Come si effettua un intervento di bonifica ambientale e come si svolgono le indagini preliminari?

01 Ottobre 2024 - Redazione

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Quali sono le fasi progettuali di una bonifica ambientale e come si svolge la bonifica di siti inquinati

I siti inquinati sono aree terrestri o marine contaminate da sostanze chimiche o materiali nocivi frutto di attività industriali, agricole, domestiche o di incidenti ambientali.

Alcuni segnali possono essere discriminanti, come la presenza di discariche abusive, emissioni sospette di odori o fumi, terreni o acque che appaiono anomali o la vicinanza a impianti industriali o aree ad alto rischio di contaminazione.

Questi siti possono rappresentare un grave rischio per la salute umana e per l'ambiente circostante, ecco perché è necessario contattare uno studio specializzato per valutare il grado di inquinamento quando si ha sospetto o certezza di attività passate o presenti che potrebbero aver compromesso il sito.

Questo condurrà una valutazione completa, comprendente l'analisi del terreno, delle acque sotterranee e delle eventuali strutture presenti, così da determinare la natura e l'entità dell'inquinamento e stabilire se sia necessaria una bonifica, che a sua volta può comportare la rimozione e la corretta gestione dei rifiuti, la decontaminazione del suolo o delle acque o la messa in sicurezza di eventuali strutture pericolose.

 

Come si effettua un intervento di bonifica ambientale e come si svolgono le indagini preliminari?

La bonifica dei siti inquinati è una procedura complessa e richiede una conoscenza approfondita delle normative ambientali, delle tecniche di campionamento e analisi, nonché delle strategie di gestione dei rifiuti.

L'obiettivo ultimo della bonifica è il ripristino dell'area contaminata, eliminando o riducendo i rischi per la salute umana e l'ambiente; comunque, le fasi di cui si compone una bonifica sono molteplici.

Prima di tutto, si parte dalle indagini preliminari, che coinvolgono diverse attività volte a raccogliere informazioni:

  • Viene svolta un'analisi di dati disponibili sul sito, inclusi rapporti storici, mappe e informazioni geologiche;
  • Vengono svolte indagini sul campo per confermare la presenza e l'estensione della contaminazione; queste indagini possono comprendere l'analisi del suolo, delle acque sotterranee, delle acque superficiali e delle strutture presenti;
  • Vengono effettuati prelievi di campioni da diverse profondità e posizioni per determinare i livelli di contaminazione e l'eventuale diffusione nel terreno o nelle acque;
  • I campioni vengono analizzati in laboratorio utilizzando metodi chimici e fisici per identificare le sostanze presenti e la loro concentrazione;
  • I risultati delle analisi vengono confrontati con i criteri di qualità ambientale e le normative vigenti per determinare il grado di contaminazione.

In base ai risultati delle indagini preliminari, viene successivamente sviluppato un piano di bonifica, che può includere diverse strategie come ad esempio la rimozione fisica dei materiali contaminati, la biodegradazione, l'uso di agenti chimici per il trattamento del suolo o delle acque o l'isolamento della zona contaminata mediante vere e proprie barriere fisiche.

Durante l'intervento di bonifica effettivo vengono poi applicate le strategie definite nel piano, che possono comportare:

  • Lo scavo del suolo contaminato;
  • Il trattamento chimico o biologico;
  • L'installazione di sistemi di drenaggio;
  • Altre misure atte a ridurre l'impatto della contaminazione.
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Quali sono le fasi progettuali di una bonifica ambientale e come si svolge la bonifica di siti inquinati

Oltre alle indagini preliminari di cui abbiamo appena parlato, la bonifica ambientale si compone di diverse fasi progettuali, ognuna delle quali svolge un ruolo specifico nel raggiungimento dell'obiettivo finale.

