I prezzi degli atti notarili
16 Maggio 2018 - Redazione
Allorquando si sente parlare di atti di compravendita, di acquisto di immobili, di eredità e testamenti si accappona la pelle al solo pensiero di quanto sarà necessario sborsare per coprire i costi degli atti notarli connessi: vediamo allora quanto si spende quando si sceglie un notaio, e quali sono gli elementi che influenzano il costo di una prestazione notarile.
E partiamo proprio da quest’ultima voce: a incidere sulla parcella di un notaio sono:
- costi fiscali o anticipati, vale a dire le imposte dovute dal cliente e che il notaio versa allo Stato (non si tratta dunque di “guadagno” per il professionista)
- costi variabili, ad esempio quelli delle visure ipotecarie e catastali, che non hanno una misura fissa ma dipendono da alcune caratteristiche, tra cui la grandezza dell’immobile
- costi eventuali, cioè quelli relativi a servizi accessori richiesti dal cliente (urgenze, stipula fuori studio, ricerca di documentazione anagrafica o amministrativa, consulenza email o internet, etc.)
- onorario, che a sua volta comprende, oltre al costo degli impiegati rapportato alle ore lavorative, anche la remunerazione delle mansioni svolte (consulenza, studio documentazione, controllo e completamento atto, etc.), oltre a fattori come la fama, la città, il livello di concorrenza.
Detto questo cerchiamo di essere il più possibile precisi analizzando una serie di fattispecie: partiamo con i costi medi degli atti notarili che vengono predisposti in occasione dell’acquisto di casa che, pur essendo a discrezione del singolo professionista, dovrebbero comunque essere ricompresi tra i valori massimi e quelli minimi riportati in una serie di tabelle predisposte dal Ministero di Giustizia:
- valore immobile da 5.000 a 25.000 euro (valore di riferimento 15.000 euro) – percentuale: 7,66% del valore di riferimento – +16%, -5,99%;
- valore immobile da 25.001 a 500.000 euro (valore di riferimento: 262.500 euro) – percentuale: 1,078% del valore di riferimento – +5,990%, -0,653%;
- valore immobile da 500.001,00 a 1.000.000,00 euro (valore di riferimento: 750.000,00 euro) – percentuale: 0,440% del valore di riferimento – +0,653%, -0,410%;
- valore immobile da 1.000.001,00 a 3.500.000,00 euro (valore di riferimento: 2.250.000,00 euro) – percentuale: 0,210% del valore di riferimento – +0,410%, -0,160%;
- valore immobile da 3.500.001,00 a 5.000.000,00 euro (valore di riferimento: 4.250.000,00 euro) – percentuale: 0,140% del valore di riferimento – +0,160%, -0,120%.
Per una serie di motivi:
- la sicurezza del contratto, che evita alle parti litigi lunghi e costosi in fase di giudizio
- la sua natura di prova privilegiata in fase di processo
- il suo potere esecutivo, per quanto riguarda il recupero crediti
- l’affidabilità dei pubblici registri, e dunque la certezza dei diritti.
Addirittura, qualora si ricorra all’elaborazione di un atto notarile anche per il contratto preliminare di vendita, i propri diritti verranno tutelati da qualunque atto pregiudizievole, come per esempio l’accensione di ipoteche o la vendita a terzi.
Insomma, affidarsi ad un notaio all’atto dell’acquisto di casa significa godere di una serie di controlli preliminari:
- sull’identità del venditore
- sulla conformità dell’immobile, sia dal punto di vista urbanistico che catastale
- sulla regolarità della certificazione di prestazione energetica
- sulla tracciabilità dei pagamenti e sul rispetto delle normative sull’antiriciclaggio
- sulle possibili agevolazioni fruibili.
Per concludere il discorso in merito ai costi relativi a un atto di compravendita e di mutuo, che come detto sono direttamente proporzionali rispettivamente al prezzo dell’immobile indicato in atto e all’ipoteca che verrà iscritta a garanzia del mutuo (di solito pari al doppio della cifra di mutuo richiesta), l’acquirente dovrà corrispondere:
- l’imposta di registro: per quella proporzionale il minimo è di 1000 euro, per quella fissa 200 euro per gli atti soggetti ad IVA, la quale ammonta al 9% per i fabbricati, terreni edificabili non soggetti ad IVA e terreni non agricoli; al 12% per i fabbricati rurali e i terreni agricoli; al 2% per le agevolazioni prima casa
- l’imposta ipotecaria: di 50 euro per gli atti non soggetti ad IVA che pagano imposta di registro proporzionale; di 200 euro per gli atti soggetti ad IVA.
- l’imposta catastale: stessi importi e circostanze previste al punto precedente
- l’imposta di bollo forfettaria: 230 euro solo a carico degli atti soggetti ad IVA
- i diritti per la trascrizione ipotecaria: sempre solo per gli atti soggetti ad IVA, ammonta a 90 euro
- la tassa per l’archivio notarile variabile in base al valore dichiarato.
Per quanto concerne i costi medi degli atti notarili di donazione bisogna considerare:
- Imposta di registro: solo in alcuni casi è esente.
- Imposta ipotecaria: 2% con minimo 200 euro.
- Imposta catastale: 1% con minimo 200 euro.
- Imposta di bollo: 230 euro fissi solo per atti soggetti ad IVA.
- Imposta per la trascrizione: 90 euro fissi solo per atti soggetti ad IVA.
- Imposta per la voltura catastale: 70 euro per ogni tipologia di fabbricato e sino a 10 intestati.
- Visure ipotecarie, visure catastali e visure camerali: variabili
- Onorario notarile: variabile.
Stesse voci di costo e stessi valori anche per le spese da affrontare per un atto notarile di divisione, a cui si ricorre per porre fine allo stato di comunione esistente tra più soggetti, che in questo frangente però sono da dividere tra le parti.
E quanto costano invece gli atti di un notaio per l’apertura di un’impresa?
Essi dipendono dal capitale sociale versato, dal tipo di società (di capitali o di persone), e come sempre dall’onorario del professionista: se volete conoscerlo più nel dettaglio chiedete apertamente un preventivo di spesa cliccando qui.
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