Che cos'è il Piano di Sicurezza e Coordinamento: definizione, scopo, obbligatorietà e normativa di riferimento
20 Luglio 2023 - Redazione
Come viene disciplinato il PSC e da quali articoli
Nel 2022 è stato denunciato circa il 26% in più di infortuni sul lavoro rispetto all'anno precedente, di contro al numero di morti che è diminuito di circa l'11%. Secondo le associazioni di categoria, in oltre il 34.7% dei casi la causa di infortunio è attribuibile a scivolamenti, inciampi e cadute, e uno dei luoghi critici per l’incolumità dei lavoratori è rappresentato dai cantieri.
Ecco che dunque il piano di sicurezza e coordinamento, detto anche PSC, diviene uno strumento essenziale per prevenire gli incidenti dei lavoratori dei cantieri edili.
In questo articolo vedremo in quale fase di progetto il PSC va redatto, quali sono gli aspetti che analizza e le misure di prevenzione e protezione che richiede, le differenze e le similitudini con i Piani Operativi di sicurezza (POS), a chi compete la redazione, quali sono le sanzioni previste dalla legge in caso di inosservanze, e diversi altri aspetti la cui conoscenza è essenziale per garantire la sicurezza nei cantieri edili.
- Indice contenuti
- Che cos'è il Piano di Sicurezza e Coordinamento: definizione, scopo, obbligatorietà e normativa di riferimento
- Come viene disciplinato il PSC e da quali articoli
- Quali sono i contenuti minimi del PSC?
- In quale momento deve essere redatto il PSC e in quali casistiche è obbligatorio
- Quando il PSC non deve essere redatto
- Quando va aggiornato e adeguato il PSC
- A chi spetta la redazione del PSC
- Quali sono gli obblighi del datore di lavoro
- Quali sono le sanzioni per non aver redatto il PSC
- Quali sono le differenze col POS (Piano Operativo di Sicurezza)
- Cos'è il piano di sicurezza sostitutivo
- Quali sono i costi medi e le spese da considerare per la sicurezza sul lavoro
- Quali sono i costi medi per la redazione del PSC
Che cos'è il Piano di Sicurezza e Coordinamento: definizione, scopo, obbligatorietà e normativa di riferimento
La definizione di cosa sia il Piano di Sicurezza e Coordinamento è contenuta nell'articolo 100 del D.Lgs 81 2008, che precisa come esso consista in una relazione tecnica e una serie di norme che diventano via via più rigorose in relazione alla complessità dell'opera e al numero di fasi critiche del processo di costruzione.
Lo scopo del PSC è prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nonché stimare i costi necessari per garantire tale prevenzione.
Dunque il piano di sicurezza e coordinamento è un documento fondamentale da allegare al contratto di appalto, che enumera le fasi di lavoro che saranno svolte in cantiere, i rischi legati ai processi e le misure di prevenzione e protezione a salvaguardia dei lavoratori.
Come viene disciplinato il PSC e da quali articoli
Ogni cantiere, temporaneo o mobile, deve avere il suo PSC unico e specifico, i cui contenuti sono frutto di scelte progettuali e organizzative effettuate anche in virtù delle leggi in materia.
Come già accennato è il D.Lgs. 81/08 a normare la questione in esame, definendo i contenuti minimi e la stima dei costi per la messa in sicurezza dello specifico cantiere.
Quali sono i contenuti minimi del PSC?
I contenuti minimi del PSC sono molteplici; innanzitutto è necessaria una descrizione del contesto in cui esiste il cantiere, con ovviamente l’indirizzo preciso, e una breve descrizione dell'opera che specifichi in particolare le scelte che sono state fatte da un punto di vista progettuale, architettonico, strutturale e tecnologico; devono essere presenti i nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza di progetto e di esecuzione, dei datori di lavoro delle imprese e/o dei lavoratori autonomi e l'analisi e la valutazione dei rischi specifici del cantiere e delle lavorazioni che vi vengono svolte, comprese le loro interferenze; il PSC deve poi contenere una lista delle procedure e misure preventive e protettive da adottare, compresi i dispositivi di protezione individuale, ed una accurata pianificazione dei lavori per garantire la sicurezza, l'uso delle attrezzature e dei servizi di protezione collettiva.
Nel documento bisogna poter poi trovare le modalità organizzative per la cooperazione, coordinazione e condivisione delle informazioni reciproche, l’organizzazione prevista in caso di bisogno di ambulanze e autopompe, l’organizzazione in caso di evacuazione degli operai, i contatti utili per il pronto soccorso e i pompieri, la durata prevista del progetto, sia complessiva che delle eventuali sottofasi per progetti di particolare complessità: questo costituisce il cronoprogramma dei lavori, insieme all'indicazione del numero di giornate e uomini necessari per il cantiere.
