Conoscere il ph del terreno del proprio giardino è fondamentale: scopriamo perchè
14 Dicembre 2023 - Redazione
Che cos'è il PH del terreno
Il terreno è composto da una combinazione di fase liquida e fase solida.
La fase solida è costituita da particelle minerali (che possono includere sabbia, argilla e limo, e la cui proporzione determina la struttura e la tessitura del terreno), materia organica decomposta, organismi viventi come batteri, funghi e radici delle piante, nonché altri detriti organici.
La fase liquida del terreno è rappresentata dall'acqua, che può essere presente in diverse forme: come acqua di drenaggio nei pori del terreno, come acqua aderente alle particelle del suolo e come umidità del suolo attaccata alle particelle stesse. La quantità di acqua presente nel terreno dipende dalla sua capacità di ritenzione e dalle condizioni ambientali come le precipitazioni, l'irrigazione e l'evaporazione.
La proporzione tra fase solida e fase liquida varia a seconda delle caratteristiche specifiche del suolo, come ad esempio la sua composizione, la struttura, il drenaggio e il contenuto di umidità. Queste proprietà influenzano a loro volta direttamente la fertilità del terreno e la sua capacità di sostenere la crescita delle piante; ad influenzare quest’ultima c'è anche il PH del terreno, ed in questo articolo andremo a scoprire insieme cos’è, quali caratteristiche conferisce e come intervenire per correggerlo.
- Indice contenuti
- Che cos'è il ph del terreno
- Come si forma il ph del suolo
- Perché è importante conoscere il ph del terreno
- Come si suddividono le piante
- Qual è il ph ideale?
- Come prelevare un campione di terreno
- Come procedere all'analisi del ph fai da te con diversi metodi
- Come si corregge il ph
- Cosa succede quando il pH è troppo basso
- Cosa succede quando il pH è troppo alto
- Rivolgiti ad un giardiniere specializzato
Che cos'è il ph del terreno
Il pH del terreno è una misura della sua acidità o alcalinità. Indica il livello di concentrazione degli ioni di idrogeno (H+) presenti.
È misurato su una scala da 0 a 14, dove 7 rappresenta la neutralità; valori inferiori a 7 indicano quindi un terreno acido, mentre superiori indicano un terreno alcalino. Un pH di 7 è considerato neutro, ma la maggior parte dei terreni agricoli e da giardino tende a oscillare tra un pH leggermente acido e uno leggermente alcalino.
Poiché, come detto, un terreno troppo acido può avere una disponibilità limitata di alcuni nutrienti, mentre uno troppo alcalino una carenza di altri, il monitoraggio e l'adeguamento del pH sono importanti per favorire la crescita delle piante desiderate.
Come si forma il ph del suolo
Diversi sono i fattori che contribuiscono alla formazione del pH del suolo, come ad esempio la decomposizione della materia organica: essa infatti produce acidi organici, tra i quali acidi umici e fulvici derivanti dal materiale vegetale in decomposizione, che abbassano il pH.
Anche l'attività microbica dei microrganismi presenti nel suolo può influenzare il pH attraverso i loro processi metabolici; alcuni microrganismi producono acidi come prodotti di scarto, mentre altri possono consumare acidi, alcalinizzando il suolo.
La composizione minerale del suolo è un altro elemento che ha un impatto significativo sul suo pH; alcuni minerali contengono ioni che possono rendere il suolo più acido o più alcalino (ad esempio, la presenza di minerali come l'acido solfidrico può contribuire ad acidificare, mentre la presenza di carbonati di calcio può aumentare l'alcalinità del suolo) ed è inoltre da considerare come i suoli derivati da rocce vulcaniche tendano ad avere un pH più acido, mentre quelli derivati da rocce calcaree possono essere più alcalini.
Infine, sia i processi di leaching (o percolazione) dell'acqua che scorre attraverso il suolo e può portare via ioni acidi o alcalini, sia input esterni derivanti da attività umane come l'uso di fertilizzanti, l'irrigazione, l'uso di pesticidi e l'inquinamento possono influire sul pH del suolo.
Non dimentichiamo inoltre che, tralasciando questi fattori, il pH del suolo può variare anche in diverse parti di un'area geografica, a seconda dei fattori locali e delle condizioni ambientali specifiche.
