Tendenze per i parquet dei prossimi anni: un occhio alle scelte eco-compatibili
05 Febbraio 2018 - Redazione
La questione ambientale è ormai un’emergenza sotto gli occhi di tutti, che necessita di interventi seri e strutturati prima di tutto da parte dei governi… ma anche noi consumatori possiamo, coi nostri comportamenti quotidiani e con scelte accorte, contribuire a salvaguardare il pianeta: e dunque anche le tendenze nel settore del parquet per i prossimi anni dovranno muoversi in questo senso.
In linea generale già la scelta di un pavimento in parquet rappresenta un’opzione ecosostenibile, a patto che si controllino tre fattori:
- la materia prima utilizzata: è importante scegliere legni approvati dal FSC o PFEC, enti che certificano la gestione sostenibile della foresta da cui la materia prima proviene
- il processo di produzione, che dovrebbe minimizzare o addirittura escludere il ricorso a sostanze chimiche, in particolare composti organici volatili (VOC)
- l'aspettativa di vita del prodotto: dal momento che l’aspettativa di sopravvivenza di un albero è piuttosto elevata, anche un pavimento deve essere longevo (altrimenti il gioco non vale la candela, come si suol dire!).
Eppure, onde arginare il fenomeno della deforestazione, sono possibili alternative ancora più sostenibili del legno duro.
La prima è il legno rigenerato o riciclato: a onor del vero sono ancora poche le aziende presenti sul mercato che offrono questo tipo di lavorazione, perché spesso i tempi di lavorazione superano di gran lunga i guadagni che si possono ricavare; tuttavia, si tratta di prodotti identici in termini qualitativi rispetto ai parquet di prima produzione, ma con costi d’acquisto più bassi.
Altra tendenza dei parquet di prossima generazione è l’impiego di legno composito, vale a dire non puro, ma mischiato ad altri materiali, che consente di risparmiare sia in termini di impiego delle risorse ambientali che di budget necessari all’acquisto, anche se la durata temporale di questo tipo di legno risulta leggermente inferiore in quanto tende a deteriorarsi prima.
Tra i parquet che seguono la tendenza degli anni a venire all’eco-compatibilità figurano quelli in sughero, che si caratterizzano per la leggerezza, e dunque l’agevole trasportabilità, e la semplicità di produzione (anche nelle zone del Mediterraneo sono presenti boschi controllati che producono materia prima certificata), ma anche, di contro, per una facilità eccessiva al deterioramento (ancora più veloce del legno composito) e al danneggiamento.
Non riteniamo un’opzione valida in questo contesto il simil-parquet, dal momento che, sebbene economico e pratico, facilissimo da montare e smontare e da tenere pulito, è costituito da una percentuale consistente di plastica.
Molto meglio a questo punto pensare di adottare la più diffusa tendenza dei parquet dei prossimi anni, cioè prodotti in bambù, un materiale resistente e solido, che permette una rigenerazione senza eguali (crescendo in appena 5 anni) e un equilibrio ottimo tra ossigeno e anidride carbonica (una piantagione può catturare fino a 17 tonnellate di carbonio per ettaro all'anno, 40 volte superiore a quella assorbita da un bosco della stessa grandezza).
Ci abbiamo tenuto a fornirvi alcune dritte in merito alle tendenze green del settore parquet per gli anni a venire perché riteniamo che sia doveroso contribuire a sviluppare una mentalità ambientalista… e allo stesso modo ci teniamo a suggerirvi di contattare dei parquettisti professionisti, dai quali farsi delucidare in merito ai prodotti adoperati per la posa che anche quelli siano sostenibili!