Il concordato fallimentare: in cosa consiste e da chi può essere proposto
17 Dicembre 2024 - Redazione
Il concordato fallimentare è uno strumento giuridico che consente di gestire in maniera concordata la chiusura di una procedura fallimentare, offrendo una soluzione alternativa alla liquidazione dei beni del debitore.
Si tratta di un accordo tra il fallito e i suoi creditori, volto a disciplinare la soddisfazione delle obbligazioni pendenti attraverso modalità diverse, come il pagamento parziale dei debiti o la cessione di beni in favore dei creditori.
Questo istituto rappresenta una via d’uscita che, se accettata dai creditori e approvata dal tribunale, può permettere al debitore di evitare ulteriori conseguenze della liquidazione forzata, garantendo al tempo stesso una maggiore soddisfazione per i creditori rispetto alla liquidazione ordinaria.
- Indice contenuti
- Quali sono i soggetti attivi del concordato fallimentare?
- Quali sono i contenuti del concordato fallimentare?
- L’iter del concordato fallimentare
- Quali sono le garanzie che il concordato fallimentare venga rispettato?
- Il concordato fallimentare può essere risolto?
- Quali sono le motivazioni per le quali ricorrere al concordato fallimentare?
I soggetti attivi del concordato fallimentare, ossia coloro che possono proporre questa soluzione nell'ambito di una procedura fallimentare, sono individuati dalla normativa fallimentare. In primo luogo, il debitore fallito stesso ha la facoltà di presentare una proposta di concordato.
Questo può avvenire personalmente o, nel caso di una società, attraverso i suoi rappresentanti legali.
Oltre al debitore, anche uno o più creditori possono proporre il concordato, purché rappresentino almeno il 10% del totale dei crediti ammessi al passivo fallimentare.
Questa possibilità consente ai creditori di prendere l’iniziativa per una gestione più favorevole della procedura, soprattutto nei casi in cui ritengano che il concordato garantisca una maggiore soddisfazione rispetto alla liquidazione.
Un altro soggetto attivo può essere un terzo interessato, che non è necessariamente un creditore diretto. Ad esempio, un investitore o un imprenditore che intenda rilevare l’attività fallita potrebbe proporre un concordato, spesso con un piano di rilancio o ristrutturazione dell’impresa.
Infine, la proposta di concordato può essere presentata anche da uno degli organi della procedura fallimentare, come il curatore fallimentare o il comitato dei creditori, se ritengono che questa soluzione sia vantaggiosa per il soddisfacimento dei crediti.
Voce | Descrizione |
---|---|
Obiettivi del concordato | Proporre una soluzione per il soddisfacimento parziale o totale dei creditori, evitando la liquidazione forzata. |
Modalità di soddisfacimento | Descrive come i creditori saranno soddisfatti: ad esempio, con pagamenti dilazionati, riduzioni del debito, conversione in partecipazioni societarie. |
Classificazione dei creditori | Suddivisione dei creditori in categorie omogenee in base alla natura e al grado del credito, con indicazione delle modalità di pagamento per ciascuna categoria. |
Garanzie offerte | Specifica eventuali garanzie reali o personali a tutela dei creditori per l’adempimento della proposta. |
Risorse economiche | Indica le risorse, i beni o le fonti di finanziamento previste per attuare il piano (ad esempio, liquidazione di beni, contributi da terzi, operazioni di ristrutturazione). |
Eventuali interventi esterni | Prevede la possibilità di partecipazione di terzi, come investitori o acquirenti, per sostenere il piano di concordato. |
Piano di attuazione | Dettaglia i tempi e le modalità di realizzazione del concordato, compresi gli obblighi del debitore e gli step da seguire. |
Effetti per il debitore | Spiega gli impatti del concordato, come il mantenimento dell’attività o la liquidazione parziale dei beni. |
Effetti per i creditori | Illustra come i creditori saranno soddisfatti, indicando eventuali rinunce o dilazioni. |
Il concordato fallimentare prevede diverse misure per garantire il rispetto degli impegni assunti e la corretta esecuzione del piano concordatario. Tra le principali garanzie troviamo:
-
Approvazione giudiziale del concordato
Prima che il concordato diventi esecutivo, è necessaria l'approvazione del tribunale. Questa verifica garantisce che la proposta sia conforme alla legge e che le modalità di attuazione siano realistiche e sostenibili. -
Garanzie reali e personali
Il debitore può offrire garanzie specifiche, come l’ipoteca su beni immobili o il pegno su beni mobili, a tutela del corretto adempimento degli obblighi concordatari. Inoltre, possono essere richieste garanzie personali da parte di terzi, come fideiussioni. -
Ruolo del commissario giudiziale
Il commissario giudiziale, nominato dal tribunale, svolge un ruolo di supervisione e controllo, verificando che il piano concordatario venga attuato correttamente e segnalando eventuali irregolarità. -
Clausole penali
Alcuni concordati possono prevedere clausole penali che comportano conseguenze economiche in caso di inadempimento da parte del debitore. -
Vincoli sulla gestione del patrimonio
Durante l’esecuzione del concordato, il debitore è spesso soggetto a restrizioni sulla gestione dei propri beni, per evitare il depauperamento del patrimonio che costituisce garanzia per i creditori. -
Partecipazione attiva dei creditori
I creditori hanno il diritto di esprimersi sulla proposta di concordato e di vigilare sull'esecuzione dello stesso. Inoltre, possono richiedere l'intervento del tribunale in caso di inadempienze. -
Risoluzione del concordato
In caso di mancato rispetto delle condizioni concordatarie, il concordato può essere risolto, con conseguente riapertura della procedura fallimentare.
Queste misure costituiscono un sistema integrato di controlli e vincoli, volto a tutelare i creditori e garantire che il concordato venga eseguito in modo trasparente ed efficace.