Reverse charge: quando e come si può applicare il regime di inversione contabile dell’Iva
08 Gennaio 2024 - Redazione
Reverse charge: tutto sul regime di inversione contabile dell’iva
Il reverse charge o inversione contabile dell’IVA è un metodo per poter applicare l’IVA non sul cedente, come normalmente avviene, ma sul destinatario della cessione del bene oppure della prestazione di un servizio.
In altri termini il cessionario o chi presta servizi deve emettere un’autofattura e pagare direttamente l’IVA al posto del fornitore: lo scopo del reverse charge è quello di ridurre il rischio di evasione fiscale, così come stabilito dal DPR n. 633/1972.
Il venditore emette pertanto una fattura senza addebitare l’IVA, mentre l’acquirente è tenuto ad annotare l’operazione sia nel registro acquisti come fattura di acquisto che in quello di vendita come fattura emessa.
- Indice contenuti
- Cosa si intende con reverse charge o inversione contabile
- Reverse charge per impianti installati negli edifici
- Reverse charge per manutenzione e riparazione degli impianti
- Quali sono i requisiti soggettivi ed oggettivi per l'applicazione del reverse charge
- Altri ambiti applicativi del Reverse charge negli impianti
- Reverse charge e installazione di impianti fotovoltaici
- Qual è lo scopo del reverse charge
- Reverse charge, quando e come si applica
- Reverse charge su un regime forfettario
- Perchè è utile contattare un notaio per avere chiarimenti circa il reverse charge
Cosa si intende con reverse charge o inversione contabile
Per reverse charge si intende una imposta di valore aggiunto indiretta. In sostanza l’inversione contabile è un’imposta che viene trasferita dal contribuente direttamente all’erario in maniera tale da evitare che vengano messi in atto dei meccanismi fraudolenti.
In altri termini si tratta di un sistema che permette di tracciare tutte le operazioni commerciali tale per cui il debitore dell’IVA non è il soggetto che emette la fattura bensì il cessionario o committente che ha l’obbligo di registrare il documento comprensivo di IVA tanto nel registro degli acquisti quanto in quello delle vendite.
Il reverse charge può essere sia interno nel caso di servizi identificati dall’articolo 17 del DPR 633/1972 che esterno o comunitario per tutte le operazioni tra soggetto passivo in Italia e soggetto passivo in un altro paese UE.
Reverse charge per impianti installati negli edifici
La legge n. 190/2014 alla lettera a ter del DPR 633/1972 stabilisce che il meccanismo di reverse charge può essere applicato su alcuni servizi di lavori edili. L’applicazione dell’inversione contabile richiede però che ci siano dei criteri oggettivi precisi riportati nella tabella di codice ATECO.
Nello specifico questo tipo di operazione deve essere quantificabile come prestazione per l’installazione di impianti negli edifici. Nella fattura per l’installazione di tutti i tipi di servizi quali impianti di riscaldamento, condizionatori o servizi igienico-sanitari è necessario usare un codice di operazione.
Nel caso in cui un unico contratto racchiuda più prestazioni miste è necessario scomporre le varie operazioni come stabilito dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 14/E/2015.
Reverse charge per manutenzione e riparazione degli impianti
La Circolare 14/E/2015 ha introdotto nel reverse charge di cui all’ articolo 17 del DPR 633/1972 anche le prestazioni di manutenzione e riparazione degli impianti relativi all’edificio stabilendo che i costi di riparazione e manutenzione debbano rientrare nelle tipologie proposte dall’OIC 16.
L’Agenzia delle Entrate stabilisce inoltre che rientrano nel meccanismo di inversione contabile sia la manutenzione ordinaria che quella straordinaria in base all’articolo 3 lettere a, b del DPR 380/2001 che corrispondono ai codici ATECO della circolare 14/2015.
Quali sono i requisiti soggettivi ed oggettivi per l'applicazione del reverse charge
Per poter effettuare un’operazione di reverse charge è necessario il rispetto di specifici requisiti sia oggettivi che soggettivi: per quanto riguarda i requisiti oggettivi è necessario che l’operazione consista non nella cessione dei beni bensì in una prestazione di servizio.
Da un punto di vista soggettivo è invece necessario che il prestatore sia un soggetto passivo IVA che acquisti beni o servizi da soggetti non residenti in Italia. I soggetti interessati all’inversione contabile possono quindi essere le imprese appaltatrici, quelle subappaltatrici e quelle affidatarie.
