Infortunio sul lavoro: come tutelarsi al meglio

25 Marzo 2025 - Redazione

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Guida Completa agli Infortuni sul Lavoro in Italia

La sicurezza sul lavoro rappresenta un diritto fondamentale del lavoratore e un dovere imprescindibile per il datore di lavoro. In Italia, il quadro normativo è regolato principalmente dal D.P.R. n. 1124/1965 (Testo Unico per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) e dal D.Lgs. n. 81/2008 in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L'obiettivo di queste leggi è tutelare i lavoratori, garantire risarcimenti in caso di incidenti e promuovere ambienti di lavoro sicuri e salubri.

 

Che Cos’è un Infortunio sul Lavoro?

Un infortunio sul lavoro è un evento traumatico, improvviso e violento che provoca lesioni fisiche al lavoratore o, nei casi più gravi, la morte.

La caratteristica fondamentale che distingue l’infortunio sul lavoro da altre tipologie di eventi patologici è il legame diretto con l’attività lavorativa svolta o con il tragitto casa-lavoro, noto come infortunio in itinere.

Per essere riconosciuto come infortunio sul lavoro, l’evento deve presentare alcune caratteristiche essenziali.

Deve trattarsi di un fatto imprevisto e accidentale, caratterizzato da un nesso causale diretto tra l’accaduto e le mansioni svolte. Inoltre, il periodo di inabilità temporanea derivante dall’infortunio deve superare i tre giorni, escluso quello in cui si è verificato l’evento.

Un aspetto importante è l’infortunio in itinere, ossia quello che si verifica durante il tragitto tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Questo tipo di infortunio viene riconosciuto se il mezzo di trasporto utilizzato è necessario o giustificato dalle circostanze.

Il percorso seguito deve essere abituale e diretto. Anche gli incidenti avvenuti durante la pausa pranzo possono essere considerati infortuni in itinere, a condizione che non sia disponibile una mensa aziendale e il lavoratore si stia spostando per esigenze alimentari.  

Differenze tra Infortunio sul Lavoro e Malattia Professionale

L’infortunio sul lavoro e la malattia professionale sono due concetti distinti, sebbene entrambi siano legati all’attività lavorativa e possano dar diritto a specifiche tutele assicurative.

Un infortunio sul lavoro si verifica in seguito a un evento acuto, improvviso e violento che causa una lesione fisica al lavoratore.

Questo evento deve essere riconducibile direttamente all’attività lavorativa svolta o alle sue condizioni, come ad esempio una caduta da una scala, un incidente con un macchinario o un’esposizione accidentale a sostanze pericolose. La caratteristica principale è l’immediatezza dell’evento, che si manifesta in un preciso momento e luogo, determinando un danno immediato e riconoscibile.

Al contrario, la malattia professionale è una patologia che si sviluppa in modo lento e progressivo a causa dell’esposizione continuativa e prolungata a fattori di rischio specifici presenti nell’ambiente di lavoro.

Questa condizione può essere causata, ad esempio, dall’inalazione di sostanze nocive, dall’esposizione a vibrazioni, rumori o posture scorrette mantenute nel tempo. A differenza dell’infortunio, la malattia professionale non ha un’origine improvvisa, ma è il risultato di un processo degenerativo che si manifesta solo dopo un certo periodo di tempo.

Sebbene entrambe le situazioni prevedano tutele per il lavoratore, i criteri per il riconoscimento e l’indennizzo differiscono. L’infortunio sul lavoro viene trattato come un evento singolo e ben definito, mentre la malattia professionale richiede spesso un’indagine più approfondita per dimostrare il nesso causale tra l’attività lavorativa e la patologia sviluppata.  

Obblighi di Lavoratore e Datore di Lavoro in Caso di Infortunio

La normativa italiana prevede obblighi specifici per il lavoratore e il datore di lavoro in caso di infortunio, al fine di garantire il corretto svolgimento delle procedure e la tutela del dipendente coinvolto.

Entrambe le parti devono agire con tempestività e precisione per rispettare i requisiti previsti dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro e dalle disposizioni dell’INAIL.

Obblighi del Lavoratore

Il lavoratore, al verificarsi di un infortunio, ha l’obbligo di adottare determinati comportamenti per avviare le procedure di riconoscimento e indennizzo.

La prima azione necessaria è la comunicazione immediata dell’incidente al proprio datore di lavoro, fornendo tutti i dettagli necessari per comprendere la dinamica dell’accaduto.

