Superbonus 65%: cosa è cambiato per il 2025?
19 Novembre 2024 - Redazione
Quali sono i soggetti che possono usufruire del superbonus
Il Superbonus ha rappresentato, sin dal suo varo, una delle misure più ampie e innovative che il settore edile ricordasse volto all’incentivazione dell’ammodernamento e ristrutturazione degli edifici.
Nella sua accezione iniziale il SuperBonus consisteva in una detrazione fiscale del 110% delle spese sostenute per tali interventi, in particolare quelli di efficientamento energetico, applicato però solo al passaggio ad almeno due classi energetiche superiori, ed al rafforzamento statico per diminuire la probabilità di crolli in caso di terremoto.
Nel 2023, però, si sono registrate importanti novità in senso, purtroppo, restrittivo: si è infatti assistito ad un passaggio della percentuale del Superbonus dal 110% al 90%, con un sistema a scalare che per il 2024 ha previsto un ulteriore calo al 70%. Nel 2025, il Superbonus subirà un ulteriore calo, passando dal 70% al 65% per le spese sostenute.
Approfondiamo dunque il tema del Superbonus 2025, scopriamo che cos'è e come funziona e concentriamoci in particolare su caratteristiche e novità introdotte dagli ultimi strumenti legislativi.
- Indice contenuti
- Superbonus 70%: cosa è cambiato negli anni?
- Quali sono i soggetti che possono usufruire del superbonus
- Quali interventi comprende il superbonus
- Quali sono i requisiti per ottenerlo
- Conclusioni
Superbonus 65%: cosa è cambiato negli anni?
Inaugurato il 1° luglio 2020, il Superbonus ha sin da subito palesato questioni e difficoltà nell’applicazione che hanno perciò motivato una serie di interventi “correttivi” mirati a rendere la misura più sostenibile per l’economia statale da un lato, ed evitare brogli e truffe relativi alla cessione dall'altro.
Tra le modifiche più recenti e rilevanti troviamo proprio la soppressione delle due opzioni prima previste, ovvero la cessione del credito e lo sconto in fattura, per cui la detrazione in fase di dichiarazione dei redditi resta come unica possibilità, fatte salve alcune eccezioni che a breve vedremo.
In definitiva, le novità sul Superbonus a cui si è assistito nel 2023 riguardavano:
- La riduzione della detrazione dal 110 % a 90 % a partire dal 1° gennaio 2023 per la maggior parte dei casi e dei soggetti ammessi all’incentivo; e l'ulteriore calo nel 2024, dal 90% al 70%
- La proroga dello stop dal 31 marzo al 30 settembre 2023 per le villette, ma solo se alla data del 30 settembre 2022 sia stato già effettuato il 30% dei lavori progettati;
- Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura dal 17 febbraio 2023 non solo per il Superbonus, ma anche per sismabonus, ecobonus, bonus facciate, impianti fotovoltaici, bonus ristrutturazione, bonus tende da sole, restando valido solo per il bonus barriere architettoniche
- L’aumento da 4 possibili cessioni del credito a 5, a patto che gli interventi siano iniziati prima del 17 febbraio 2023. Questo significa che una prima cessione tra tutti i soggetti sarà libera, poi seguiranno massimo 3 (e non più 2) passaggi verso soggetti “ad hoc” come banche, finanziarie o assicurazioni, e in ultimo le banche avranno la possibilità di cessione del credito ai correntisti con p.IVA
- La possibilità di accedere a finanziamenti a garanzia pubblica, a breve termine, per tutte quelle imprese che lavorano col Superbonus e hanno problemi di liquidità perché attendono di incassare un credito.
E per il 2025?
Innanzitutto nel 2025 il Superbonus si abbasserà al 65%, validità fino al 31 dicembre 2025.
Quali sono i soggetti che possono usufruire del superbonus
A partire dal 1° Gennaio 2025 quindi, nella lista di chi può usufruire del Suprebonus, rientrano solo ed esclusivamente i condomini.
Potranno beneficiare del Superbonus 65%, condomini e persone fisiche non coinvolte in attività di impresa, arte o professione, sono agevolati gli interventi realizzati su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se interamente di proprietà di un unico soggetto o in comproprietà tra più persone fisiche.
Rientrano inoltre gli interventi effettuati da persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o edificio, così come quelli su edifici sottoposti a demolizione e successiva ricostruzione.