Perché è importante conoscere il ph del terreno
Il pH è un fattore importante perché influenza la disponibilità di nutrienti per le piante: alcuni di essi, essenziali per la crescita, come azoto, fosforo, potassio, ferro, manganese e zinco, sono più disponibili a un certo intervallo di pH che non ad un altro.
Solo monitorando regolarmente il pH del suolo agricoltori e giardinieri possono adottare le misure appropriate per mantenere un ambiente adatto alla crescita delle piante desiderate.
Ecco come vanno letti i valori di pH del terreno e le relative caratteristiche associate una volta effettuate le misurazioni:
PH | Caratteristiche del terreno |
Inferiore a 4 | Terreno estremamente acido. Adatto solo per piante acidofile come azalee e mirtillo |
4-5 | Terreno acido. Adatto per piante come rododendri, ortensie e agrumi |
5-6 | Terreno leggermente acido. Adatto per la maggior parte delle piante ornamentali, verdure e alberi da frutto |
6-7 | Terreno neutro. Adatto per la maggior parte delle piante da giardino, ortaggi e fiori |
7-8 | Terreno leggermente alcalino. Adatto per alcune piante come lavanda e alcuni alberi da frutto |
8-9 | Terreno alcalino. Adatto per piante come asparagi, cavoli e carote |
Superiore a 9 | Terreno estremamente alcalino. Adatto solo per alcune piante come bosso, fichi, tulipani e aglio. |
Come si suddividono le piante
Le piante possono essere suddivise in tre categorie principali in base al pH del terreno:
- Piante acidofile: prosperano in terreni acidi con un pH inferiore a 7. Sono adattate a condizioni in cui il terreno è ricco di sostanze organiche e ha un'elevata presenza di ioni idrogeno. Alcuni esempi sono le azalee, i rododendri, i mirtilli, le camelie e le ortensie
- Piante calcifile: preferiscono terreni alcalini con un pH superiore a 7. Sono adattate a condizioni in cui il terreno ha una quantità significativa di calcio e altri sali alcalini. Alcuni esempi sono la lavanda, il gelsomino, il tiglio, l'alloro e molte erbe aromatiche
- Piante neutrofile: si trovano bene in terreni con un pH neutro intorno a 7. Possono tollerare una gamma più ampia di pH del terreno e si adattano a un ambiente più bilanciato. Molti ortaggi, fiori da giardino, alberi da frutto e arbusti si collocano in questa categoria.
Qual è il pH ideale?
Il pH ideale esiste? Sì, chiaramente in relazione alla specifica pianta, e comunque, per fortuna, con una certa “elasticità”. Vediamo qualche esempio.
Tipologia | pH ideale |
Mela, pera, pesco | Compreso tra 6,0 e 7,0 |
Agrumi (arance, limoni, mandarini) | Compreso tra 6,0 e 7,5 |
Ciliegio, susino | Compreso tra 6,0 e 7,5 |
Albicocco | Compreso tra 6,0 e 7,5 |
Mirtillo | Compreso tra 4,0 e 5,5 |
Prato | La maggior parte dei prati si sviluppa bene in terreni con un pH leggermente acido a neutro, compreso tra 6,0 e 7,0, che favorisce una buona crescita e un corretto assorbimento dei nutrienti |
Piante ornamentali | La maggior parte prospera in terreni da leggermente acidi a neutri, con un pH compreso tra 6,0 e 7,0. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. Ad esempio, le ortensie preferiscono terreni più acidi con un pH compreso tra 5,0 e 6,0, mentre le piante calcifile come la lavanda possono tollerare un pH leggermente più alcalino, intorno a 7,0-8,0. |
Come prelevare un campione di terreno
Per prelevare un campione di terreno per effettuare un'analisi del pH, ci sono diversi passaggi che puoi seguire.
Prima di tutto, prepara gli strumenti necessari: un trapano o una vanga da giardinaggio, un secchio pulito, un cucchiaio da giardino o un coltello, un sacchetto di plastica sigillabile ma soprattutto un'etichetta per identificare il campione.
A questo punto scegli il punto di prelievo; assicurati di prendere in considerazione la variabilità del terreno nell'area che stai testando, ad esempio se hai diverse aree di terreno con caratteristiche diverse, potresti prelevare campioni separati da ciascuna area.
