Sistemi antintrusione: pregi e difetti
18 Marzo 2016 - Redazione
Gli organi di comando dei sistemi antintrusione consentono l’attivazione e disattivazione del sistema, il sezionamento in più zone delle aree da controllare, il tipo di avvisatori da utilizzare. Questi comandi vengono impartiti attraverso tastiere, radiocomandi, telefoni e Internet. I sensori utilizzati in questi sistemi antintrusione possono essere perimetrali oppure volumetrici: I primi vengono posti su porte e finestre e segnalano il loro attraversamento indesiderato, i secondi rilevano i movimenti all’interno degli ambienti. Gli avvisatori possono essere ottici o acustici (una sirena o un messaggio audio registrato) e possono inviare segnali di allarme attraverso reti telefoniche e/o Internet.
Attenzione ovviamente alla presenza di una batteria che sopperisca all'eventuale mancanza di alimentazione dalla fornitura elettrica oppure ad un abbassamento di tensione dell’impianto elettrico dell’appartamento.
I sistemi antintrusione possono poi essere connessi con gli impianti domotici prevedendo, ad esempio, che oltre all’allarme, si accenda o spenga l'illuminazione, che si disattivi l'energia elettrica, che si blocchino porte, finestre e cancelli. Tuttavia, un sistema misto non permette agli installatori di rilasciare un certificato di corretta installazione secondo la regola dell'arte non essendo le funzioni domotiche progettate e collaudate per le finalità di sicurezza, così come invece accade per il sistema antintrusione, e questo significa mancanza di le garanzie per l'utente (sia dal punto di vista tecnico che commerciale).
Indipendentemente dal prodotto che si sia scelto, due atteggiamenti possono rivelarsi fondamentali per la sicurezza di casa propria: affidarsi a ditte e/o tecnici specializzati e manutenere correttamente i sistemi antintrusione.