Il Reato di ricettazione- Art. 648 del Codice Penale

30 Gennaio 2025 - Redazione

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La ricettazione è un reato disciplinato dall’articolo 648 del Codice Penale e si configura quando un soggetto, al di fuori dei casi di concorso nel reato, acquista, riceve, occulta denaro o beni di provenienza illecita oppure si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare con l’obiettivo di ottenere un profitto ingiusto.

La norma mira a contrastare la circolazione di beni provenienti da reati, impedendone la commercializzazione e proteggendo le vittime.

Questo reato si colloca nell’ambito dei delitti contro il patrimonio e viene considerato un reato autonomo rispetto a quello da cui derivano i beni illeciti.

  Pene previste per la ricettazione

Il Codice Penale prevede per il reato di ricettazione una pena severa, che comprende la reclusione da un minimo di due anni fino a un massimo di otto anni, oltre a una multa compresa tra 516 e 10.329 euro.

Se il fatto è di lieve entità, la pena può essere ridotta.

Tuttavia, l’attenuazione della pena viene valutata caso per caso, considerando l’entità del danno, il valore dei beni ricettati e la condotta dell’imputato.

  Soggetti coinvolti e configurazione del reato

reato di ricettazione

Il reato di ricettazione può essere commesso da chiunque, con l’unica eccezione dell’autore del reato presupposto, ovvero colui che ha commesso il delitto da cui provengono i beni ricettati.

L’utilizzo o occultamento da parte dell’autore del reato principale non viene considerato ricettazione, ma solo una naturale prosecuzione della sua condotta criminosa.

Perché si configuri il reato di ricettazione, è sufficiente che il soggetto abbia anche solo una generica consapevolezza della provenienza illecita del bene, senza che sia necessario dimostrare una certezza assoluta.

  Modalità di realizzazione del reato

La ricettazione può concretizzarsi attraverso diverse condotte. Può consistere nell’acquisto diretto di beni di provenienza illecita, nella ricezione di tali beni, nell’occultamento per impedirne il recupero da parte delle autorità o nell’intermediazione tra venditore e acquirente.

L’intento di procurare un profitto è un elemento essenziale della ricettazione, che distingue questa fattispecie da altre ipotesi di reato come la semplice incauta ricezione di beni sospetti.

  Differenze tra ricettazione e acquisto di cose di dubbia provenienza

L’articolo 712 del Codice Penale disciplina un’ipotesi meno grave rispetto alla ricettazione: l’acquisto di cose di dubbia provenienza. Questo reato si configura quando un soggetto acquista o riceve beni senza averne verificato la legittima provenienza, pur avendo motivi per sospettare che possano derivare da un reato.

A differenza della ricettazione, che prevede pene severe, l’acquisto di cose di dubbia provenienza è punito con una semplice contravvenzione, trattandosi di un illecito meno grave che si basa su una colpa più lieve.

 

Caratteristica Ricettazione (Art. 648 c.p.) Acquisto di cose sospette (Art. 712 c.p.)
Definizione Acquisto, ricezione, occultamento o intermediazione su beni di provenienza illecita con profitto ingiusto. Acquisto o ricezione di beni senza aver verificato la provenienza, ma con motivi di sospetto.
Consapevolezza richiesta Generica consapevolezza della provenienza illecita. Semplice sospetto sulla provenienza del bene.
Pene previste Reclusione da 2 a 8 anni e multa da 516 a 10.329 euro. Contravvenzione con ammenda o arresto fino a 6 mesi.
Perseguibilità D'ufficio, senza necessità di querela. Procedibile solo su denuncia.
Gravità del reato Reato autonomo e grave contro il patrimonio. Illecito di minore entità, basato su negligenza.

 

  Procedibilità e azioni legali

La ricettazione è un reato perseguibile d’ufficio, quindi le autorità giudiziarie possono avviare le indagini senza che sia necessaria una querela da parte della vittima. Il procedimento si svolge presso il Tribunale competente per territorio, in base al luogo in cui è stato commesso il reato.

Per dimostrare la ricettazione, è necessaria una raccolta di prove che dimostri il legame tra il soggetto accusato e i beni di provenienza illecita. Le prove possono includere testimonianze, documentazione di acquisto, perizie sui beni e intercettazioni.

  Possibili difese per l’accusato di ricettazione

Un soggetto accusato di ricettazione può difendersi dimostrando di non essere a conoscenza della provenienza illecita dei beni o contestando le prove dell’accusa.

Un altro elemento di difesa può essere l’assenza dell’elemento soggettivo, ovvero la mancanza di intenzione di ottenere un profitto ingiusto.

In alcuni casi, la strategia difensiva può basarsi sulla richiesta di applicazione della lieve entità del fatto, che consente di ridurre sensibilmente la pena.

  Conclusione

La ricettazione è un reato grave che mira a impedire la diffusione di beni di origine illecita, garantendo la tutela delle vittime di reati come il furto o la truffa.

La sua differenza rispetto all’acquisto di cose sospette risiede nella consapevolezza del soggetto coinvolto e nella gravità della condotta.

Evitare il coinvolgimento in questo reato richiede particolare attenzione nell’acquisto di beni usati o provenienti da canali non ufficiali. Qualsiasi dubbio sulla provenienza di un oggetto deve spingere l’acquirente a richiedere documentazione e garanzie per evitare di incorrere in conseguenze legali.

 

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