Se sulla superficie dell'area che hai scelto ci sono foglie, erbacce o detriti vegetali, rimuovili delicatamente prima di usare il trapano o la vanga per effettuare un foro o una trincea nel terreno fino a una profondità di 15-20 cm. Assicurati sia di prelevare un campione rappresentativo, evitando aree con caratteristiche anomale, sia di raccohliere una quantità di terreno sufficiente per l'analisi. Parliamo generalmente di 250-500 grammi. Ancora una volta, accertati di raccogliere terreno da diverse parti del foro o della trincea, prima di metterlo nel secchio o nel contenitore preposto e mescolarlo in maniera uniforme, rompendo eventuali grumi e omogeneizzando il campione.
A questo punto prepara il campione per l'analisi: preleva una porzione rappresentativa del campione di terreno dal secchio e mettila nel sacchetto di plastica sigillabile, etichettando con data, posizione del campione e identificazione del terreno, e ripeti il processo se necessario.
Se stai prelevando campioni da diverse zone o aree, ripeti i passaggi per ogni zona o area; infine porta il campione di terreno a un laboratorio specializzato.
Come procedere all'analisi del ph fai da te con diversi metodi
Si può procedere nell'autonomia della propria casa all'analisi del terreno? La risposta è sì, perciò ecco alcuni metodi comuni per l'analisi fai da te del pH:
- Cartine reattive: si tratta di strisce di carta trattate con sostanze chimiche che cambiano colore in base al pH del terreno. Puoi prelevare un campione di terreno e strofinare la carta reattiva su di esso. Il colore che appare sulla carta può essere confrontato con una scala di colori fornita per determinare il pH approssimativo del terreno;
- Kit di test: includono una soluzione indicatrice di pH e un indicatore di colore o una tavoletta di colori. Segui le istruzioni fornite con il kit per prelevare un campione di terreno, mescolarlo con la soluzione indicatrice e confrontare il colore risultante con la scala di colori per determinare il pH del terreno;
- pHmetro portatile: se desideri una misurazione più accurata del pH del terreno, puoi considerare l'acquisto di un pHmetro portatile, dotato di un elettrodo che viene inserito direttamente nel campione di terreno per misurare il pH. Assicurati di seguire le istruzioni specifiche fornite dal produttore del pHmetro per ottenere risultati accurati
- Soluzioni casalinghe: esistono ovviamente anche delle soluzioni "fai da te" per scoprire il pH del terreno, come ad esempio l'utilizzo del succo di cavolo rosso; esso infatti può fungere da indicatore naturale del pH. Preparando una soluzione bollendo foglie di cavolo rosso in acqua per circa 10-15 minuti, filtrando il succo e aggiungendo alcune gocce al campione di terreno, il succo cambierà colore in base al pH del terreno diventando rosa per terreni acidi, verde per terreni neutri e blu/verde per terreni alcalini. Anche il caffè nero, senza aggiunta di zucchero e lasciato raffreddare, se aggiunto ad un po' di terreno diventerà più scuro in presenza di terreno acido mentre rimarrà relativamente invariato se alcalino. Infine, prelevando due campioni di terreno in due contenitori separati ed aggiungendo un po' di bicarbonato di sodio ad un campione e un po' di aceto all'altro, se si verifica una reazione effervescente o schiumosa col bicarbonato potrebbe trattarsi di un terreno acido, mentre al contrario una reazione effervescente con l'aceto potrebbe indicare un terreno alcalino.
Bisogna tenere a mente che questi metodi forniscono solo una stima approssimativa e potrebbero non essere altamente precisi: se hai esigenze specifiche o richieste di precisione è infatti sempre consigliabile rivolgersi a un laboratorio specializzato o ad un giardiniere esperto.
Come si corregge il ph
Il processo di correzione del pH può richiedere tempo e pazienza. È importante monitorarlo regolarmente e adottare uno dei metodi che seguono:
- Se il pH è basso puoi correggerlo aggiungendo calce agricola o carbonato di calcio (o in alternativa cenere di legna o materiale organico). Le istruzioni sulla confezione ti servono a determinare la quantità corretta in base alla dimensione dell'area da trattare e al pH desiderato. È consigliabile fare un test di verifica dopo l'applicazione per assicurarsi che il pH sia stato corretto adeguatamente;
- Se il terreno ha pH troppo alto puoi correggerlo aggiungendo sostanze acide come lo zolfo elementare o il solfato di ferro. Anche qui, segui le istruzioni ed esegui un test finale;
- L'aggiunta di compost, letame o torba può aiutare a bilanciare il pH;
- Alcuni fertilizzanti contengono formulazioni bilanciate che possono contribuire a mantenere il pH del terreno equilibrato. Verifica l'etichetta per assicurarti che contenga ingredienti che aiutino a regolare il pH;
- L'irrigazione con acqua piovana o acqua distillata può ridurre gradualmente il pH, mentre l'irrigazione con acqua ricca di calcare può aumentarlo.