Questa comunicazione deve essere tempestiva per evitare ritardi che possano compromettere l’avvio della pratica di denuncia all’INAIL. Successivamente, il lavoratore deve recarsi presso un presidio sanitario (come il pronto soccorso o il medico curante) per ottenere un certificato medico che attesti la natura e la gravità delle lesioni subite. Il documento medico, contenente la diagnosi e la prognosi, deve essere consegnato al datore di lavoro, il quale sarà responsabile di trasmetterlo all’INAIL per via telematica.

È importante che il lavoratore conservi una copia del certificato e di qualsiasi documentazione relativa all’infortunio, poiché potrebbe essere necessaria per eventuali verifiche o contenziosi.

Obblighi del Datore di Lavoro

Il datore di lavoro ha il compito di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro, adottando tutte le misure necessarie per prevenire incidenti. In caso di infortunio, il datore è obbligato a denunciare l’evento all’INAIL entro due giorni dalla ricezione del certificato medico del lavoratore, utilizzando il sistema telematico dedicato.

Questa denuncia è fondamentale per l’attivazione delle procedure di accertamento e per l’erogazione delle indennità previste. Oltre alla denuncia, il datore di lavoro deve collaborare con l’INAIL e le autorità competenti in tutte le fasi di accertamento dell’infortunio.

Tale collaborazione comprende la fornitura di documentazione, la partecipazione alle indagini e l’accesso ai luoghi interessati. L’obbligo di denuncia riguarda non solo gli infortuni verificatisi durante lo svolgimento delle mansioni lavorative, ma anche quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro, se riconosciuti come infortuni in itinere.

Sanzioni per Mancata Denuncia

Il mancato rispetto degli obblighi di denuncia da parte del datore di lavoro comporta sanzioni amministrative piuttosto pesanti.

Se la denuncia non viene presentata entro i termini stabiliti (due giorni dalla ricezione del certificato medico), il datore di lavoro rischia una multa che può variare da 1.290 euro a 7.745 euro, a seconda della gravità dell’inadempimento.

Questa sanzione ha lo scopo di incentivare il rispetto delle normative e di garantire la tutela dei diritti del lavoratore. Inoltre, il ritardo nella denuncia può avere conseguenze anche per il lavoratore, che potrebbe subire ritardi nell’erogazione delle indennità temporanee.

In alcuni casi, se la denuncia non viene effettuata nei tempi previsti, il lavoratore potrebbe perdere il diritto all’indennità per i giorni precedenti la comunicazione dell’infortunio, soprattutto nel caso di lavoratori autonomi del settore agricolo o artigiano.

Importanza della Prevenzione

Oltre agli obblighi specifici legati alla gestione degli infortuni, il datore di lavoro è tenuto a implementare un sistema di prevenzione e protezione adeguato.

Questo include la valutazione dei rischi, la formazione del personale e l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI), come caschi, guanti e maschere.

Garantire un ambiente di lavoro sicuro non solo riduce il rischio di incidenti, ma evita anche sanzioni e responsabilità civili in caso di eventi dannosi.

In caso di infortuni derivanti da negligenza nella sicurezza, il datore di lavoro potrebbe essere ritenuto responsabile e soggetto a ulteriori sanzioni, comprese quelle penali, oltre all’obbligo di risarcire il danno subito dal lavoratore.  

Tipologie di Rischi e Casi di Esclusione del Risarcimento

Non tutti gli incidenti vengono riconosciuti come infortuni sul lavoro. È fondamentale distinguere tra i diversi tipi di rischi.

 

Tipologia di Rischio Descrizione Esito Risarcimento
Rischio proprio Legato direttamente alle mansioni lavorative.
Rischio ambientale Derivante dall’ambiente di lavoro (ad esempio, caduta su un pavimento bagnato).
Rischio improprio Legato ad attività preparatorie o accessorie al lavoro (esempio: sistemazione di attrezzi).
Rischio elettivo Provocato da una condotta imprudente o non autorizzata del lavoratore (esempio: accesso a zone vietate). No
Rischio generico Non direttamente connesso al lavoro (esempio: incidente dovuto a eventi esterni). No
Rischio extraprofessionale Derivante da attività esterne, salvo eccezioni (es. spostamenti casa-lavoro). Condizionato
Eccezioni per il riconoscimento del risarcimento:
  • Uso del mezzo privato per il tragitto casa-lavoro se necessario.
  • Incidenti durante la pausa pranzo se non esiste una mensa aziendale.
  • Spostamenti legati a più lavori o contratti.
 

