Il risarcimento danno biologico: come si calcola ?

17 Dicembre 2024 - Redazione

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La definizione di danno biologico non è univoca, ci basti sapere comunque, che una lesione, sia essa psichica o fisica, tale da compromettere in maniera permanente o temporanea le ordinarie attività del soggetto può considerarsi Danno Biologico e pertanto legalmente risarcibile, in quanto danneggia il diritto all’integrità fisica, che è riconosciuto dalla Costituzione. 
 
Si ha danno biologico quando la salute della persona è lesa causando un’invalidità che comporti una riduzione della sua qualità di vita, come accade a seguito di un incidente stradale. L' Art. 2043 del Codice Civile obbliga al risarcimento chi abbia commesso un atto doloso o colposo che arrechi un danno ingiusto.
 
Il risarcimento per danno biologico si applica anche nell’ambito del diritto del lavoro, qualora il datore non abbia provveduto ad adottare tutte le precauzioni per tutelare la salute del dipendente.
 
 
Come si calcola il risarcimento?
 
Ai fini del calcolo del risarcimento vanno considerati alcuni parametri per la menomazione fisica.
  • Gravità del danno: Maggiore è la gravità, maggiore sarà l'importo del risarcimento.
  • Età della vittima: Più giovane è la vittima, più lungo sarà il periodo in cui subisce la menomazione e, quindi, l'indennizzo potrebbe essere maggiore.
  • Prove documentali: La documentazione medica e le prove di danni economici (come fatture per le cure) sono essenziali per il calcolo del risarcimento.
  • Durata della lesione: La durata e la permanenza del danno influenzano il calcolo del risarcimento, in particolare per danni permanenti.

In generale, il risarcimento viene calcolato tenendo conto della tipologia del danno, della gravità e degli impatti sulla vita del danneggiato, con un'accurata valutazione da parte di esperti e, se necessario, della decisione di un tribunale.

 
 
Invalidità temporanea e permanente
 
L’invalidità può essere temporanea o permanente e solitamente per l’invalidità temporanea è previsto un importo per ogni giorno, in ragione della gravità, quindi un importo maggiore per i giorni in cui la limitazione è maggiore, con percentuale decrescente proporzionale al miglioramento dello stato di salute.
 
Per l’invalidità permanente sarà dovuta una somma in base all’età per ogni punto d’invalidità. Nel caso di più menomazioni, danno composito, la valutazione non è la sommatoria delle singole invalidità, dovrà essere svolta una stima del danno nel suo insieme, in riferimento alla perdita complessiva della funzionalità.
 
Per una maggiore correttezza della prassi, sono state elaborate tabelle riassuntive.
 
L’indennizzo è indipendente dal reddito, in quanto è inerente al danno subito dalla persona e non dal suo patrimonio. Esso è crescente in base alla gravità della menomazione e variabile secondo l’età. Il risarcimento è dovuto anche quando si tratti di danno biologico lieve, inferiore a 9 punti d’invalidità permanente ed in questo caso si parla di lesioni micropermanenti. 
 
 
Danno emergente e lucro cessante
 
Nel calcolo dell’indennizzo va valutato l’eventuale danno patrimoniale subito a seguito del danno biologico, due sono gli aspetti da valutare: danno emergente e lucro cessante.
 
Per danno emergente s’intende la riduzione patrimoniale subita dal danneggiato, come le spese mediche o per la riabilitazione (di queste va presentata la regolare documentazione).
 
Per lucro cessante si definisce il mancato guadagno che il danneggiato subisce, anche per la temporanea inabilità come in presenza di una frattura e conseguente immobilizzazione. In generale, quando l’invalidità permanente sia superiore al 19%, si ritiene che comporti una riduzione di capacità reddituale. 
 
L’indennizzo per lucro cessante non è automatico, ma vengono svolte valutazioni di caso in caso, perché sono situazioni soggettive che determinano il suo valore, ( ad esempio il tipo di lavoro svolto, quanto incida la menomazione nella capacità lavorativa) e in aggiunta possono influenzare anche fattori di contesto ambientale.
 
 
Danno morale
 
Nel calcolo del risarcimento si tiene conto anche del danno morale, cioè l’offesa al valore universale della persona umana, così secondo la Costituzione Europea. In Italia prevale, tuttavia, il riconoscimento del danno morale soggettivo, causato da un reato. 
 
Dal breve profilo tracciato si comprende di quanto sia importante sapersi muovere con esperienza per ottenere il giusto indennizzo, pure in presenza di una tabella dettagliata con i coefficienti per l’assegnazione di punteggi relativi alla menomazione, sono molti i fattori soggettivi connessi al danno biologico che possono essere rilevanti al fine di ottenere il giusto risarcimento.
 
  Tabella Tipologia di Danno

Tipologia di Danno Descrizione Calcolo
Invalidità temporanea Menomazione fisica o psichica temporanea Importo giornaliero proporzionale alla gravità
Invalidità permanente Riduzione definitiva della funzionalità Somma basata su età e punti di invalidità
Danno emergente Costi sostenuti per spese mediche o riabilitazione Documentazione delle spese effettuate
Lucro cessante Perdita di guadagno causata dall’inabilità Valutazione caso per caso
Danno morale Offesa alla persona umana Riconoscimento in caso di reato
 
 
L'importanza dell'assistenza legale
Il danno biologico è una lesione, fisica o psichica, che compromette temporaneamente o permanentemente le attività quotidiane di una persona, riducendone la qualità di vita. È un diritto risarcibile riconosciuto dalla Costituzione italiana e tutelato dall’art. 2043 del Codice Civile, che impone l'obbligo di risarcire i danni causati da atti dolosi o colposi.
 
Nei casi in cui si intenda chiedere un risarcimento per i danni subiti è sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato che saprà tutelarvi nel migliore modi fornendo la consulenza necessaria alla vostra pratica.
 
 
 

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