Ad esempio, la caratterizzazione del rischio aiuta a determinare le priorità e a stabilire gli obiettivi, procedendo con:

  • Progettazione del piano di bonifica: questo include la selezione delle tecnologie e delle strategie più appropriate per il tipo di inquinamento presente
  • Attuazione del piano di bonifica: questa fase coinvolge l'implementazione pratica, e può includere l'escavazione ed il trattamento dei suoli contaminati, il pompaggio e il trattamento delle acque sotterranee inquinante, nonché altre tecniche di rimozione o di riduzione delle sostanze inquinanti. Durante questa fase, è importante adottare misure di sicurezza per proteggere i lavoratori e l'ambiente circostante
  • Monitoraggio e verifica: dopo l'attuazione del piano è necessario monitorare il sito per valutare l'efficacia delle misure adottate e verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti; ciò può includere il campionamento e l'analisi dei media ambientali per verificare la diminuzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti, e un monitoraggio a lungo termine necessario per garantire che l'ambiente ripulito rimanga sicuro nel tempo
  • Gestione post-bonifica: dopo aver completato con successo la bonifica è importante stabilire un sistema di gestione a lungo termine per prevenire il ripetersi dell'inquinamento; ciò può includere misure di controllo e monitoraggio continuo, la manutenzione delle infrastrutture di bonifica, nonché l'implementazione di restrizioni o piani di gestione per l'uso futuro del sito.

Le tecnologie utilizzabili comprendono l'escavazione del suolo contaminato e lo smaltimento, utilizzata per rimuovere materiali altamente contaminanti o per eliminare le fonti primarie di inquinamento; gli aspetti negativi sono che può essere costosa e comportare un disturbo significativo del sito.

Si può poi procedere con trattamenti fisico-chimici o trattamenti biologici: i primi mirano a modificare le proprietà chimiche delle sostanze inquinanti o a separarle dai materiali contaminati e possono includere il trattamento termico, come il termodesorbimento o l'incenerimento che distrugge o rimuove gli inquinanti attraverso l'applicazione di calore, la solidificazione/stabilizzazione, l'assorbimento e la separazione per membrane. 

I secondi, i trattamenti biologici, sfruttano organismi viventi come batteri, funghi o piante per degradare o trasformare gli inquinanti in sostanze meno nocive; la bioremediation, o biorisanamento, può svolgersi in situ coi microrganismi stimolati a degradare gli inquinanti direttamente in loco, o ex situ, col suolo o l'acqua contaminati che vengono rimossi e trattati al di fuori del luogo contaminato.

Similmente, la fitoremediation utilizza piante per estrarre, degradare o immobilizzare gli inquinanti presenti nel suolo o nell'acqua.

Possiamo poi citare la tecnologia che prevede l'estrazione ed il trattamento delle acque sotterranee, utilizzata quando le acque sotterranee sono contaminate da sostanze inquinanti e vengono quindi estratte dal sottosuolo e sottoposte a trattamenti come l'assorbimento, l'ossidazione chimica o il filtraggio per rimuovere gli inquinanti prima di poter essere reimmesse nell'ambiente o riutilizzate, e la tecnologia che prevede la creazione di barriere reattive di tipo fisico o chimico al fine di impedire la migrazione degli inquinanti e favorire la loro riduzione; ad esempio, le barriere reattive permeabili utilizzano materiali che possono reagire chimicamente con gli inquinanti, riducendone la concentrazione mentre l'acqua sotterranea fluisce attraverso di esse.

È doveroso poi citare la nascita di tecnologie innovative, che comprendono l'utilizzo di nanoparticelle, enzimi modificati geneticamente o processi di ossidazione avanzata, che sono ancora in fase di studio e sperimentazione ma offrono soluzioni potenzialmente più efficaci, e la possibilità di combinare diverse tecnologie, massimizzando così i risultati della bonifica.

Chiaramente, la scelta dell’uno piuttosto che dell’altro intervento dipende da diversi fattori, perchè alcune tecnologie possono essere più costose o richiedere un maggior tempo di implementazione ma garantire una maggiore efficienza nel raggiungimento degli obiettivi di bonifica.

