Collaudo statico: come funziona e quando prevederlo
14 Novembre 2024 - Redazione
Ingegnere per collaudo statico: ruolo, responsabilità e importanza nella sicurezza strutturale
Nell’ambito dell’ingegneria civile viene rivolta estrema attenzione alla sicurezza strutturale.
Si tratta, infatti, della capacità di una struttura (edificio o infrastruttura), di resistere ai carichi e alle sollecitazioni cui verrà sottoposta per tutto il suo utilizzo.
Una struttura viene considerata sicura quando è in grado di sopportare determinati carichi (sia quelli permanenti che quelli variabili) che ha un’adeguata durabilità.
Per determinare la sicurezza strutturale di un edificio si ricorre al collaudo statico, una verifica tecnica approfondita volta proprio a certificare che quella struttura è sicura per l’utilizzo previsto.
- Indice contenuti
- Cos’è il collaudo statico
- Normative e leggi che regolamentano il collaudo statico
- Il ruolo dell'ingegnere nel collaudo statico
- Fasi del processo di collaudo statico
- Sfide e complessità nel collaudo statico
- Casistiche di intervento dell'ingegnere di collaudo
Cos’è il collaudo statico
Il collaudo statico è quella verifica che ha come obiettivo quello di accertare la stabilità e la sicurezza strutturale di un edificio (o di una sua parte).
Viene condotto nel rispetto delle normative vigenti così da avere dei riferimenti tecnici specifici che permettono di condurre le relative valutazioni.
L’esito del collaudo statico assicura che la costruzione è conforme ai calcoli strutturali e, quindi, sicura a sopportare determinati carichi e, quindi, a poter essere utilizzata per lo scopo previsto.
L’esecuzione del collaudo statico serve anche a identificare eventuali criticità che potrebbero condizionare e compromettere l’integrità dell’edificio. Alcuni esempi di fenomeni che possono danneggiare l’integrità di un edificio o di un’infrastruttura sono:
- danni alle fondamenta
- danni alle strutture portanti (come crolli e deformazioni di travi e colonne)
- corrosione dell’armatura
- distacco di intonaci e rivestimenti
- caduta di balconi e cornicioni
- danni da infiltrazioni d’acqua
- degrado dei materiali
- vibrazioni
L’accuratezza del collaudo tecnico e il suo esito, quindi, sono essenziali per assicurare agli occupanti dell’edificio e a coloro che utilizzano l’infrastruttura il massimo della sicurezza possibile.
Normative e leggi che regolamentano il collaudo statico
In Italia il collaudo tecnico è regolamentato da due norme: il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) e le Norme Tecniche (NTC 2018).
Il Testo Unico per l’Edilizia stabilisce che ogni nuova costruzione (o una ristrutturazione che coinvolge significativamente la struttura dell’edificio) debba essere sottoposta a verifica da parte di un ingegnere qualificato.
Le Norme Tecniche, invece, stabiliscono i criteri di progettazione e collaudo con l’obiettivo di garantire la sicurezza strutturale delle costruzioni.
Nello specifico le norme tecniche si occupano di indicare i principi per il collaudo di una costruzione al fine di garantirne la resistenza meccanica e di stabilità.
Perché questo sia possibile è quindi necessario seguire criteri generali di sicurezza, quali azioni svolgere durante il progetto, quali caratteristiche devono avere i materiali e i prodotti utilizzati e quali sono gli aspetti strutturali delle opere.
Il ruolo dell'ingegnere nel collaudo statico
Come abbiamo già anticipato il collaudo statico è di competenza di un ingegnere (edile o civile) regolarmente iscritto all’albo professionale di competenza.
L’ingegnere, infatti, deve avere una solida conoscenza delle normative vigenti e saperle mettere in pratica. Durante il collaudo statico l’ingegnere deve infatti verificare che l’opera sia stata costruita in conformità al progetto esecutivo e che le relative strutture siano state realizzate in grado di sopportare i carichi previsti.
Va anche precisato che all’interno del collaudo statico possono essere previste diverse tipologie di verifica (collaudo intermedio, collaudo finale, collaudo delle strutture portanti, collaudo degli impianti, eccetera).
L’ingegnere che esegue il collaudo ha responsabilità nell’eseguire prove non distruttive sui materiali, effettuare un controllo dimensionale delle strutture e verificare la corretta esecuzione delle opere.
Al termine del collaudo, che viene seguito mediante particolari attrezzature e strumenti, l’ingegnere redige una relazione finale firmata con la quale si assume la responsabilità di quanto dichiarato.
È quindi fondamentale che l’ingegnere operi con indipendenza professionale in quanto deve non subire pressioni o condizionamenti nelle sue valutazioni.
