Collaudo statico in sanatoria: come, quando e perché prevederlo

13 Novembre 2024 - Redazione

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Collaudo statico in sanatoria: come, quando e perché prevederlo

Quando si costruisce un edificio per essere considerato agibile e abitabile è necessario che sia stato sottoposto a un collaudo statico.

Il collaudo statico in sanatoria, come suggerisce il nome stesso, è una procedura tecnica e amministrativa volta a sanare l’assenza del collaudo statico ordinario.

Il collaudo statico ordinario, infatti, viene eseguito durante o subito dopo la costruzione di un edificio, mentre quello in sanatoria interviene a posteriori andando a regolarizzare le situazioni di irregolarità edilizia certificando che quell’immobile rispetta le normative di sicurezza.

 

A cosa serve il collaudo statico in sanatoria

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Scopo del collaudo statico in sanatoria è quello di assicurare che l’edificio sul quale viene eseguito sia sicuro, quindi agibile e abitabile a fini residenziali o commerciali.

È una procedura che si rende necessaria quando le strutture esistenti al momento della loro costruzione non hanno previsto questo adempimento obbligatorio.

Il ricorso al collaudo statico in sanatoria si rende necessario anche quando vengono effettuate modifiche strutturali all’edificio senza autorizzazione o relativo collaudo o quando, a seguito di una compravendita, il nuovo proprietario dell’immobile desideri regolarizzare la situazione strutturale.

 

La normativa di riferimento

Dal punto di vista normativo nel nostro Paese il collaudo statico in sanatoria è disciplinato dalla Legge 1086/1971 (Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica), il Testo Unico dell’Edilizia (DRP 380/2001) e le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC).

In modo particolare le NTC prevedono che tutte le opere di ingegneria civile siano sottoposte a una serie di adempimenti.

Questi prevedono il controllo sull’utilizzo dei materiali previsti dalla legge, l’ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive, l’esame dei certificati delle prove sui materiali, l’esame dei certificati sui controlli in stabilimento e nel ciclo produttivo, il controllo dei verbali delle eventuali prove di carico, l’esame del progetto dell’opera, l’esame delle indagini effettuati durante la progettazione e la costruzione e l’esame della relazione del Direttore dei lavori.

La presenza del collaudo statico è fondamentale per garantire la sicurezza degli edifici. L'assenza di un collaudo statico in sanatoria può comportare gravi conseguenze legali e amministrative, come sanzioni, demolizioni o l'impossibilità di vendere o affittare l'immobile, così come il non poter usufruire di agevolazioni o autorizzazioni per l’esecuzione di successivi interventi di ristrutturazione.

L’ente comunale di riferimento, infatti, può rifiutarsi di concedere autorizzazioni per alcuni lavori in assenza di un collaudo statico valido. Senza sottovalutare, ed è forse l’aspetto più importante, che l’assenza di un collaudo statico può rappresentare un rischio per la vita degli occupanti.

 

Il processo di collaudo statico in sanatoria

Il collaudo statico in sanatoria parte dalla valutazione preliminare che l’architetto o l’ingegnere incaricato effettua sull’edificio valutando la situazione e identificando eventuali difformità.

Si procede quindi con la raccolta della documentazione tecnica esistente (progetti, relazioni tecniche, certificati e permessi) con la quale procedere poi con l’analisi strutturale che viene condotta mediante prove e test sulle strutture (travi, solai, tettoie, murature portanti, travi, eccetera) e prevedendo anche simulazioni di carico.

Viene quindi redatta la relazione tecnica con i risultati delle verifiche effettuate e le eventuali criticità riscontrate. Nel caso in cui ci fossero delle anomalie viene depositato un progetto con l’indicazione delle opere da sanare, in caso contrario si predispone un certificato di rispondenza con il successivo certificato di collaudo.

È importante ricordare come l’utilizzo delle costruzioni prima del rilascio del collaudo statico è punito con l’arreso fino a un mese o con l’ammenda fino a 1032€.

Il certificato di collaudo attesta che l’opera e le strutture portanti sono state realizzate in conformità a quanto previsto nel progetto, siano state costruite a regola d’arte con l’utilizzo di materia idonei, i sovraccarichi di progetto sono conformi all’utilizzo che è stato previsto per quell’edificio e che nel corso delle visite di collaudo non sono emerse manchevolezze che possono compromettere la stabilità o l’utilizzo.

Di grande importanza per il processo di collaudo statico in sanatoria si rivelano l’ingegnere o l’architetto che segue la pratica.

Su di loro cade la responsabilità di garantire che le verifiche e i controlli siano stati effettuati con le normative vigenti e che l’edificio sia sicuro per essere utilizzato e, quindi, considerato agibile e abitabile.

 

I documenti necessari

Per avviare il processo di collaudo statico in sanatoria l’immobile deve aver superato il collaudo statico, quindi essere costruito in conformità con i criteri di sicurezza strutturale, non prevedere danni strutturali significativi e prevedere il rispetto delle norme sismiche.

Documentazione necessaria per il collaudo statico in sanatoria
Progetti originali (e le eventuali varianti)
Relazioni tecniche
Certificati di conformità dei materiali utilizzati
Autorizzazioni
Permessi edilizi
Eventuale idoneità sismica
 

I vantaggi

Oltre a essere un obbligo di legge sottoporre un immobile al collaudo statico in sanatoria garantisce diversi vantaggi. Innanzitutto la possibilità di regolarizzare anomalie e situazioni di irregolarità edilizia tali da evitare sanzioni e conseguenze legali (anche penali) di non lieve entità.

C’è poi il vantaggio di aumentare il valore dell’immobile che, se sprovvisto del collaudo statico, perde molto del suo valore commerciale anche per l’impossibilità di cederlo in locazione.

Uno dei principali vantaggi è poi la tranquillità derivante dalla sicurezza strutturale dell’edificio che può essere utilizzato da tutti gli occupanti senza il timore di crolli, cedimenti o problemi strutturali di qualsiasi natura.

 

Sfide e complessità

Il ricorso al collaudo statico in sanatoria non è sempre un procedimento lineare e semplice. Questo perché le ragioni per cui un edificio non è stato sottoposto al collaudo statico ordinario sono spesso legate all’assenza dei requisiti previsti dalla legge.

Regolarizzare tali anomali, soprattutto a distanza di tanti anni quando possono essere sopraggiunti anche altri problemi, può rappresentare una criticità, sia di natura prettamente tecnica che economica.

Quando si entra in possesso di un immobile sprovvisto di questo importante requisito può rivelarsi necessario sostenere delle spese non indifferenti, con anche l’attesa di tempi particolarmente lunghi, per riuscire a metterlo in regola.

Per superare al meglio queste sfide e complessità è fondamentale, innanzitutto, avvalersi della consulenza di un ingegnere o di un architetto. Solo le competenze professionali possono orientare nella valutazione di quali scelte intraprendere.

Vanno quindi pianificate attentamente tutte le fasi di collaudo e raccolta della documentazione e verificare quali sono le normative locali e fare riferimento all’ufficio competenze segnalando la situazione così da evitare problemi di natura burocratica.

 

Conclusione

La sicurezza è un valore e un requisito troppo importante per essere trascurato. Il ricorso al collaudo statico in sanatoria è un passaggio essenziale per la sicurezza e la regolarità degli edifici esistenti. Se hai bisogno di un professionista che si occupi delle valutazioni e della redazione dei relativi documenti utilizza il nostro servizio di ricerca per metterti in contatto con i principali e più qualificati professionisti della tua zona.

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