 

Le linee guida aggiornate sulla valutazione del rischio per quanto riguarda i siti inquinati

Le linee guida del governo italiano in merito alla valutazione del rischio dei siti inquinati forniscono un quadro dettagliato per la gestione, perchè innanzitutto mirano a garantire la protezione della salute umana e dell'ambiente attraverso un'adeguata valutazione e gestione del rischio, stabiliscono fasi e procedure da seguire per condurre una valutazione del rischio accurata e basata su evidenze scientifiche, definiscono i criteri per classificare i siti inquinati in base al grado di rischio potenziale che rappresentano, aiutando così a identificare le priorità per l'azione e la mitigazione del rischio, ma forniscono anche indicazioni dettagliate sulle metodologie da utilizzare per valutare l'impatto dei contaminanti sull'ambiente e sulla salute umana, raccomandano di coinvolgere le parti interessate nel processo decisionale compresi i proprietari del sito, le autorità e le comunità locali, le agenzie ambientali e quelle sanitarie, forniscono suggerimenti su come sviluppare e implementare piani di gestione del rischio che comprendano misure di bonifica e monitoraggio ed infine pongono l'accento sull'importanza di valutare l'efficacia delle azioni di mitigazione adottate e di adattare i piani in base ai risultati ottenuti.

A questo punto facciamo un esempio pratico.

Le linee guida suggeriscono di iniziare con una caratterizzazione preliminare del sito, che comprende la raccolta di informazioni sulle attività passate, l'analisi dei dati storici e l'identificazione delle potenziali fonti di inquinamento e di procedere successivamente con il prelievo e l'analisi di campioni di suolo, acqua e aria per determinare la presenza e i livelli di contaminanti.

Supponiamo quindi che i campioni rivelino l'effettiva presenza di elevate concentrazioni di metalli pesanti, come piombo e mercurio: a questo punto la successiva fase si sostanzia in un'analisi dell'entità delle contaminazioni, l'identificazione delle vie di esposizione umana (ad esempio, ingestione, inalazione o contatto cutaneo) e la stima del potenziale impatto sulla salute.

Utilizzando dati tossicologici e di esposizione, si calcolano gli indici di rischio per determinare se i livelli di contaminazione siano accettabili o meno; in base ai risultati, le linee guida suggeriscono le misure di mitigazione più appropriate per ridurre il rischio.

Nel nostro esempio potrebbe trattarsi di un programma di bonifica che preveda lo scavo e la rimozione del suolo contaminato o l'implementazione di misure di confinamento per evitare l'esposizione umana diretta; successivamente si prevede un piano di monitoraggio che valuti l'efficacia delle azioni di mitigazione adottate nel ridurre i livelli di contaminazione nel tempo.

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Che cos’è il documento di progettazione nella bonifica ambientale?

Si tratta di un importante strumento che fornisce una guida dettagliata per l'intero processo di bonifica e che può essere adattato e aggiornato in itinere in base ai cambiamenti delle circostanze o ai nuovi dati raccolti durante le fasi di indagine e caratterizzazione del sito.

Questo documento contiene informazioni fondamentali per l'implementazione delle misure di bonifica e per il coordinamento delle attività coinvolte, che includono:

  • Descrizione del sito: comprende anche le dimensioni, la localizzazione, l'estensione dell'inquinamento e le caratteristiche del suolo e delle acque sotterranee, informazioni che forniscono il contesto necessario per la progettazione;
  • Obiettivi come la riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti a livelli accettabili o il ripristino dell'ecosistema naturale; essi devono essere chiari, realistici e allineati alle normative ambientali vigenti;
  • Strategie e tecnologie di bonifica scelte tenendo conto delle caratteristiche del sito, degli inquinanti e delle considerazioni economiche e ambientali;
  • Cronoprogramma e budget: vengono specificate le tempistiche per ogni fase del processo e viene fornito un budget stimato per la realizzazione, inclusi i costi delle tecnologie, dei materiali e delle risorse umane coinvolte;
  • Monitoraggio e valutazione: vengono definiti i parametri di monitoraggio, le frequenze di campionamento e le tecniche di analisi per valutare l'andamento nel tempo
  • Gestione dei rischi e sicurezza: vengono identificati i potenziali rischi e le misure di sicurezza da adottare durante la bonifica, al fine di proteggere la salute umana e l'ambiente circostante, con particolare attenzione alle norme di sicurezza per il personale coinvolto e per il corretto smaltimento dei materiali contaminati.
 