Lo stesso discorso può essere applicato anche dagli interventi effettuati dalle Onlus.
Quali interventi comprende il superbonus
Gli obiettivi del Superbonus sono sempre stati principalmente, due: l'efficientamento energetico col miglioramento di almeno due classi energetiche ed il consolidamento statico o riduzione del rischio sismico.
A tale scopo, dovrebbero restare agevolabili anche per l'anno 2024 gli interventi principali, detti anche trainanti, quali:
- Isolamento termico degli involucri;
- Sostituzione della climatizzazione invernale in condominio
- Interventi antisismici.
Solo in seguito a questi interventi primari poi, erano e dovrebbero restare ammissibili anche quelli aggiuntivi, o trainati, che quindi non ne usufruiscono indipendentemente, quali:
- Interventi di efficientamento energetico
- Installazione di pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo
- Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (questi, qualora svincolati dal Superbonus, usufruiscono di una detrazione fino al 75%, vale a dire del bonus barriere architettoniche, anch'esso valido fino al 31 dicembre 2025).
Quali sono i requisiti per ottenerlo
Nel 2023, i requisiti per accedere al Superbonus 90% erano i seguenti:
La misura piena spettava a quegli interventi:
- Con CILA presentata;
- Effettuati dai condomini che abbiano approvato delibera assembleare dei lavori e con CILA presentata prima della data su indicata;
- Di demolizione e ricostruzione per i quali risulta istanza del titolo abilitativo;
- Per i quali sia stata presentata richiesta del titolo abilitativo se necessario, oppure per i lavori già iniziati negli immobili che non richiedano tale titolo;
- Per i quali sia stato registrato il contratto preliminare o stipulato il contratto definitivo di compravendita dell’immobile.
Per tutti gli altri interventi, quelli esclusi dallo stop, erano rimasti in vigore altre regole antifrode, come:
- Divieto di cessione parziale: una volta avvenuta la “prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle Entrate”, non è possibile cedere i crediti solo in parte (a tale scopo al credito viene attribuito un codice identificativo univoco);
- Possibilità di uso del credito d’imposta o sconto in fattura solo a cessazione degli effetti di un provvedimento di sequestro penale, e con l’aumento di un periodo pari alla durata del sequestro, entro l’anno;
- La reclusione da 2 a 5 anni e una multa da 50 a 100 mila euro per i tecnici che espongano informazioni false, o omettano di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto, o che attestano falsamente la congruità delle spese;
- La necessità di sottoscrivere polizze assicurative obbligatorie per l’eventuale risarcimento dei danni “per ogni intervento comportante attestazioni o asseverazioni";
- La responsabilità congiunta del fornitore che ha scontato e dei cessionari, nel caso di operazioni indebitamente fruite (ma solo in caso di dolo o colpa grave nel concorso in violazione, e se non fornisce i documenti richiesti).
Le modalità di richiesta per il Superbonus nel 2024, dovrebbero rimanere le stesse, ovvero prima di tutto la registrazione e l'accesso al sistema ENEA, con conseguente inserimento dei dati anagrafici del beneficiario della detrazione, e di quelli relativi all’immobile oggetto degli interventi, seguito dalla compilazione dei documenti a dimostrazione dell’avanzamento delle classi energetiche e infine l'invio della copia dell’asseverazione e del visto di conformità, entrambe firmate.
Sarà necessario aspettare la conferma ufficiale del Bonus da parte del Governo per poter avere le dovute conferme o le eventuali smentite.
Conclusioni
Sicuramente il fatto che in circa due anni e mezzo il contesto normativo del Superbonus sia così tanto cambiato non ha facilitato e non facilita per nulla né le imprese edili né i loro clienti. Da un lato il blocco dei crediti ha danneggiato le piccole e medie imprese determinandone in molti casi il fallimento e la chiusura. Dall’altro, i committenti che si erano affidati a queste realtà si sono ritrovati spesso con lavori mal eseguiti o non eseguiti per niente, trovandosi di fatto con ristrutturazioni lasciate in sospeso a tempo indeterminato (e indeterminabile).
Ecco allora che in una tale congiuntura affidarsi ad aziende consolidate, sia da un punto di vista economico che lavorativo, ha fatto la differenza tra chi ha potuto davvero godere di una casa energeticamente efficientata, e chi si ritrova ancora “coi calcinacci tra i piedi”!
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