Procedura per Ottenere il Risarcimento

La procedura per ottenere il risarcimento in caso di infortunio sul lavoro è articolata in diverse fasi, ognuna delle quali richiede precisi adempimenti da parte sia del lavoratore che del datore di lavoro.

È fondamentale rispettare i tempi e le modalità previste dalla normativa per evitare sanzioni e garantire l’erogazione dell’indennizzo.

1. Comunicazione dell’infortunio:

Il primo passo spetta al lavoratore, che ha l’obbligo di informare tempestivamente il datore di lavoro dell’incidente, preferibilmente subito dopo che si è verificato o non appena possibile.

Questa comunicazione può avvenire verbalmente o per iscritto, ma è consigliabile utilizzare una modalità che lasci una traccia documentale, come una mail o una lettera protocollata.

La tempestività è fondamentale, in quanto permette al datore di lavoro di avviare immediatamente le procedure previste dalla legge.

2. Certificazione medica:

Il lavoratore deve recarsi presso il pronto soccorso o dal medico curante per ottenere una diagnosi e il relativo certificato medico, che attesti le lesioni subite e la prognosi.

Il certificato è un documento essenziale che dovrà essere consegnato al datore di lavoro. È importante che il lavoratore conservi una copia del certificato per eventuali necessità future.

La certificazione medica è il documento base per la successiva denuncia all’INAIL.

3. Denuncia all’INAIL:

Una volta ricevuto il certificato medico, il datore di lavoro è tenuto a presentare la denuncia di infortunio all’INAIL entro due giorni.

La denuncia deve essere effettuata tramite i canali telematici messi a disposizione dall’istituto. In caso di ritardi o omissioni, il datore di lavoro rischia sanzioni amministrative che possono variare da € 1.290 a € 7.745.

È quindi nell’interesse del datore di lavoro rispettare rigorosamente i termini previsti per evitare multe e contestazioni.

4. Visita medica INAIL:

Prima della scadenza della prognosi indicata nel certificato medico iniziale, il lavoratore dovrà sottoporsi a una visita medica presso un ambulatorio INAIL.

Questa visita ha lo scopo di verificare l’effettiva condizione fisica del lavoratore e di decidere se prolungare o chiudere lo stato di infortunio.

Se necessario, l’INAIL potrà emettere un nuovo certificato medico con una prognosi aggiornata. In alternativa, se il lavoratore è considerato guarito, verrà emesso un certificato di chiusura dell’infortunio.

5. Pagamento dell’indennizzo:

Una volta accertato l’infortunio, il risarcimento avviene secondo un meccanismo condiviso tra INAIL e datore di lavoro.

Per i primi quattro giorni, il datore di lavoro è responsabile del pagamento, coprendo il 100% del salario per il primo giorno e il 60% per i successivi tre. A partire dal quinto giorno, entra in gioco l’INAIL, che eroga il 60% della retribuzione fino al 90° giorno di infortunio. Dal 91° giorno in poi, l’INAIL aumenta la propria quota al 75%, mentre il datore di lavoro continua a coprire la differenza, pari al 40% fino al 90° giorno e al 25% successivamente.  

Schema di Pagamento dell’Indennizzo

Periodo Responsabile del Pagamento Percentuale di Stipendio
Primo giorno Datore di lavoro 100%
Dal 2° al 4° giorno Datore di lavoro 60%
Dal 5° al 90° giorno INAIL 60%
Dal 91° giorno in poi INAIL 75%
Differenza coperta dal datore Datore di lavoro 40% fino al 90° giorno, 25% dopo

Ma se dovesse accadere che sia il lavoratore che il datore di lavoro affermino la propria mancanza di responsabilità in merito ad un incidente occorso sul luogo di lavoro, addossando all’altro la colpa?

Potrebbe essere necessario adire le vie legali, e in questo caso per tutelarsi al meglio una volta rimesti vittima di un incidente in ambiente di lavoro bisognerebbe rivolgersi ad un legale: sul nostro portale vi basterà cliccare l’area geografica di interesse e avrete a disposizione innumerevoli professionisti tra i quali scegliere quello che maggiormente risponde alle vostre necessità (per la prontezza con la quale risponde ai vostri quesiti, per la completezza e chiarezza delle risposte, per l’empatia che stabilisce con voi sin dal primo momento -non solo per iscritto, ma anche in occasione del vostro primo incontro vis a vis-, per l’ampiezza di curriculum ed esperienze di cui può darvi testimonianza, per la giustezza della corresponsione economica che vi richiede a fronte del suo intervento professionale).

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