Cosa succede quando il pH è troppo basso
Abbiamo visto come intervenire nel caso in cui il pH del terreno fosse troppo basso, ma ancora non abbiamo risposto alla più essenziale delle domande: perché intervenire? Quali potrebbero essere le conseguenze di un non-intervento?
Innanzitutto, molti nutrienti come azoto, fosforo e potassio diventano meno disponibili per l'assorbimento radicale e ciò può causare carenze nutritive nelle piante, che possono manifestarsi attraverso sintomi come ingiallimento delle foglie, crescita ridotta o deformità.
Inoltre, con un pH troppo basso il terreno può diventare più suscettibile all'accumulo di metalli pesanti come alluminio, manganese e ferro, che possono diventare tossici per le piante interferendo con la loro capacità di assorbire nutrienti e influenzandone negativamente crescita e sviluppo.
Per lo stesso motivo, i batteri, i funghi e gli organismi del suolo che contribuiscono alla decomposizione della materia organica e al ciclo dei nutrienti nel terreno possono essere limitati, e ciò può compromettere l'attività microbiologica nel terreno e influire sulla salute e sulla struttura del suolo.
Non solo, perchè un pH acido può limitare la fissazione biologica dell'azoto atmosferico da parte dei batteri, e ciò significa che le piante potrebbero avere una minore disponibilità di azoto essenziale, che è un nutriente chiave per la crescita delle piante.
Infine, alcune malattie come la peronospora e l'alternariosi possono prosperare, perchè le piante debilitate da un ambiente acido possono essere più vulnerabili alle infezioni fungine e batteriche.
Cosa succede quando il pH è troppo alto
Abbiamo visto anche come si corregge un terreno alcalino, ma anche in questo caso è essenziale capire cosa accadrebbe se non lo facessimo.
Innanzitutto, alcuni nutrienti come ferro, manganese, zinco e rame possono diventare meno disponibili per le piante; ancora una volta ciò si traduce in ingiallimento o necrosi delle foglie o crescita ridotta, ed anche per quanto riguarda il fosforo presente nel terreno, questo può legarsi a composti insolubili e diventare meno disponibile per le piante, limitandone l'assorbimento.
Il terreno può inoltre diventare più suscettibile all'accumulo di sali come calcio e magnesio, che possono causare problemi di salinità nel terreno, con conseguente stress idrico per le piante e compromissione della loro salute e crescita; alla stessa maniera l'attività microbiologica può essere ridotta, e ciò può influire sulla decomposizione della materia organica, sul ciclo dei nutrienti e sulla struttura del suolo, compromettendo la salute del sistema radicale.
Infine, le piante possono incontrare difficoltà nell'assorbimento di ferro, un micronutriente essenziale; questo può portare a condizioni di clorosi ferrica, dove le foglie sviluppano un colore giallo pallido.
Rivolgiti ad un giardiniere specializzato
Parlando del range di pH che le piante preferiscono, è bene tenere a mente che si tratta di valori generici che possono subire leggere variazioni; inoltre, è importante considerare anche altri fattori come la struttura del terreno, la presenza di nutrienti e l'umidità per ottenere un quadro completo delle esigenze delle piante.
Allo stesso modo, è vero che abbiamo parlato di una serie di test fai-da-te e di misure di correzione del pH, ma è essenziale ricordarsi che queste metodologie non ti garantiscono quei risultati di affidabilità totale che solo un professionista può darti.
Un giardiniere professionale può fornire una consulenza personalizzata basata sulle specifiche esigenze del tuo giardino, identificare le piante più adatte al tuo ambiente, aiutarti a correggere problemi di terreno, proporre soluzioni per il controllo delle erbacce o delle malattie delle piante e offrire consigli per il mantenimento a lungo termine.
Ovviamente bisogna trovare un giardiniere esperto ed in linea con le proprie esigenze e aspettative. Per trovare qualcuno di davvero qualificato, puoi scegliere di rivolgerti Quotalo.it, che è in grado di metterti in contatto con i migliori giardinieri e le migliori realtà di giardinaggio attive sul territorio italiano.