Permessi sindacali: cosa sono e chi può usufruirne

29 Novembre 2024 - Redazione

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Permessi Sindacali: Funzioni, Normative e Tutela dei Diritti dei Lavoratori

Dopo aver parlato dei "Permessi per cariche elettive”ci soffermeremo sulla trattazione dei permessi sindacali, non senza aver sottolineato la differenza che intercorre tra RSA e RSU, due organismi di rappresentanza sindacale per i lavoratori dipendenti sia pubblici che privati.

La “Rappresentanza Sindacale Unitaria” viene eletta da tutti i lavoratori presenti in azienda, esprime e tutela i diritti generali dei lavoratori e partecipa alla contrattazione aziendale, le RSA (“Rappresentanza Sindacale Aziendale”) invece sono elette dagli iscritti ad un particolare sindacato, tutelano i soli iscritti e non partecipano alla contrattazione.

 

Cosa sono i Sindacati?

I sindacati sono organizzazioni di rappresentanza collettiva dei lavoratori o dei datori di lavoro, costituite con lo scopo di tutelare i diritti e promuovere gli interessi professionali, economici e sociali dei propri iscritti.

Nascono per garantire una maggiore forza contrattuale nelle negoziazioni con le controparti, come i datori di lavoro o il governo, su temi fondamentali quali retribuzione, condizioni di lavoro, sicurezza sul lavoro, ferie, licenziamenti e previdenza.

I sindacati possono essere suddivisi in base al settore economico (industria, servizi, pubblica amministrazione) o alla categoria professionale (metalmeccanici, insegnanti, medici).

Le loro principali funzioni includono:  

  • Contrattazione collettiva: negoziano con i datori di lavoro per stipulare contratti collettivi di lavoro che regolano i diritti e i doveri dei lavoratori.
  • Tutela individuale: offrono assistenza legale e supporto ai singoli lavoratori in caso di controversie.
  • Promozione di politiche sociali: partecipano al dibattito pubblico per influenzare leggi e regolamenti a favore dei lavoratori.
  • Gestione di servizi e attività: organizzano corsi di formazione, consulenze previdenziali e altre attività di supporto.

In Italia, il diritto sindacale è sancito dall'articolo 39 della Costituzione, che garantisce la libertà di associazione sindacale e il diritto di sciopero come strumento di pressione nelle trattative.

Le principali confederazioni sindacali italiane sono la CGIL, la CISL e la UIL, che rappresentano diverse categorie di lavoratori e operano a livello nazionale e locale.  

Come funzionano i permessi sindacali?

Ora, a proposito dei permessi sindacali, sia i dirigenti delle RSA che delle RSU hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per svolgere le funzioni connesse al loro ruolo sia tramite permessi retribuiti che non retribuiti.

Quanti sono i dirigenti che possono godere di permessi retribuiti all’interno di un’azienda?

Dipende dalla sua grandezza: fino a 200 dipendenti il dirigente è unico; fino a 3000 figura un dirigente ogni 300 dipendenti, e uno ogni 500 in caso di realtà produttive con più di 3000 dipendenti.

Come si concretizzano i permessi sindacali?

Nel primo caso (200 dipendenti) con un'ora all'anno di permesso retribuito, negli altri sono previste 8 ore mensili. La condizione necessaria per fruire dei permessi sindacali retribuiti è che il dirigente sindacale comunichi al datore di lavoro la sua assenza per assolvere alle funzioni di rappresentanza, partecipazione a trattative, organizzazione, etc., almeno 24 ore prima del fatto.

Per quanto concerne invece i permessi non retribuiti riconosciuti per la partecipazione a trattative sindacali o a congressi/convegni di natura sindacale essi ammontano a non meno di 8 giorni all'anno, ma vanno comunicati almeno 3 giorni prima.

Di solito sono gli stessi richiedenti a scegliere tra i due tipi di permessi. Il monte ore annuo della RSU:  

  • nei comparti Funzioni locali e Sanità è pari a 30 minuti per dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in servizio presso l’ente, per cui, ipotizzando che nell’ente XXX lavorano 588 dipendenti di ruolo a tempo indeterminato, 10 dipendenti di altri enti in posizione di comando, 2 di altri enti in posizione di fuori ruolo, 20 con rapporto di lavoro a tempo determinato, bisogna conteggiare un totale di 600 dipendenti; il monte ore complessivo della RSU sarà pari a: 30 minuti x 600 dipendenti = 18.000 minuti 18.000 minuti : 60 = 300 ore
  • nei comparti Funzioni Centrali, Istruzione e Ricerca il monte ore è pari a 25 minuti e 30 secondi per dipendente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per cui alle stesse condizioni dell’esempio precedente, qualora si trattasse del comparto Funzioni Centrali o Istruzione e ricerca, il monte ore sarà pari a: 25 minuti e 30 secondi x 600 dipendenti = 15.300 minuti 15.300 minuti : 60 = 255 ore.
 

