Il certificato di agibilità: cos'è e come ottenerlo
03 Dicembre 2015 - Redazione
Sei proprietario di un immobile e stai valutando la possibilità di un ampliamento o di una sopraelevazione? Non dimenticare che, entro 15 giorni dall'ultimazione dei lavori, sei obbligato ad inoltrare al Comune nel quale è localizzato l’immobile la richiesta per ottenere un certificato di agibilità.
La legge infatti prescrive una serie di requisiti per la sicurezza, l’igiene, e la salubrità di un immobile e dei suoi impianti, e il certificato di agibilità è proprio il documento che comprova la sussistenza di questi requisiti. Esso è essenziale non solo in caso di ampliamenti, come detto, ma anche di nuove costruzioni (che siano eseguite da singoli, oppure da aziende edili) oppure in qualsiasi atto di vendita, fitto, donazione o cambio di destinazione d’uso, per essere certi dell’idoneità dell’immobile ad essere abitato (tant’è che un tempo si parlava proprio di certificato di abitabilità per le civili abitazioni, e di agibilità per i locali ad uso commerciale; i termini sono stati poi unificati in quanto la documentazione da prodursi era sostanzialmente la stessa per entrambe le categorie).
Ricorda inoltre, come detto, che si tratta di un obbligo, e infatti, la mancata richiesta entro i termini stabiliti per legge, potrebbe costarti un’ammenda da settantasette a quattrocentosessantaquattro euro.
Sappi che la domanda va inviata allo Sportello Unico dell'Edilizia del Comune, con allegata la ricevuta della richiesta di accatastamento; la dichiarazione della conformità dei lavori eseguiti, insieme a quella dell’azienda installatrice degli impianti che certifica che questi rispondano ai requisiti previsti. A questi documenti di base bisogna aggiungere un certificato antisismico nel caso in cui siano stati realizzati interventi strutturali e, per i costruttori, la dichiarazione del rispetto della normativa vigente in materia di superamento delle barriere architettoniche.
Tuttavia, si tratta di documentazione generale, in quanto le diverse amministrazioni locali potrebbero chiedere, per il certificato di agibilità, ulteriori incartamenti.
Una volta presentata la domanda, dovrai attendere trenta giorni (al massimo), intervallo di tempo nel quale la pubblica amministrazione provvederà a esaminare la sussistenza dei criteri previsti e dichiarati, e anche, laddove lo ritenesse necessario, a richiederti di presentare della documentazione integrativa (dopodiché avrà ulteriori trenta giorni per esaminarla). Nel caso tutto taccia, dopo trenta giorni, potrai ritenere che il procedimento abbia avuto esito positivo.
Tuttavia, è bene che tu sappia che con un decreto legge del 2013 si è stabilito come sia sufficiente un'autocertificazione di un tecnico o del Direttore dei Lavori per conseguire il certificato di agibilità. La documentazione prevista rimane la stessa di quella già elencata in precedenza (fermo restando che anche in questo caso interviene la discrezionalità delle varie amministrazioni locali, per cui è possibile che questi incartamenti vadano ulteriormente incrementati).
Una precisazione
Cosa accadrebbe in caso di mancanza di certificato di agibilità?
Nel caso in cui tu acquistassi un immobile, concludendo un accordo col venditore, col quale lo esoneri da qualsiasi obbligo o responsabilità in merito all’assenza della documentazione suddetta, la vendita può essere finalizzata senza alcun problema (anche perché, in buona sostanza, il certificato di agibilità è un documento che salvaguarda te come singolo, ma non svolge alcuna funzione urbanistica pubblica).
Nel caso in cui, invece, tu non abbia siglato alcun tipo di accordo, oggigiorno si è abbandonata la posizione giurisprudenziale iniziale che riteneva nulla la vendita dell’immobile per illiceità dell'oggetto, sostenendo invece l’atto come perfettamente valido.