Il dimensionamento degli impianti di riscaldamento autonomi
28 Dicembre 2017 - Redazione
Qual è il valore aggiunto degli impianti di riscaldamento centralizzati?
Una facile ripartizione dei costi tra i condomini delle spese per l’accaloramento degli appartamenti; tuttavia, un’equa divisione non sempre corrisponde ad un altrettanto paritario utilizzo del sistema, basti ad esempio pensare a quelle persone che per necessità lavorative o familiari, sono spesso fuori casa: è per questo che oggi giorno, grazie anche alle innovazioni tecnologiche, stanno prendendo piede gli impianti di riscaldamento autonomo.
Una facile ripartizione dei costi tra i condomini delle spese per l’accaloramento degli appartamenti; tuttavia, un’equa divisione non sempre corrisponde ad un altrettanto paritario utilizzo del sistema, basti ad esempio pensare a quelle persone che per necessità lavorative o familiari, sono spesso fuori casa: è per questo che oggi giorno, grazie anche alle innovazioni tecnologiche, stanno prendendo piede gli impianti di riscaldamento autonomo.
Il motivo è abbastanza scontato, dal momento che avere la possibilità di dimensionare l'impianto di riscaldamento significa:
- creare un sistema ad hoc per le proprie esigenze
- ottimizzare, scegliendo la tipologia caldaia più adatta (in base ad esempio all’ampiezza del propri appartamento, piuttosto che alla presenza di pannelli radianti a pavimento)
- calcolare il consumo al metro quadro dei caloriferi, risparmiando sulla bolletta
- gestire autonomamente il proprio sistema, scegliendo le temperature (che non rischiano di essere, come quelle condominiali, troppo alte o troppo basse) e decidendo gli orari di accensione e spegnimento in base alle proprie abitudini e necessità.
Ma quali sono gli elementi che bisogna considerare per il dimensionamento dell’impianto di riscaldamento?
1. le condizioni climatiche della zona nella quale vivete: zona viola, con temperature invernali comprese tra gli 0°C e il -15°C; azzurra, tra i -5°C e i +5°C; arancione, tra i 5°c e i 10°c; verde, tra gli 8° e i 12°; gialla, con inverni tra i 12°c e i 15°C
2. l’anno di costruzione dell’immobile, da cui dipendono i materiali utilizzati e il livello di coibentazione
3. la destinazione d’uso del locale: una cosa è riscaldare una camera da letto (dove solitamente non si trascorrono più di 8-10 ore al giorno) altra un bagno (luogo di solito umido e che necessita magari di temperature più alte ma per intervalli di tempo minori durante la giornata); una questione è scaldare un appartamento di 100 mq, altra un ufficio o un magazzino di oltre 200;
4. altezza, larghezza e lunghezza del locale; numero di finestre; tipologia di infissi.
Tutti questi elementi servono a scegliere la caldaia più adatta e il numero esatto di radiatori o caloriferi da installare: in altre parole a dimensionare correttamente l’impianto di riscaldamento domestico.
Scegliere un impianto di riscaldamento autonomo anziché un impianto centralizzato comporta comunque degli obblighi:
- verificare che il proprio appartamento risponda agli standard di legge e intervenire con lavori di muratura qualora gli spazi per l’installazione non fossero a norma o si dovessero realizzazione gli scarichi per i fumi;
- procedere attaccando i tubi della nuova caldaia ai caloriferi già esistenti, oppure, preferibilmente, cambiando il progetto d’impianto per ottimizzare la disposizione dei corpi scaldanti;
- infine, continuare a pagare le spese di manutenzione straordinaria per l’impianto centralizzato.
Fatta eccezione per l’ultimo punto, i primi due di questo elenco richiedono necessariamente l’intervento di personale qualificato e autorizzato, che potete facilmente reperire grazie alla nostra piattaforma, che nasce dal desiderio di far convergere domanda e offerta nei più disparati settori (dall’impiantistica all’edilizia, dall’assistenza agli anziani alla cura degli animali, dalla consulenza legale a quella commerciale), senza dover necessariamente scegliere tra qualità e risparmio, e riuscendo invece a soddisfare entrambe le esigenze.
E a proposito di risparmio economico, sappiate che la propensione per un impianto a riscaldamento autonomo fruisce della detrazione del 50% del costo complessivo dall'Irpef, essendo considerata un’operazione volta a migliorare l'efficienza energetica.