Infine, è necessario che nel PSC sia presente una stima dei costi della sicurezza.
Devono poi essere incluse le tavole di progetto che riguardano gli aspetti legati alla sicurezza, la planimetria ed una breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno in cui sarà situata l'opera.
In particolare, il PSC analizza alcune caratteristiche interne ed esterne all'area di cantiere che possono comportare rischi, come ad esempio le inee aeree e le condutture sotterranee, i lavori stradali e autostradali con i relativi rischi derivanti dal traffico circostante ed infine la presenza di falde o corsi d'acqua, con pericolo di annegamento.
In relazione all'organizzazione del cantiere e alla sua tipologia, vengono analizzate la modalità di recinzione del cantiere con relativi accessi e segnalazioni, i servizi igienico-assistenziali, la viabilità interna, gli impianti e le reti elettriche, idriche, del gas e di qualsiasi altra forma di energia, gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, la viabilità dei mezzi trasportanti materiali, la disposizione di zone di carico, scarico, deposito, stoccaggio rifiuti e deposito di materiali pericolosi.
Le lavorazioni sono suddivise in fasi e, se necessario per la complessità dell'opera, anche in sottofasi, con l'individuazione dei rischi specifici ad esse collegati.
Tra questi, ci sono:
- Investimento da veicoli in movimento nell'area di cantiere
- Scavi e rischio di seppellimento
- Caduta dall'alto
- Condizioni insalubri dell'aria
- Instabilità di pareti e volte per quanto riguarda i lavori in galleria
- Rischio di incendio o esplosione in relazione a lavorazioni e materiali pericolosi
- Sbalzi eccessivi di temperatura
- Rischio di elettrocuzione
- Rischio rumore
- Uso di sostanze chimiche.
In quale momento deve essere redatto il PSC e in quali casistiche è obbligatorio
Quando un cantiere, pubblico o privato che sia, vede la presenza di più imprese, anche se non contemporaneamente, la redazione del PSC diviene obbligatoria, così come pure nel caso in cui l’azienda appaltatrice sia una sola ma si avvalesse di altre imprese per l’esecuzione.
Il documento va redatto nella fase di progettazione, o comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte per l’appalto; dunque, senza di esso la gara d’appalto non potrebbe svolgersi.
Le imprese esecutrici forniscono copia del PSC e del POS ai rappresentanti per la sicurezza almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori; l’impresa aggiudicataria dei lavori può presentare al coordinatore per l’esecuzione proposte di integrazione al piano ove queste siano opportune per la sicurezza, senza però che ciò giustifichi o comporti modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
L’impresa affidataria ha poi l’onere di trasmettere il piano alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi prima dell’inizio dei lavori.
Si tratta di lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento e ristrutturazione di opere di tipo stradale, ferroviario, idraulico, marittimo, di bonifica o di sistemazione forestale.
Quando il PSC non deve essere redatto
Come già specificato, il documento di cui stiamo parlando va obbligatoriamente redatto quando in un cantiere pubblico o privato intervengono, anche non contemporaneamente, due o più imprese.
Questo significa che il PSC non deve essere redatto quando i lavori vengano eseguiti da un’unica impresa.
Esistono tuttavia anche altre circostanze nelle quali l’obbligatorietà decade, e cioè:
- In caso di emergenza;
- Quando bisogna mettere in atto misure di salvataggio;
- Quando si deve necessariamente garantire un servizio alla popolazione, ad esempio la fornitura di acqua e gas.
Quando va aggiornato e adeguato il PSC
Il piano di sicurezza e coordinamento va aggiornato ogniqualvolta intervengano variazioni in cantiere, come ad esempio modifiche sui contenuti dei lavori, variazioni della tempistica di realizzazione o modifica dei soggetti che eseguono i lavori, ad esempio con l'ingresso di una nuova ditta in cantiere.
L’aggiornamento andrà quindi effettuato riportando la firma del coordinatore dei lavori in fase di esecuzione, la firma di ricevuta, presa visione e accettazione del committente, delle imprese, dei lavoratori autonomi in cantiere; la data di emissione, la verifica eseguita di un’effettiva esigenza di aggiornamento e la verifica della necessità di adeguamento del POS delle imprese.
A chi spetta la redazione del PSC
Il PSC è quindi competenza del Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione o in alcuni casi particolari in fase di esecuzione.
Inoltre, qualora si trattasse di lavori privati esentati dal permesso di costruire e di valore non superiore ai 100.000 € sarà il coordinatore per l’esecuzione dei lavori ad occuparsene, assumendo le veci del coordinatore per la progettazione.