Quali sono i costi medi di un progetto di bonifica ambientale e a chi rivolgersi

Per un progetto di bonifica ambientale è consigliabile rivolgersi a diverse figure professionali e autorità competenti come l'agenzia ambientale o ente governativo, spesso responsabile della supervisione e autorizzazione delle attività di bonifica: può fornire informazioni sulle normative vigenti, sulle procedure da seguire e sulle risorse disponibili per finanziare il progetto o studi di consulenza ambientale, che offrono servizi di valutazione dei rischi, di caratterizzazione del sito, di pianificazione e implementazione della bonifica; possono aiutare nella progettazione di soluzioni personalizzate per risolvere specifici problemi

Ma non solo, perchè ci si può rivolgere anche a ingegneri ambientali, che sono specializzati nella progettazione e attuazione di interventi di bonifica e possono sviluppare piani tecnici per la rimozione o il trattamento dei contaminanti presenti nel sito, geologi che possono effettuare indagini del sottosuolo per valutare la presenza e la diffusione dei contaminanti e le cui valutazioni aiutano nella comprensione delle caratteristiche geologiche del sito e nella scelta delle strategie più appropriate, ed avvocati specializzati in questioni ambientali, che possono fornire consulenza legale e assistenza nella gestione delle questioni normative e dei permessi necessari per la bonifica.

I costi invece possono variare notevolmente a seconda di diversi fattori influenzanti come la dimensione del sito, la tipologia e l'entità dei contaminanti, le tecnologie di bonifica necessarie, la presenza di strutture o infrastrutture da rimuovere ed infine le normative locali.

Ad ogni modo, questi costi comprendono le spese per la consulenza professionale, gli studi di caratterizzazione del sito, le attività di bonifica stesse, l'acquisto o l'affitto di attrezzature speciali, la gestione dei rifiuti, i monitoraggi post-bonifica.

Proviamo a ragionare in termini assolutamente generali:

  1. Indagini preliminari e caratterizzazione del sito: i costi possono variare da alcune migliaia a decine di migliaia di euro, a seconda delle dimensioni e della complessità del sito
  2. Pianificazione e progettazione della bonifica: la progettazione e la preparazione dei documenti necessari possono comportare costi che vanno da alcune migliaia a decine di migliaia di euro, a seconda della complessità del progetto
  3. Lavori di bonifica: i costi effettivi per l'esecuzione delle attività di bonifica possono variare considerevolmente a seconda delle tecniche impiegate, della quantità e del tipo di contaminanti presenti e della dimensione del sito; progetti di bonifica complessi possono comportare costi che vanno da decine di migliaia a milioni di euro
  4. Monitoraggio e valutazione post-bonifica: i costi di questa fase possono essere compresi tra alcune migliaia e decine di migliaia di euro, a seconda della durata richiesta.

Andando più nello specifico, riportiamo la stima dei costi delle diverse tecniche di bonifica di sedimenti fluviali e lacuali per un intervento ex sito, elaborata dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale):

Interventi ex situ Costi
Trattamenti termici - incenerimento Da 399 a 610 € al m3
Trattamenti termici - pirolisi Circa 167 € al m3
Trattamenti termici – desorbimento termico Da 23 a 133 €  al m3
Trattamenti chimici – soil/sediment washing Circa 30 € al m3
Trattamenti chimici – chemical extraction Da 156 a 748 € al m3
Trattamenti chimici – solidificazione stabilizzazione Da 54 a 108 € al m3
Trattamenti biologici – reattori bioslurry Da 40 a 80 € al m3
Trattamenti biologici - landfarming Circa 43 € al m3
Trattamenti biologici - phytoremediation Da 14 a 28 € al m3

Si tratta anche in questo caso di stime, per quanto verosimili, perché per ottenere una valutazione accurata è consigliabile consultare esperti del settore, come studi di consulenza ambientale o professionsti relativi ai differenti settori già citati, come quelli che è possibile contattare grazie a Quotalo.it.

Grazie alla nostra piattaforma è infatti possibile mettersi in contatto con le migliori aziende del Paese specializzate in smaltimento di materiali tossici come l'amianto e bonifiche ambientali di vario genere, che potranno fornire un preventivo personalizzato e senza impegno in base alle proprie esigenze specifiche.

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