Quanto si risparmia con il fotovoltaico
29 Novembre 2021 - Redazione
Se gli anni del boom delle installazioni di impianti fotovoltaici sono coincisi con quelli del Conto Energia, ultimamente il mercato si è stabilizzato e a livello normativo si è cercato di favorire i piccoli impianti e la generazione distribuita, bloccando gli incentivi agli impianti a terra: ecco perché è interessante capire quanto si risparmia con l’adozione dei pannelli solari, e che incidenza hanno l’autoconsumo e le detrazioni fiscali sul risparmio conseguito tramite la realizzazione di piccoli impianti domestici basati sullo sfruttamento dell’energia fotovoltaica.
Questo anche perché il guadagno che una famiglia ottiene con il fotovoltaico non è sempre scontato, visto che le variabili in gioco sono molte e il calcolo non è immediato, per cui il fattore più importante consiste nel dimensionare correttamente il sistema in base alle proprie esigenze e consumi.
La prima voce di risparmio quando si adoperano i pannelli solari consiste nell’autoconsumo, cioè nell’impiego immediato dell’energia prodotta, senza che questa venga prelevata dalla rete: ne consegue una sostanziale riduzione della bolletta della luce legata al costo dell'energia, agli oneri di rete, a quelli di sistema e alle tasse (che tuttavia non vengono completamente azzerati).
La seconda è intrinseca al costo degli impianti fotovoltaici, oggi economicamente più accessibili rispetto a prima (una riduzione di un terzo circa rispetto a qualche anno fa): tuttavia, per analizzare il possibile risparmio di un fotovoltaico bisogna valutare, assieme alle componenti dell’impianto (moduli, inverter, connettori, etc., che ammontano a circa il 50% della spesa totale) i costi per l’installazione (progettazione, messa in opera, collaudo, arrivando a circa il 30% della spesa) e quelli per la gestione amministrativa (allacciamento con il distributore e incentivi con il GSE, per una percentuale che ammonta a circa il 20), e in aggiunta considerare parametri essenziali come:
- Potenza dell'impianto
- Qualità degli elementi costitutivi
- Condizioni di realizzo, quali localizzazione geografica, orientamento e inclinazione dei moduli
- Modalità di consumo dell'energia prodotta: maggiore è la quita di energia auto-consumata, maggiore è il risparmio che si ottiene con l’adozione dei pannelli fotovoltaici.
Altri elementi che incidono positivamente sono una lunga durata del sistema (con una media di almeno 20 anni) e una bassa (e tutto sommato economica) manutenzione richiesta.
A questo si aggiungono le agevolazioni previste, come lo scambio sul posto (SSP), gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che consente di immettere in rete il surplus di energia prodotta (in momenti differenti rispetto a quelli di produzione): il “contributo in conto scambio" ammonta a circa 0,15 €/kWh immesso.
A questo si aggiungono le agevolazioni previste, come lo scambio sul posto (SSP), gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che consente di immettere in rete il surplus di energia prodotta (in momenti differenti rispetto a quelli di produzione): il “contributo in conto scambio" ammonta a circa 0,15 €/kWh immesso.
Ipotizziamo ad esempio che una famiglia di 3 persone, che vivono in una casa nel Centro Italia, sia titolare di un contratto di fornitura di 3 kW di potenza, con un consumo annuo di 2700 kWh e una spesa di 521 euro: nel momento in cui si dotasse di un impianto fotovoltaico da 2 kW di picco, con una produzione stimata di circa 2600 kWh all'anno, con pannelli esposti e orientati ottimamente, ne risulterebbe:
Consumo in bolletta kWh/anno | Produzione FV kWh/anno | Spesa in bolletta €/anno | ||
PRIMA | Tariffa D2 Monoraria | 2.7000 | - | 521 |
DOPO | Tariffa D2 Monoraria | 1140 | 1560 | 210 |
Quindi:
Risparmio in bolletta | 311 |
Contributo in conto scambio (GSE) | 156 |
Spesa netta per la luce a fine anno | solo 54€ |
La percentuale di autoconsumo ammonta al 60%, per cui l'energia elettrica che produce l'impianto e che viene istantaneamente consumata dall'abitazione rappresenta la voce di risparmio ottenuta con l’impianto a pannelli solari più consistente, maggiore anche di quello che si ricava immettendo il surplus in rete: questo significa che per risparmiare con il fotovoltaico bisogna “spostare” i propri consumi, ad esempio azionando lavatrice e lavastoviglie nelle ore diurne, quando la corrente viene dal sole.
Lo stesso discorso vale anche per un impianto fotovoltaico con accumulo : infatti, per un impianto fotovoltaico da 3kWp con batteria da 5,5 kWh si spendono circa 13mila euro, cui vanno aggiunte le spese di manutenzione e la sostituzione di batterie e inverter nel corso dei 20 anni di vita garantiti per il sistema, e anche se i costi delle batterie sono ancora alti (ma destinati a diminuire costantemente) il bilancio finale è comunque ottimale, poiché in 8/10 anni si saranno ammortizzate le spese , e da quel momento in poi comincerà il vero risparmio legato all’impiego dei pannelli fotovoltaici, che permetteranno nell’arco di tutto il ventennio di economizzare sull’elettricità per circa 17 mila euro!
Per la stima della produzione di un impianto è possibile collegarsi al sito gestito dalla Commissione Europea, mentre per ottenere un preventivo veloce, gratuito e senza impegno per la realizzazione di un impianto solare domestico il consiglio è di cliccare qui.