Dopo la redazione del PSC in fase di progettazione, le imprese affidatarie o i lavoratori autonomi passano alla redazione del Piano Operativo di Sicurezza o POS.
Il PSC ha anche l’onere di esaminare le interferenze tra le lavorazioni, pure se attribuibili a lavorazioni diverse della stessa ditta esecutrice o di lavoratori autonomi. La disamina confluisce nel cronoprogramma dei lavori, che è in sostanza un elenco di norme operative il cui obiettivo è di impedire che le lavorazioni in questione possano accavallarsi nel medesimo momento o luogo.
Al coordinatore spetta anche di scegliere procedure e modi di verifica dell’osservazione delle suddette prescrizioni; indicare le misure preventive e protettive e i dispositivi di protezione individuale, nel caso in cui permangano rischi di interferenza; effettuare verifiche periodiche durante i momenti di maggior pericolo dovuto a lavorazioni che interferiscono tra loro; aggiornare conseguentemente il cronoprogramma laddove necessario.
Quali sono gli obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro quindi NON redige il PSC, eppure gli competono altri obblighi, quali:
- Approntare il POS, necessario in OGNI cantiere di lavoro;
- Provvedere a pulire e igienizzare spogliatoi, docce e mense;
- Risolvere eventuali situazioni segnalate dai lavoratori come potenzialmente pericolose;
- Partecipare alla cooperazione e al coordinamento;
- Verificare che le condizioni di sicurezza e l'applicazione delle prescrizioni siano rispettate.
Quali sono le sanzioni per non aver redatto il PSC
Se il PSC non viene redatto quando necessario, il CSP e il CSE (Coordinatore Sicurezza Progettuale e Coordinatore Sicurezza Esecutiva) potrebbero andare incontro all'arresto da 3 a 6 mesi o ad un'ammenda da 3.000 € a 12.000€, in caso di violazione degli art. 91 e 92 d.lgs. 81/08 che stabiliscono gli obblighi di entrambi.
Il committente o il responsabile dei lavori, in caso di violazione dell’art.90 che ne sancisce gli obblighi, potrebbero andare incontro all'arresto da 3 a 6 mesi o ad un'ammenda da 2.500 a 10.000 €; arresto da 2 a 4 mesi ammenda da 1.250 a 5.000 € per la violazione dell’art. 90 punti 6 e 7; sanzione pecuniaria da 1.200 a 6.000 € per la violazione dell’art.101, che stabilisce l’obbligo di trasmissione a tutte le imprese coinvolte in capo al committente o al responsabile dei lavori.
Quali sono le differenze col POS (Piano Operativo di Sicurezza)
Il piano operativo di sicurezza e il piano di sicurezza e di coordinamento come emerso sinora, concernono entrambi la sicurezza sui cantieri ma NON sono la stessa cosa:
POS | PSC |
Redatto dal titolare dell’impresa incaricata a svolgere i lavori | Redatto dal coordinatore per la sicurezza |
Concerne la gestione dei lavori | Descrive le fasi operative che devono affrontare i lavoratori, individuando le situazioni di rischio e le misure preventive e protettive da adottare per contenerle |
Sempre obbligatorio | Obbligatorio solo in caso di cantiere condiviso da più imprese |
Si concentra sulla gestione del cantiere | Individua anche i rischi esterni e non solo quelli legati ai lavori che si svolgono internamente |
Cos'è il Piano di Sicurezza Sostitutivo
Si tratta di quel documento che va compilato in caso di lavori svolti da un’unica ditta, senza altri subaffittuari, e dunque quando la legge non prevede la nomina del Coordinatore per la progettazione.
Il PSS ha le medesime finalità del PSC, e dunque gli stessi contenuti minimi in relazione a lavori da svolgere in cantiere, misure di sicurezza, dispositivi di protezione individuale, figure coinvolte nella gestione della sicurezza eccetera.
Quali sono i costi medi e le spese da considerare per la sicurezza sul lavoro
Vi abbiamo fatto cenno: nel PSC vanno definiti anche i costi per la sicurezza, che debbono includere:
- misure preventive e dispositivi di protezione individuale e collettiva
- impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, gli incendio, i fumi
- procedure di sicurezza specifiche
- eventuali interventi per lo slittamento spazio-temporale delle lavorazioni onde evitare il più possibile che interferiscano
- modalità di utilizzo di attrezzature, infrastrutture, mezzi di impiego comune.
Quali sono i costi medi per la redazione del PSC
I prezzi che indichiamo sono frutto di medie e stime:
Redazione POS | Da | A |
Per lavori fino a 3.000 € | 175 € | 350 € |
Per lavori fino a 40.000 € | 500 € | 950 € |
Per lavori stimati maggiori a 250.000 € | 900 € | 1.700 € |
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