Verande per esterni: caratteristiche strutturali e obblighi da adempiere
15 Novembre 2024 - Redazione
Prima di decidere tra le varie tipologie di verande in commercio quello che più si gradisce, è bene informarsi sui disbrighi burocratici cui assolvere. Infatti, che si tratti di verande per esterni, verande per balconi o verande per terrazzi, dal punto di vista urbanistico esse determinano sempre un aumento di volumetria dell'immobile e comportano una modifica estetica della facciata. Per cui, come per tutti i manufatti esterni, è necessario sottostare a delle regole.
Prima di tutto bisogna considerare la funzione: ombreggiamento o schermatura solare (pergolato), protezione da tutti gli altri agenti atmosferici (tende, tettoie e pensiline) o aumento dello spazio vivibile dell’appartamento (verande). Come pure è necessario stabilire se si tratti di un manufatto precario (vale a dire rimovibile senza demolizioni) o di uno stabile.
In linea generale si può affermare che i manufatti amovibili e di modeste dimensioni possono essere installati anche con una comunicazione di inizio lavori al Comune in cui l’immobile sorge, mentre le strutture fisse, o che implicano un aumento della volumetria, necessitano di permesso a costruire.
Così, le tende non comportano un aumento volumetrico, per cui sono sufficienti, per l’istallazione, semplicemente la CIL o la CILA. Tuttavia, esse alterano la facciata dell’edificio per cui, in caso di condominio, il loro impiego deve essere concordato e deliberato, o quanto meno è necessario richiedere (al condominio stesso) un’autorizzazione. Autorizzazione che va avanzata alla competente Sovraintendenza dei beni culturali nel caso in cui l’edificio sia di particolare pregio storico-artistico.
La realizzazione di un pergolato, che è una sorta di tettoia, ma senza copertura fissa e massiccia, aperta su tutti i lati, sia all'esterno che nella parte superiore, può richiedere un titolo abilitativo diverso a seconda delle dimensioni, della superficie, del volume e del materiale della struttura. Infatti, il Regolamento Edilizio dei singoli Comuni contiene le caratteristiche tecniche e le relative autorizzazioni necessarie per ogni tipologia (come superficie massima, altezza massima etc.). A seconda dell’entità della struttura si potrebbe utilizzare una semplice CIL o CILA che può essere redatta da un geometra, se l’intervento viene assimilato dal Comune ad una manutenzione straordinaria, fino ad arrivare alla Scia o in certi casi al permesso di costruire (se superano determinate dimensioni).
Una tettoia è una struttura intelaiata poggiante su pilastri, coperta con struttura rigida e aperta su due o più lati ed eventualmente ancorata ai muri dell'appartamento. Generalmente la sua costruzione ricade nell’ambito della ristrutturazione edilizia e per tale motivo in molti Comuni bisogna realizzarla con apposito Permesso di Costruire, a volte anche tramite Dia.
La veranda è una struttura chiusa che costituisce, dal punto di vista urbanistico, un aumento della volumetria dell’edificio oltre che una modifica della sua sagoma. È per questo motivo che necessita di Permesso a costruire (in caso contrario, si commette un abuso passibile di denuncia).
Le verande per esterni, realizzabili su balconi, terrazzi, attici e giardini, sono caratterizzate da profili sottili e ampie superfici vetrate che all’occorrenza si aprono tramite finestre scorrevoli o a libro, assicurando anche una buona resistenza termica.
La scelta di un tipo piuttosto che di un altro dipende anche da questioni economiche, e sebbene i costi delle verande esterne dipendano dalle loro dimensioni e dai materiali, in generale una veranda in legno arriva a costare tra i 3000 e i 6000 euro; quelle in alluminio costano tra i 1500 e i 2000 euro; mentre le più economiche sono quelle in vetro, i cui prezzi oscillano tra i 1000 ed i 1500 euro. A questi prezzi vanno naturalmente aggiunti i costi della progettazione e della richiesta dei permessi.
Tuttavia, è bene ricordare che gli interventi necessari alla realizzazione delle verande per esterni rientrano tra quelli che godono delle detrazione fiscale Irpef del 50%, e che anche la scelta di serramenti che innalzino l’efficienza energetica, evitando dispersioni di calore, sono detraibili.
Verande per terrazzi
Le verande per terrazzi con telaio in legno sono certamente più costose, ma sono ideali in edifici costruiti prevalentemente con finiture del medesimo materiale.
Nel caso specifico, per poter parlare di strutture removibili, la legge prescrive che le verande per terrazzi siano adibite solo alla permanenza di persone e non possano essere quindi abitabili; possano essere rimosse, quindi non possiedano fondamenta o parti in muratura; non superino una certa ampiezza, che varia da un Comune all’altro, ma che solitamente non supera il 25% della superficie totale del terrazzo; in caso si trovino in condominio, che siano arretrate dalla facciata. Se queste caratteristiche non vengono rispettate non è più possibile parlare di veranda removibile.
Verande per balconi
Le verande con telaio in alluminio e PVC sono più moderne e si prestano a delimitare gli spazi di edifici o negozi che presentano infissi realizzati con gli stessi materiali. Molto frequenti sono anche quelle posizionate sui balconi a protezione ad esempio di uno sgabuzzino esterno realizzato col medesimo materiale.
Anche la struttura portante delle verande per balconi può essere realizzata in diversi materiali: legno opportunamente trattato per l’esterno; alluminio anch’esso adeguatamente lavorato e protetto; pvc, che rappresenta la soluzione più utilizzata per la naturale resistenza alle intemperie, la durata nel tempo, la robustezza e la possibilità di essere realizzato con soluzioni estetiche diverse.
Per rendere la struttura portante più resistente, vengono solitamente applicati rinforzi in acciaio preventivamente sottoposti a test statici, che rimangono invisibili.
Una volta che si sia stabilita la possibilità di realizzare una veranda esterna, bisognerà valutare una serie di caratteristiche strutturali.
A parte i materiali, di cui si è detto, importante sarà valutare se la chiusura verrà effettuata solo con vetrate, con vetrate e muratura o con muratura. Per le ultime due varianti bisognerà stimare adeguatamente la portanza del solaio, e rispettare i requisiti previsti dalle Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche.
Nel caso in cui, invece, la chiusura sia realizzata solo con vetrate, l’aspetto più importante da valutare è quello dell’isolamento termico e acustico, per garantirsi i quali sarà opportuno scegliere serramenti con profilo a taglio termico e doppi vetri.