Vantaggi e Svantaggi dei Permessi Sindacali

I permessi sindacali rappresentano uno strumento fondamentale per garantire ai lavoratori la possibilità di partecipare attivamente alle attività sindacali senza compromettere il loro impiego.

Per i lavoratori, i vantaggi sono evidenti: grazie a questi permessi, i rappresentanti sindacali possono partecipare a trattative collettive, convegni, e altre attività sindacali che tutelano i diritti dei dipendenti, senza perdere il loro status lavorativo o subire penalizzazioni economiche.

Inoltre, la possibilità di fruire di permessi retribuiti contribuisce a rafforzare il coinvolgimento dei lavoratori nelle politiche aziendali e nella difesa dei diritti collettivi.

Tuttavia, per i datori di lavoro, l'utilizzo dei permessi sindacali può comportare alcune difficoltà, soprattutto in aziende di dimensioni medio-grandi, dove l'assenza di un rappresentante sindacale potrebbe influire sulla produttività o sul regolare svolgimento delle attività quotidiane.

In particolare, se non gestiti correttamente, i permessi sindacali potrebbero portare a una frammentazione delle risorse, con possibili disagi nell'organizzazione del lavoro.

Per questo motivo, è essenziale che esista un equilibrio tra i diritti dei lavoratori e le esigenze operative dell'azienda, con una comunicazione chiara e tempestiva tra le parti coinvolte.

Una gestione equilibrata dei permessi sindacali può garantire il rispetto dei diritti senza compromettere la continuità lavorativa e l'efficienza dell'azienda.  

Come Richiedere i Permessi Sindacali

Richiedere i permessi sindacali richiede una comunicazione chiara e tempestiva con il datore di lavoro.

I lavoratori che intendono usufruire di permessi sindacali, sia retribuiti che non retribuiti, devono seguire specifiche modalità di richiesta per evitare malintesi e garantire una gestione fluida dell'assenza.

Per i permessi retribuiti, il dirigente sindacale è tenuto a informare il datore di lavoro con un preavviso minimo di 24 ore prima della data prevista, specificando la natura dell’attività sindacale che si intende svolgere, come incontri con i rappresentanti aziendali, trattative o altre funzioni legate alla rappresentanza dei lavoratori.

Questo permette al datore di lavoro di organizzare al meglio l'attività lavorativa, evitando disagi o carenze di personale.

Per i permessi non retribuiti, la comunicazione deve essere effettuata con un preavviso di almeno 3 giorni prima della data in cui si intende assentarsi dal lavoro.

In questa comunicazione, il lavoratore deve indicare anche l'attività per la quale richiede il permesso, come la partecipazione a congressi, convegni o altre attività sindacali ufficiali. In alcuni casi, l'azienda potrebbe richiedere documentazione aggiuntiva, come inviti ufficiali o agende di eventi, per giustificare la necessità dell'assenza.

In entrambi i casi, è consigliabile che il lavoratore si coordini con i colleghi per assicurarsi che la sua assenza non crei disagi operativi. Inoltre, una buona pratica sarebbe quella di avere una comunicazione chiara e formale, preferibilmente per iscritto, per evitare fraintendimenti e per avere una traccia della richiesta.

La trasparenza e il rispetto delle tempistiche sono essenziali per mantenere un buon rapporto con il datore di lavoro e per garantire che i diritti sindacali vengano esercitati senza compromettere le esigenze aziendali.  

Conclusione

Ma cosa accade se un lavoratore viene licenziato per la propria appartenenza sindacale?

Si tratta di un licenziamento discriminatorio ovverosia rientrante nella fattispecie di tutte le interruzioni di lavoro fondate su un motivo di carattere politico, razziale, religioso, di lingua, di sesso o di orientamento sessuale, e per questo “vietate” dalla legge. Dunque, se doveste malauguratamente imbattervi in una situazione del genere, il consiglio è di affidarvi ad un avvocato del lavoro capace ed esperto, come quelli che hanno voluto prendere parte alla nostra piattaforma, e che voi potrete contattare velocemente, facilmente e senza impegno.

              

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