L’ingegnere, infatti, sulla relazione finale che egli firma ha una responsabilità civile e una penale. Può infatti essere chiamato a risarcire i danni provocati da difetti o vizi strutturali dell’opera per danni causati dagli stessi o, peggio, rispondere penalmente in caso di dichiarazioni false, frutto di truffa o della morte o danni permanenti arrecati a persone per i difetti strutturali della costruzione.
L’ingegnere deve quindi procedere con estrema accuratezza, essere sempre aggiornato, e prevedere dichiarazioni veritiere senza dichiarazioni mendaci o omissive.
Fasi del processo di collaudo statico
Il collaudo statico è una verifica che si articola in diverse fasi.
Analisi preliminare dei progetti e dei calcoli strutturali
La prima è quella che prevede l’analisi preliminare dei progetti e dei calcoli strutturali effettuati per la costruzione dell’edificio o dell’infrastruttura.
In questa fase l’ingegnere verifica i disegni esecutivi, le specifiche dei materiali andando ad analizzare la coerenza tra le parti del progetto e quanto è stato effettivamente costruito.
Deve quindi occuparsi di controllare la correttezza dei calcoli strutturali verificando l’applicazione delle norme tecniche andando poi a vedere se il progetto è stato redatto conformemente alle normative vigenti.
Compito dell’ingegnere è quello di individuare ed evidenziare le parti della struttura che potrebbero presentare criticità o necessitare di controlli approfonditi.
Ispezione fisica della struttura per verificare la conformità con il progetto
La fase successiva è quella che prevede la verifica delle dimensioni delle strutture portanti (travi, fondazioni, pilastri) e di quelle non portanti (muri, coperture, solai, eccetera) analizzando la qualità dei materiali utilizzati.
Deve quindi occuparsi di controllare le armature in ferro (dove previste), la copertura in calcestruzzo e, ancora, di verificare le finiture superficiali (intonaci, rivestimenti, pavimenti, eccetera) accertandosi che tutto sia conforme alle specifiche progettuali.
Anche in questo caso ha il dovere di rilevare difetti o anomalie costruttive.
Test e misurazioni specifiche
In questa fase del collaudo statico l’ingegnere applica carichi sulla struttura per verificarne la risposta e la capacità portante, quindi effettua prove non distruttive per analizzare le caratteristiche dei materiali e si occupa di verificare le caratteristiche del terreno di fondazione tramite prove di carico sul terreno, prove penetrometriche, eccetera.
Infine può prevede di installare sensori per misurare vibrazioni, deformazioni e altri aspetti significativi.
Valutazione dei risultati e redazione del rapporto di collaudo
L’ultima fase è quella nella quale l’ingegnere analizza tutti i dati precedentemente raccolti valutando i risultati dei test, evidenziando gli elementi non conformi, formulare un giudizio e redigere la relazione finale di collaudo.
Questo è un documento dettagliato in cui vengono riportati tutti i risultati delle verifiche condotte con le non conformità riscontrate e il giudizio finale.
Sfide e complessità nel collaudo statico
Il lavoro di un ingegnere durante un collaudo tecnico non è di “semplice” raccolta di dati ed elaborazione di una relazione finale. Egli per ogni intervento affronta diverse sfide e criticità.
Una delle più importanti è quella legata al collaudo di strutture complesse a quelle che utilizzano materiali innovativi (come quelli compositi) che richiedono una conoscenza dettagliata e aggiornata.
C’è poi da considerare come in alcuni casi l’ingegnere si possa trovare di fronte a delle discrepanze tra il progetto esecutivo e l’opera effettivamente costruita. È suo dovere non solo evidenziare tali discrepanze ma anche gestirle in maniera tale da evitare i rischi strutturali.
Casistiche di intervento dell'ingegnere di collaudo
Il collaudo statico, come abbiamo visto, è una verifica che può essere prevista in numerose circostanze.
Dai lavori per le nuove costruzioni e ristrutturazioni (specialmente per gli edifici storici) nei quali è essenziale che gli interventi eseguiti siano tali da preservare la sicurezza della costruzione alle verifiche sugli edifici con problemi preesistenti.
In questo caso l’ingegnere che effettua il collaudo statico ha la responsabilità di verificare la fattibilità degli interventi correttivi previsti assicurandosi che l’edificio rispetti le norme tecniche di sicurezza,
Il lavoro dell’ingegnere edile e civile è complesso e articolato tanto che per il collaudo statico (e non solo) può spesso portarlo a confrontarsi con altri professionisti (geometri, architetti, tecnici, eccetera) così da assicurare una valutazione completa e dettagliata della situazione.
Per tutti questi motivi laddove previsto è indispensabile ricorrere a un ingegnere specializzato e affidabile al quale affidare le verifiche previste per il collaudo statico.
Dalla qualità del lavoro condotto dall’ingegnere passa la longevità della struttura, la necessità di dovervi intervenire (con conseguente spreco di soldi) successivamente e, aspetto più importante, la sicurezza di tutti gli occupanti di quella struttura.
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