Il pavimento radiante: tipologie, caratteristiche, vantaggi

06 Aprile 2016 - Redazione

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Le varie tipologie di sistemi di riscaldamento a pannelli radianti 
Oggigiorno, per soddisfare le esigenze del risparmio energetico in ambito domestico, è possibile dotarsi di impianti a pannelli radianti.
A seconda delle circostanze, può trattarsi di pannelli radianti a soffitto, oppure a parete, a battiscopa, o anche di un pavimento radiante, costituito da tubature resistenti al calore e alla pressione meccanica provocata dal calpestio.


I vantaggi dei sistemi di riscaldamento a pannelli radianti
Il primo aspetto positivo che si evidenza in spazi climatizzati con sistemi di questo tipo è la sensazione di benessere, dovuta alla mancanza di correnti d'aria o angoli freddi, che sono invece caratteristici di una diffusione (orizzontale e verticale) del calore non omogenea; una minore circolazione di allergeni nell'aria (con una conseguente riduzione dei sintomi presenti tipicamente nelle persone affette da allergie); una riduzione delle differenze di  temperatura interna e di formazione di ponti termici (ad esempio nei punti di giunzione tra pareti e infissi), con conseguenziale abbattimento della presenza di muffa e spore; abbassamento dei livelli di umidità, che non solo fornisce al corpo sensazioni gradevoli (senza necessità di raffreddare particolarmente l’ambiente), ma costituisce anche un habitat ostile agli acari (pure se dovessero essere presenti tappeti o moquette).

Il secondo aspetto positivo dei questi sistemi, che si tratti di pannelli radianti a soffitto, oppure a parete, a battiscopa, o di un pavimento radiante, è quello di necessitare di un tempo minore tempo per andare a regime, di funzionare a temperature più basse rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionale, di garantire una dispersione termica inferiore, di necessitare di una manutenzione minima… e tutto questo significa risparmio per le tasche e per l’ambiente! Risparmio energetico che può arrivare addirittura al 70% nel momento in cui il sistema viene integrato con pompa di calore, o qualsiasi altra fonte energetica rinnovabile. 

Terzo vantaggio: l’invisibilità, che salvaguarda l’estetica e la praticità, consentendo un miglior sfruttamento degli spazi con il minimo ingombro, rispetto a quanto accade ad esempio con i caloriferi e i radiatori, che per quanto esteticamente accattivanti, secondo le ultimi tendenze del design, hanno però il difetto di sottrarre spazio, rendendo in tutto o in parte inutilizzabile la parete o porzione di muro su cui sono installati. Si pensi ad un pavimento radiante: i tubi vengono inseriti sotto il massetto, che può essere coperto con qualsiasi tipo di rivestimento (è solo importante che non si tratti di un prodotto con una resistenza termica eccessiva, perché altrimenti il caldo verrebbe in parte schermato, inficiando la funzionalità del sistema): marmo, ceramica, pietra e granito sono tra i materiali più adatti, al contrario del sughero, termo-isolante, che andrebbe evitato. 

A proposito della scelta tra pannelli radianti a soffitto, a parete, a battiscopa, o pavimento radiante, potrebbe essere saggio in caso di ristrutturazione (e quindi di interventi su strutture già esistenti) propendere per i primi tre, perché è meno dispendioso più economico aggiungere del cartongesso ad un soffitto che rifare il pavimento; nel caso in cui si tratti di progettare e realizzare la propria casa ex-novo si potrà per un pavimento radiante, a maggior ragione se si sarà deciso di utilizzare un pavimento importante e costoso (a quel punto, una volta posato, addio al pavimento riscaldato, per cui è necessario pensarci a tempo debito e progettare gli interventi). Questo tipo di riscaldamento sfrutta temperature intorno ai 40°C, minori quindi rispetto ai 70/80 di quelli tradizionali (tuttavia, per conseguire un reale risparmio energetico, è necessario che l’edificio sia adeguatamente coibentato e che il massetto, che fa da vettore del calore, sia stato realizzato correttamente.

In tema di pannelli che si abbinino perfettamente al cartongesso, molte sono le proposte del mercato: PLANTERM® (pannello radiante modulare autobilanciante, che si adatta a qualsiasi superficie e a qualsiasi forma); Leonardo, composto da pannelli in cartongesso modulari con tubazione disposte a serpentina con due circuiti autonomi; il controsoffitto radiante in cartongesso serie GKC della Giacomini, caratterizzato dall’impiego di materiali come l’alluminio anodizzato, il rame, il polistirene espanso e la grafite); i pannelli radianti a soffitto della serie GKCS sempre della medesima azienda, ideali per ambienti piccoli. 

Di solito però, quando si parla di pannelli radianti, si pensa esclusivamente al riscaldamento degli ambienti, mentre in realtà esistono anche impianti di raffrescamento a pavimento, ideale per climatizzare adeguatamente le abitazioni durante la stagione estiva. 
E infatti la Uponor presenta nel suo listino numerosi sistemi per raffreddamento e riscaldamento a parete: Renovis, perfetto per le ristrutturazioni; Siccus, ideale per installazioni civili leggere; Minitec, che grazie al fondo adesivo consente un’installazione veloce e pulita; Plaster, sufficientemente flessibile da rispondere ai repentini mutamenti di temperatura che caratterizzano le stagioni intermedie.
La REHAU propone invece dei pannelli rinforzati, altamente resistenti a colpi e deformazioni.

Altra cosa che pochi sanno è che esistono due tipi di impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento: a umido o a secco. Il primo è quello descritto finora: tubi fissati a pannelli nei quali fluisce acqua a bassa temperatura; massetto cementizio; pavimento. Nel sistema a secco vengono impiegati materiali prefabbricati, leggeri e sottilissimi, che innalzano ulteriormente l’efficienza energetica. Uno dei punti critici, fino a poco tempo fa, era costituito proprio dallo spessore del massetto sottopavimento che doveva alloggiare, oltre ai normali impianti e alla malta, anche il pannello coibente e le serpentine: l’evoluzione successiva è stata proprio questo genere di impianti di riscaldamento a pavimento ribassato, che non necessitano di elevati spessori. 

Oltre agli spessori assai ridotti, gli ulteriori vantaggi degli impianti di riscaldamento a pavimento ribassato sono: 
•  applicabilità anche a pavimenti preesistenti,  senza infrangere le norme che prevedono un'altezza interna degli appartamenti non inferiore ai 2,70 cm
•  maggiore velocità nella risposta all'accensione e allo spegnimento della caldaia 
•  maggiore rapidità di installazione, non necessitando di cemento. 
Tuttavia è chiaro che nemmeno questo sistema è totalmente immune da svantaggi: il primo riguarda i costi, che sono più alti di quelli previsti per gli impianti a umido; il secondo le condizioni d’uso, giacché in presenza di un sottofondo molto irregolare un pannello prefabbricato si adatta assai peggio di quanto farebbe il cemento.

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