Altri ambiti applicativi del Reverse charge negli impianti
Il reverse charge nasce con l’articolo 74 del DPR 633/1972 al quale sono state apportate varie modifiche nel corso degli anni; inizialmente veniva applicato nell’ambito della cessione dei rottami, degli avanzi di carta da macero, gomma, plastica, legno e materiali ferrosi.
Successivamente è stato applicato anche nelle operazioni di cessione di oro da investimento di prodotti semilavorati di oro 325.
L’ulteriore modifica dell’articolo 17 DPR 633/1972 ha esteso l’inversione contabile anche alle prestazioni di servizi come installazione di impianti, ristrutturazione e costruzione di immobili, impianti elettrici e telefonici, cessione di fabbricati, tablet, pc, o anche trasferimenti o cessioni di gas o energia ad un soggetto passivo.
Reverse charge e installazione di impianti fotovoltaici
La circolare 37/E/2015 stabilisce che l'installazione di impianti fotovoltaici rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 17 del DPR 633/1972. Nello specifico il reverse charge è applicabile ad impianti integrati o semi-integrati all’edificio o ai cosiddetti impianti a terra posizionati all’esterno dell’edificio.
Per l’inversione contabile dell’IVA dell’installazione di un fotovoltaico, il cessionario deve integrare l’imposta sulla fattura-ricevuta e deve inserire quest’ultima sia nel registro di acquisto che di vendita.
Qual è lo scopo del reverse charge
Il reverse charge è quindi un meccanismo di inversione contabile dell’IVA il cui scopo è quello di debellare l'evasione fiscale e di impedire le frodi.
In altri termini, con il reverse charge l’imposta non viene applicata al cedente ma al cessionario e ciò comporta che il prestatore di un servizio o il fornitore di un bene non sono tenuti ad addebitare l’IVA in fattura perché il destinatario del bene o del servizio va ad integrare l’aliquota IVA dell’operazione alla fattura ricevuta.
La fattura così integrata va registrata nel registro degli acquisti e in quello delle fatture miste; in questo modo si impedisce così la detrazione IVA sugli acquisti in quanto l’acquirente non può detrarre l’IVA se non c’è stato un versamento da parte del fornitore.
Reverse charge, quando e come si applica
Con la Legge di Bilancio 2023 l’acquirente è tenuto a pagare l’imposta del fornitore.
In pratica il cedente deve emettere una fattura con codice TD01, TD02 oppure TD04 ed indicare l’inversione contabile.
Il soggetto ricevente deve integrare la fattura con l’imposta utilizzando il documento ad uso interno TD16 in maniera tale da poter annotare nei registri di vendita e di acquisto.
Questo documento deve contenere i dati di chi ha emesso la fattura, i dati di chi ha ricevuto e integrato la fattura, la data di ricevimento, il numero di fattura e l'imponibile calcolato dal cessionario entro 15 giorni dalla data di ricezione al SDI tramite un sistema di interscambio.
Reverse charge su un regime forfettario
Il reverse charge può essere utilizzato anche dai soggetti con partita IVA che operano in regime forfettario nel caso in cui ricevano servizi da fornitori residenti in paesi comunitari o extracomunitari.
Nello specifico, per il soggetto che appartiene ad uno Stato comunitario o extracomunitario si applicano le disposizioni previste dall’articolo 7 del DPR 633/1972 se la soglia di acquisti non supera i 10.000,00 euro. In tal caso il fornitore estero emette una fattura con l’IVA del proprio paese.
Nel caso in cui la soglia di acquisto superi i 10.000,00 euro l'operazione viene considerata come un acquisto intracomunitario e la fattura ricevuta dovrà essere integrata con l’aliquota. Il versamento dovrà essere effettuato entro il 16 del mese successivo a quello di emissione con modello F24.
Perchè è utile contattare un notaio per avere chiarimenti circa il reverse charge
Quando bisogna effettuare una cessione di fabbricati o parte di essi tra due soggetti passivi IVA di imposta, è necessario rivolgersi ad un notaio che applichi il reverse charge su richiesta delle parti.
Quotalo.it è una piattaforma interamente made in italy mette a disposizione dei propri utenti un’ampia scelta di professionisti.
Nel momento in cui si desidera inoltrare una richiesta di consulenza con un notaio esperto, sarà sufficiente compilare una richiesta online con i propri dati e l’indicazione delle ragioni della richiesta per poter essere contattati. Il professionista fisserà un appuntamento gratuito per un colloquio conoscitivo durante il quale darà tutte le informazioni sulle modalità e sui costi delle procedure legali, così come previste dal DPR 633/1972.