Orientamento alla realtà: le caratteristiche tipiche di questo interessante approccio alla demenza
31 Marzo 2017 - Redazione
Nello specifico, la donna aveva subito un intervento all’anca e da allora necessitava di una riabilitazione motoria, ma la figlia, che non giuda, aveva serie difficoltà ad accompagnarla in un centro specializzato e visto che l’anziana già da tempo aveva mostrato difficoltà a tenere pulita la casa e la sua stessa persona, aveva pensato che una struttura per anziani potesse essere la soluzione adeguata.
Aveva precisato nel form presente sul sito le sue esigenze, in particolare che la casa di riposo fosse dotata di palestra e che nel suo staff ci fosse anche un fisioterapista, ricevendo in breve tempo tre risposte da organizzazioni che rispondevano a queste caratteristiche. Alla fine ha optato per quella che prevedeva attività ricreative più in linea con i gusti della madre.
Allora avete pensato che un figlio che decide di mettere il proprio genitore in una struttura per anziani sia una persona egoista e irriconoscente: adesso che vi trovate voi stesso a fronteggiare la demenza di vostro suocero pensate che forse siete stato troppo frettoloso nel giudicare.
Non si tratta infatti di una semplice scelta di comodo, ma di una decisione, quasi sempre sofferta, fatta anche in vista dei processi riabilitativi e delle attività di stimolazione cognitiva che vengono organizzate e realizzate nelle strutture residenziali per anziani.
Ad esempio, se decideste di prendervi cura di vostro suocero in casa, diventando un caregiver familiare, potreste organizzare un percorso di orientamento alla realtà? Essendo un intervento che richiede capacità e competenze molto specifiche la risposta sarà probabilmente negativa, se non dopo un accurata formazione da parte vostra.
Si tratta di uno strumento che ha lo scopo di "orientare" la persona nel tempo e nello spazio e stimolare l'acquisizione di nozioni semplici, qualora siano presenti confusione mentale, disorientamento, perdita di memoria e alterazione del senso del reale.
La tecnica si distingue in:
- orientamento alla realtà informale
- orientamento alla realtà formale.
Il primo procedimento consiste nella modifica dell'ambiente in cui vive la persona anziana: tutti gli spazi e le stanze dell'istituto dovrebbero essere arredate con oggetti personali (fotografie, soprammobili, calendario, ecc.), segnalate con etichette che denominino il luogo e in aggiunta lo contraddistinguano con un simbolo grafico, e presentare un tabellone per informazioni di vario tipo.
Il secondo procedimento si articola in interventi organizzati giornalmente e comprendenti: attività per l'orientamento nel tempo, nello spazio e per il riconoscimento personale (che consistono nel far leggere all'anziano, su un tabellone predisposto appositamente, la data, la stagione e il tempo atmosferico; fargli dire l'età e l'anno di nascita; etc.); attività per l'informazione; attività per i sensi; esercitazioni per la memoria: per tutti questi interventi ci si può servire di canto e musica, supporti fotografici e audiovisivi, laboratori di cucina, giardinaggio, pet terapy, etc.
Potreste organizzare un ciclo di ortoterapia se teneste vostro suocero a casa, visto che vivete in un piccolo appartamento in città? Se la risposta è negativa
E allora fate come la vostra vicina: consultate la nostra guida e richiedete una prima consulenza, per iniziare a ricevere informazioni di approfondimento in merito alle attività che vengono organizzate nello specifico per il mantenimento cognitivo degli anziani affetti da demenza all’interno strutture residenziali assistite della vostra zona.