienti possono andare incontro e che nel peggiore dei casi possono anche portare al decesso.
Tra le complicanze va segnalata la possibilità di avere dei danni permanenti, sia a livello muscolare che a livello delle strutture nervose. La sintomatologia conseguente alle lesioni nervose può essere di vario tipo, frequenti sono i formicolii, le alterazioni della sensibilità ed il dolore.
In base al tipo di frattura ed anche all’intervento curativo messo in atto, i pazienti corrono il rischio di andare incontro allo sviluppo di un’infezione. Il trattamento delle infezioni conseguenti alle fratture del femore possono diventare anche difficili da trattare, per questo bisogna fare di tutto per evitare che insorgano.
A seguito della frattura il paziente può sviluppare a distanza di un periodo più o meno lungo l’artrosi all’articolazione coxofemorale, con conseguente limitazione dell’escursione articolare e della capacità di compiere i normali movimenti quotidiani.
Oltre ai danni di tipo fisico, la frattura femorale può avere nell’anziano anche delle conseguenze psicologiche. Molti pazienti sembrano riluttanti ad accettare la riabilitazione dopo la rottura del femore soprattutto perché temono di cadere ancora. e questo comporta una progressiva ma inevitabile riduzione di molti movimenti che prima erano semplice routine per il paziente e di conseguenza una sempre più galoppante riduzione dell’autonomia.
La riduzione dei movimenti e dunque dell’autonomia può portare anche ad una perdita di autostima, che può contribuire allo sviluppo di episodi depressivi. La depressione è un altro problema frequente nelle persone di età avanzata ed in coloro che hanno subìto una frattura di femore lo è ancora di più.
Come fare per ridurre il rischio di cadute
Per ridurre il rischio di cadute si possono seguire alcuni consigli utili. Sarebbe utile innanzitutto fare attività fisica, senza ovviamente eseguire degli esercizi eccessivamente faticosi. Si potrebbe pensare, ad esempio, di seguire alcuni allenamenti di ginnastica dolce per anziani.
Si possono anche sfruttare alcuni strumenti pensati appositamente per ridurre gli incidenti domestici. Uno di questi sono le sponde per il letto, utili perché spesso gli anziani cadono quando tentano di alzarsi dal letto ed in particolare quando si svegliano di notte per andare in bagno e si muovono nella stanza poco illuminata.
Anche migliorare l’illuminazione della casa è un consiglio valido per ridurre il rischio di cadute. Bisogna fare particolare attenzione alle scale, spesso causa di cadute pericolose per gli anziani e responsabili delle fratture del femore.
Riabilitazione dell’anziano: come aiutare l’anziano dopo la caduta
Si è capito dunque che la riabilitazione dell’anziano riveste un ruolo centrale. E’ importante che il paziente segua un percorso riabilitativo che lo porti a riacquisire progressivamente fiducia nei propri movimenti e che preservi la sua autonomia.
Per la frattura femore anziani riabilitazione si possono percorrere due strade.
La prima prevede un percorso riabilitativo in ospedale, indicato soprattutto per quei pazienti che per la riparazione della frattura sono stati sottoposti ad un intervento chirurgico difficile.
La seconda strada prevede invece la riabilitazione femore anziani a domicilio. In questo caso saranno dei professionisti del settore sanitario a recarsi a casa dei pazienti per offrire loro assistenza specializzata e per evitare ai pazienti le difficoltà di doversi recare in un centro specializzato.
Entrambe le strade sono ugualmente valide, l’importante è che ci si affidi a degli esperti del settore. Effettuando una ricerca su Quotalo.it sarà possibile trovare in pochi minuti la soluzione che fa al caso proprio, sia che si intenda offrire all’anziano un percorso riabilitativo in una struttura attrezzata, sia che si sia alla ricerca di un professionista disposto a lavorare a domicilio.